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Antonio Langella e Ciccio Esposito esultano dopo un gol | Foto Cagliari Calcio

Cagliari, Langella: “Annata storta, sarà una lotta fino alla fine”

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Esposito recupera una seconda palla sulla trequarti e si mette in proprio. Ma il suo tentativo viene murato dalla difesa nerazzurra (il giorno in maglia bianca), il pallone figlio di nessuno viene raccolto al limite da Zola che in un fazzoletto lo trasforma in oro: tiro rasoterra velenoso, Calderoni non trattiene e Langella insacca. Vantaggio Cagliari al Sant’Elia, poi finirà 3-3. E Langella manda baci alla curva rossoblù. Era il 27 febbraio 2005. Antonio, Rombo di Sorso o Arrogu Tottu a voi la scelta, sa come si segna all’Atalanta di cui è ex di lusso della sfida, avendo fatto il record di gol in una sola stagione di A (8 nel 2007-08) proprio con la maglia dei bergamaschi. Ma soprattutto Langella ha vissuto in rossoblù emozioni forti, dalla risalita in massima serie alla salvezza e per questo Cagliari in difficoltà ha un solo consiglio: “Serve testa e spirito di appartenenza“.

Antonio, 14 gare senza vittoria e un punto nelle ultime otto: è possibile uscire da queste sabbie mobili per il Cagliari?

La situazione in casa rossoblù non è facile, inutile fare giri di parole al momento. Anche perché quando non trovi i tre punti da così tanto tempo subentra anche un blocco mentale. Inizi a pensare che ti possa andare sempre tutto male e questo ti condiziona tantissimo nei vari episodi di ogni singola partita. Io penso che da questa situazione si esca con una vittoria netta, magari contro una grande squadra. Uno di quei successi che danno una scossa e cambiano l’animo dello spogliatoio. E l’Atalanta in casa sulla carta sarebbe l’avversario ideale per ritrovarsi. Battere una grande squadra come lo sono ormai da tempo i bergamaschi potrebbe essere la perfetta iniezione di fiducia ma, ripeto, non vedo la situazione così felice in casa rossoblù per ora“.

La società ha deciso nella fiducia a Di Francesco: decisione giusta o a volte serve una scossa anche dal cambio in panchina per dare un’inversione al trend negativo?

Io penso che in estate hanno preso Di Francesco con un progetto chiaro in mente. Anche perché parliamo di un ottimo allenatore e a parte la parentesi alla Sampdoria stava facendo benissimo. Purtroppo ci sono quelle annate che nascono storte, dove molte cose non vanno benne, dove se puoi avere un colpo di sfortuna nel momento peggiore della stagione lo hai. Devo essere sincero però che nelle ultime partite ho rivisto qualcosa nella squadra. Per me meritava più punti nelle ultime settimane il Cagliari, ha giocato meglio e per me paradossalmente è in crescita“.

Il mercato di gennaio ha creato dibattiti, per te sono stati presi i giusti rinforzi in ottica salvezza?

A prescindere dal mercato io credo che il Cagliari abbia una rosa che non può stare così in fondo in classifica. Per me è una squadra competitiva, specie se quando ti rinforzi prendi gente come Rugani o Nainggolan. Poi hanno preso Asamoah che è un amico e che conosco bene da quando ci incrociammo a Udine. Non gioca da tanto è vero ma sono strasicuro che darà una mano importante perché è un ottimo giocatore. Non stai alla Juventus e all’Inter per anni. Lui farà la differenza“.

Guardiamo all’orizzonte più lontano: questo Cagliari riuscirà a svoltare nelle prossime settimane o questa è una stagione dove dovrà lottare sino all’ultimo minuto dell’ultima partita?

Io credo che questo è un campionato iniziato male dove dovrai sudare fino all’ultimo secondo. Anche perché i mesi passano e le partite che ti possono far svoltare diventano sempre meno, anche se per ora bastano due vittorie per toglierti un pochino di ansia da dosso e respirare in classifica. Per me c’è un gruppetto di 7-8 squadre che chi prima o chi dopo dovranno fare i conti con la lotta per non retrocedere, ma i conti li faranno tutti nelle ultime gare. Al Cagliari però serve una scossa mentale per provare a sperare. A volte le vittorie che ti cambiano la vita arrivano quando tutti ti danno per spacciato come domenica contro l’Atalanta. Speriamo sia la volta buona“.

Chiudiamo con l’Atalanta, squadra che ormai si è confermato spettacolare: Langella sarebbe stato l’esterno ideale per Gasperini?

Non ho mai avuto il piacere di conoscere il mister personalmente ma a Bergamo sta facendo qualcosa di eccezionale. Vederli così competitivi in Champions League contro avversari come PSG, Liverpool, Manchester City e così via è emozionante. E ora si toglierà pure la soddisfazione di giocare contro il Real Madrid.  Anni fa qui in Italia il gioco di Gasperini in una squadra non di primissima fascia era impensabile. La sua squadra gioca un calcio bellissimo, intenso, che coinvolge chi guarda. Il merito per me è in gran parte di Gasperini, la società ha lavorato benissimo attrezzando una grande rosa e lavorando su un progetto stabile ma se oggi come oggi nessuno vuole giocare contro i nerazzurri è gran parte “colpa” del suo allenatore”. 

Roberto Pinna

 

 
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