Finalmente in campo. Dopo la grande paura legata all’emergenza Covid-19, il calcio è pronto a ripartire anche in Italia. E a tre mesi dalla sconfitta casalinga contro la Roma, ennesimo k.o. di un 2020 finora nerissimo per i rossoblù, il Cagliari si appresta a partire per la trasferta di Verona del 20 giugno con delle valigie colme di voglia di riscatto. Tanto è cambiato, da quel 3-4 con i giallorossi. Perché sulla panchina degli isolani, dopo l’esonero di Maran, è arrivato Walter Zenga, tecnico scelto da Giulini per ridare vigore all’ambiente. E perché la Sardegna Arena e gli altri stadi della penisola si trasformeranno presto in vuoti teatri, come da norme imposte dal protocollo sanitario. Nessuna bandiera, nessuno striscione, nessun tifoso. Un aspetto, quello della mancata spinta dei propri sostenitori, da non sottovalutare in vista della ripresa.
I dati in Bundesliga
Analizzando i dati relativi alla Bundesliga tedesca, primo grande campionato a riaprire i battenti dopo il periodo di lockdown, è possibile osservare che il fattore campo pare essere stato quasi cancellato dall’obbligo delle porte chiuse. L’assenza dei tifosi sugli spalti ha dunque pesato particolarmente soprattutto per la formazione di casa. Soltanto in 10 delle 45 sfide disputate nella massima serie tedesca, infatti, è stata la formazione di casa a portare a casa i tre punti. Una percentuale del 19%, nettamente inferiore rispetto a quella relativa alle vittorie casalinghe nelle 222 partite giocate prima della sospensione del campionato (il 42,79% del totale).
Fattore campo e Cagliari
Anche il Cagliari di Walter Zenga dovrà necessariamente fare a meno del suo dodicesimo uomo. Quei tifosi rivelatisi determinanti in alcune importanti rimonte e nei momenti decisivi di numerose stagioni. Un ulteriore intoppo nella rincorsa verso un piazzamento europeo. Nelle 25 giornate fin qui disputate i rossoblù non hanno tuttavia sfruttato in maniera decisa il fattore campo. Alla Sardegna Arena, infatti, il Cagliari ha raccolto 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte in 13 gare. Diciassette i punti conquistati, con una differenza reti di 2 gol. Quindici, invece, i punti ottenuti dagli isolani nelle 12 apparizioni stagionali lontano dal proprio stadio. Analizzando i dati relativi ai primi 25 turni della scorsa stagione, il trend non si discosta da quello attuale. Nelle 12 sfide giocate davanti al proprio pubblico, i rossoblù sono riusciti a conquistare soltanto 4 vittorie e 2 pareggi, a fronte di 6 sconfitte. Numeri in ogni caso incoraggianti se confrontati con quelli della stagione 2017-2018, quando nelle prime 25 giornate, il Cagliari riuscì a portare a casa i 3 punti soltanto in 4 delle 12 sfide giocate nel proprio stadio, uscendo invece sconfitto in 7 occasioni. Con 6 gare ancora da disputare tra le mura amiche, il Cagliari spera di invertire la rotta, per risollevarsi dopo la crisi e per tornare ad inseguire quel sogno chiamato “Europa”.
Alessio Caria