Onde alte, mare in tempesta e rotta verso quell’isola chiamata salvezza sempre più ardua da intraprendere. All’improvviso, però, nel binocolo di Leonardo Semplici ecco la vista di quell’atteso scoglio al quale aggrapparsi per cercare di completare la tanto sperata impresa. Una roccia a tinte azzurre e bianche sulla quale svetta la maglia numero 2 di Diego Godin.
Esperienza
Fragoroso botto a sorpresa della caldissima estate sarda, “El Flaco” è sbarcato a Cagliari con in mano un curriculum fatto di 389 partite con la maglia dell’Atletico Madrid e 139 apparizioni con addosso la mitica camiseta dell’Albiceleste. Una sorta di seconda pelle per chi, come lui, è in patria universalmente riconosciuto come leggenda vivente ed esempio da perseguire. Presentazione alla Sardegna Arena, parole al miele per i suoi nuovi tifosi e seconda esperienza “italiana” dopo quella tra le fila dell’Inter di Antonio Conte cominciata con l’entusiasmo di chi era pronto a ripercorrere le orme isolane del suocero Pepe Herrera. Poi, però, ecco i primi intoppi. Out per cinque giornate a causa della positività al Covid-19, costretto ai box nelle sfide con Napoli e Benevento e una mancata continuità di rendimento i problemi principali dell’inizio della sua avventura cagliaritana. Ruggini e ostacoli tuttavia prontamente lasciati alle spalle con il tempo che, lentamente, lo ha di nuovo consacrato come uno dei migliori centrali dell’intero campionato.
Sono 19 le presenze collezionate in questa annata dal trentacinquenne di Rosario. Quattordici centrate con Eusebio Di Francesco in panchina e cinque messe a referto dopo l’arrivo di Leonardo Semplici alla guida dei rossoblù. Tutte partendo nell’undici titolare. Dopo un avvio d’esperienza in Sardegna non troppo esaltante, ecco ora le statistiche giunte prontamente a mettere l’accento sul suo buon momento di forma.
Record
Secondo quanto riportato dalla nota piattaforma Sofa Score, Godin è al momento il giocatore che ha fatto registrare la maggior percentuale di duelli vinti in Serie A: il 68,7% del totale di interventi tentati. Il 3,4% in più rispetto al sampdoriano Maya Yoshida, secondo in questa particolare classifica completata, fra gli altri, dal viola Milenkovic, dal centrale dello Spezia Chabot e dal laziale Radu. E non è un caso se l’azienda di raccolta dati WhoScored abbia inoltre recentemente inserito l’uruguaiano nel miglior undici dell’intero campionato, frutto della media delle varie valutazioni ricevute da ciascun giocatore sceso in campo nelle 28 giornate di A finora disputate. Centrale in una difesa a quattro insieme a Gosens, Romero e allo jueventino Danilo, Godin ha fatto registrare una votazione di 7.23 punti. Un dato importante per un giocatore sempre più fulcro della tipica retroguardia a tre che caratterizza il canonico 3-5-2 di Semplici, modulo al quale “El Caudillo” uruguaiano pare ormai essersi abituato dopo il grande apprendistato interista della scorsa stagione.
Grinta, anticipi, interventi precisi e un atteggiamento da leader. Quando mancano ormai soltanto 11 giornate al termine della stagione, i marinai rossoblù e il loro capitano Semplici sperano di aggrapparsi al baluardo Godin per cercare di imboccare di nuovo la tortuosa rotta verso la salvezza.
Alessio Caria