Il calcio non è una scienza esatta. La legge riconosciuta è solo quella del triplice fischio, l’unica a segnare la fine delle speranze, l’unica che impone di smettere di credere di poter raggiungere un risultato. Un concetto che tra le difficoltà naturali di un nuovo gruppo il Cagliari Primavera di Michele Filippi sembra aver fatto suo. La vittoria è un’assenza pesante, ma il pareggio arrivato in extremis contro l’Empoli può significare qualcosa per il futuro. Anche per quello personale di Steve Yanken.
All’ultimo
Il posto giusto al momento giusto. Una frase fatta che per un attaccante risuona come un mantra per restare vivo e prendere confidenza con il gol. Che ha un sapore sempre diverso se arriva su una palla sporca e al minuto 95 di una gara che fino a quel momento sembrava andare verso le braccia dell’avversario. Tre partenze in panchina su quattro partite, esclusioni che sembravano far ripercorrere al belga la fase finale dello scorso campionato, quando Agostini lo lasciò fuori nei playoff scudetto di Sassuolo. Il classe 2003 ha però saputo attendere. E così sono arrivati due gol che lo pongono momentaneamente in testa nella classifica marcatori interna ai giovani rossoblù. Due reti decisive, due sprazzi che uniti al sacrificio messo in campo hanno fruttato due punti importanti per i giovani rossoblù. È vero che gli errori sotto porta sono stati diversi già nella scorsa stagione, ma Yanken ha dimostrato di poter essere importante per la squadra di Filippi. E potrebbe esserlo anche se il gruppo con l’arrivo di Davide Veroli arriverà ad avere sette fuoriquota nelle rotazioni a cui potrebbero anche aggiungersi Delpupo e Kourfalidis, entrambi giocatori della rosa a disposizione di Fabio Liverani ma chiusi da un centrocampo rossoblù di alto livello (qui il nostro approfondimento). L’arrivo di Griger in avanti, 2004 con alcune presenze nel calcio dei grandi, farà aumentare la competizione interna. Ma il tempo necessario per l’ambientamento dello slovacco potrebbe portare Filippi verso altre strade. E chissà che Yanken non possa riguadagnare la titolarità già dalla prossima partita contro il Milan.
Incisività
Contro l’Empoli è arrivato il terzo pareggio consecutivo, il primo conquistato da situazione di svantaggio per i giovani rossoblù. Che dopo aver dimostrato di saper stringere i denti contro la Fiorentina tra le mura amiche, hanno saputo tenere viva la partita contro gli azzurri sino alla fine, trovando una rete su palla inattiva nata proprio durante l’ultimo assalto portato alla porta avversaria. I problemi però non sono mancati, con un attacco ancora poco capace di creare veri e propri pericoli e una prima parte di seconda frazione giocata quasi in apnea. Dopo un primo tempo ordinato, in cui il Cagliari è andato vicino al vantaggio con Cavuoti e concesso solo un’occasione su un errore individuale di Coriano, i rossoblù hanno subito la crescita della squadra di Buscé, brava a sfruttare soprattutto la corsia presidiata dallo stesso classe 2005. Il gol subito è sembrato poter mettere in ginocchio i rossoblù, che hanno rischiato di subire il raddoppio a causa di una disattenzione su calcio d’angolo, non l’unica della partita. Con il passare dei minuti e grazie ai cambi la squadra di Filippi ha però provato ad alzare il baricentro spinta da un centrocampo che non è riuscito a imprimere tanta velocità alla manovra durante la sfida ma è sembrato l’unico reparto ad avere le potenzialità per cambiare le sorti della gara, al contrario di un attacco evanescente con un Masala cercato spesso ma mai realmente apparso convinto di poter far male agli avversari. Contro il Milan, domenica 11 settembre, i rossoblù dovranno essere più cinici e trovare più velocità nella manovra, ancora indebolita da qualche errore di troppo nella retroguardia, ma soprattutto avranno bisogno di trasformare la voglia di lottare sino all’ultimo in convinzione di poter conquistare la prima vittoria in campionato. Un tassello fondamentale per lasciare il passato importante alle spalle e costruire definitivamente un nuovo percorso.
Matteo Cardia