Creare una comunità, un luogo vivo di creatività e rigenerazione, che adotti il linguaggio del cinema e della contemporaneità in un borgo abbandonato posto al centro della Sardegna. Questa la filosofia che sottende al Festival “MusaMadre-Visioni/Corpi/Suoni”, il progetto che vede la direzione artistica di Valeria Orani e organizzato dall’Associazione Enti Locali per gli Spettacoli, in scena dal 27 agosto al 5 settembre, nel piccolo paesino disabitato di Rebeccu.
Un progetto che intende ripopolare l’antico borgo a pochi chilometri da Bonorva, nel Sassarese, teatro naturale di storie e racconti, e dove ogni sera, all’ora del tramonto, si rivivrà l’incanto di un ‘Nuovo cinema paradiso’ con proiezioni di film, incontri con artisti e attori a dialogare sotto le stelle. “Un’idea potente in sintonia con i tempi che stiamo vivendo – spiega Valeria Orani, direttrice artistica -: ovvero riabitare luoghi abbandonati non solo concretamente ma anche metaforicamente, se riferiti all’innaturale isolamento a cui la pandemia ci ha costretto. Una dieci giorni legata alla simbologia e alle vibrazioni che questa terra è in grado di esercitare. Un appuntamento decisamente femminile, perché la Sardegna è un organismo vivo che genera e rigenera: un’isola ispiratrice d’arte pura, Madre e Musa appunto, capace di energie positive che esercita grazie ai suoi figli sparsi nel mondo, legati tra loro da un amore spesso amplificato dalla distanza. Un’idea che nasce dall’istinto di generare vita e che intende creare nuove comunità e nuovi dialoghi portando arte, bellezza e valore in luoghi abbandonati ma carichi di suggestione”.
L’anteprima del festival
Il Festival “MusaMadre-Visioni/Corpi/Suoni”si aprirà a Rebeccu con un’anteprima speciale venerdì 27 agosto (ore 20), data in cui è prevista la fine delle riprese del cortometraggio “Argia” ideato dallo stilista Antonio Marras e che fa parte del progetto internazionale “AMINA>ANIMA(Soul)”, diretto dalla stessa Orani e dedicato alla promozione della Sardegna attraverso la visione delle arti contemporanee. Nella serata di venerdì 27 Antonio Marras, che firma anche l’immagine della locandina di MusaMadre Festival, realizzerà nell’antico borgo di Rebeccu un’installazione con performance site-specific ancora top secret dedicata ad “AMINA” e ispirata ad “Argia”, la coreografia nata come uno dei quadri che componeva lo spettacolo “Mio Cuore io sto soffrendo, cosa posso fare per te?”. Oltre agli artisti originariamente coinvolti nella coreografia diretta da Marco Angelilli, coi danzatori Vincenzo Puxeddu e Francesco Marilungo, la performance site-specific ideata da Marras coinvolgerà la comunità di Bonorva, assieme all’artista Maurizio Rippa, la musicista Adele Madau e la voce straordinaria di Elena Ledda.
Il campus
Sono venti i giovani stagisti scelti attraverso un apposito bando e protagonisti del campus “Titoli di Coda”, prima iniziativa inserita nell’ambito del festival. Una full immersion di sette giorni, dal 30 agosto al 5 settembre, dove i ragazzi tra i 18 e i 25 anni avranno l’occasione di confrontarsi con il teatro, il cinema e i suoi mestieri dialogando a fine serata, all’ora dell’aperitivo, con ospiti speciali che racconteranno la loro esperienza da diversi punti di vista: la regia, la tecnica, l’organizzazione, e la recitazione. Ospiti degli incontri saranno: Gianfranco Cabiddu (regista), Stefania Grilli (costumista), Martina Rojas Chaigneau (producer), Cristina Donadio (attrice), Cosimo Terlizzi (artista visivo) ovvero cinque professionisti che rappresentano le principali aree del cinema: la regia, le maestranze, la produzione, gli interpreti, la sperimentazione.
Gli appuntamenti del festival
Dopo l’anteprima di venerdì 27 agosto, tra il 30 agosto e il 5 settembre una lunga serie di incontri dedicati alla settima arte animeranno il borgo di Rebeccu con proiezioni, incontri, aperitivi e cineconcerti. Non solo cinema però nella dieci giorni festivaliera. “MusaMadre” ospiterà infatti diversi appuntamenti di arte performativa che si svolgeranno sia nell’antico borgo di Rebeccu, sia nelle zone del Vulcano Spento di Ittireddu e nei pressi del Nuraghe di Santu Antine a Torralba (tutte le info e il programma completo nel sito www.musamadre.it). Un programma raffinato, scelto accuratamente dagli organizzatori, che ben dialoga con le vibrazioni del territorio. Da non perdere, la performance della violinista Adele Madau dal titolo “Soul of Objects”; la lettura scenica interpretata da Cristina Donadio e tratta dal romanzo “Frankenstein”; il cineconcerto ideato e diretto da Cosimo Terlizzi “Non troverete nulla di me in questo film”, con Fiorenza Menni alla voce e le sonorizzazioni dal vivo di Luca Maria Baldini realizzato sulla proiezione di “Cenere” film del 1916, tratto dal romanzo di Grazia Deledda e interpretato da Eleonora Duse. A ricamare il filo narrativo del festival, Tamara Bartolini, un’artista di grande sensibilità, con la capacità di tessere relazioni e dialoghi e captare le storie per poi farle diventare racconti. Assieme a lei, l’attore e musicista Michele Baronio e il team di Ostia Film Factory guidato da Marco D’Amelio (insegnante di video making) cui è affidata la condizione del campus.
Valentina Boi