Musica, archeologia e altro ancora si incrociano e si intrecciano in Arrexinis, il programma di iniziative culturali e di spettacolo promosso dal Comune di Quartucciu (Assessorato alla Cultura) e cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna per l’organizzazione della cooperativa Forma e Poesia nel Jazz che si snoderà dall’11 settembre al 17 ottobre.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il patrimonio artistico, culturale e archeologico della cittadina dell’area metropolitana di Cagliari e del suo territorio, in particolare la Necropoli di Pill’e Matta e la Tomba dei Giganti in località Is Concias, ai piedi del parco dei Sette Fratelli, tra le meglio conservate del sud Sardegna. In programma concerti di jazz, musica etnica e classica con artisti di primo piano nel panorama isolano, escursioni, conferenze e altri eventi. Tra i protagonisti, il pianista Luca Mannutza, la cantante Elena Ledda, il Duo Perfetto, l’attrice Rita Atzeri, l’archeologa Patrizia Zuncheddu e lo studioso di scrittura arcaica sarda Gigi Sanna.
Venerdì 11 settembre – Il primo appuntamento è in programma questo venerdì sera nell’area della Necropoli punico-romana di Pill’e Matta, nella zona industriale di Quartucciu: il compito di inaugurare Arrexinis spetta a uno dei jazzisti sardi più apprezzati nel panorama nazionale, Luca Mannutza. Classe 1968, il pianista cagliaritano sarà in concerto a partire dalle 20.30 in trio con Stefano Senni al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria. La Necropoli di Pill’e Matta, i cui scavi sono iniziati nell’aprile del 2000, sì è rivelata di grande importanza sia per l’integrità delle tombe – che sono comprese fra l’età punica e la tarda età romana (tra il quarto secolo a.C. e il quarto/quinto d.C.) – sia per i caratteri tipologici che la distinguono dalle altre finora conosciute in Sardegna, sia ancora per i reperti rinvenuti: ceramiche, monete, piatti, lucerne, ma anche resti scheletrici.
Domenica 20 settembre – L’altro sito “protagonista” di Arrexinis, la Tomba dei Giganti in località Is Concias, all’interno del vasto comprensorio della foresta demaniale di Settefratelli, ospita domenica 20 settembre una lunga mattinata con tanti momenti diversi. Si comincia alle 9 con una passeggiata naturalistica condotta dall’esperta guida escursionistica Stefania Contini, per proseguire poi, alle 10.30, con “Memorie dal sottosuolo”, un recital dell’attrice Rita Atzeri con Barbara Sarigu al violino, tratto da un racconto del compianto Giorgio Todde, lo scrittore cagliaritano scomparso lo scorso luglio. Un lavoro incentrato sull’importanza della salvaguardia dei luoghi e della loro storia attraverso la vicenda di una donna punica e della sua bambina, morte nel 316 a.C., che l’autore immagina essere state rinvenute nella necropoli cagliaritana di Tuvixeddu ed esposte al Museo Archeologico del capoluogo sardo.
Alle 11 sale in cattedra la musica con il primo di un trittico di esibizioni dalle sonorità e atmosfere differenti. Apre la serie Nicola Agus, virtuoso delle launeddas, lo strumento simbolo della musica sarda, che però il musicista cagliaritano (classe 1982) ama spingere oltre i confini della tradizione, così come gli altri strumenti che figurano nel suo armamentario: flauti, cornamuse, l’hulushi cinese e l’eram, un cordofono di sua invenzione, con cui esplora possibili connubi tra linguaggi e culture musicali diversi. Spazio poi a Carlo Doneddu, chitarrista e cantautore attivo fin da giovanissimo, fondatore nel 2002 del gruppo Figli di Iubal (con cui pubblica due dischi), attivo in seguito con gruppi di vari ambiti musicali, dalla canzone alla musica classica, a quella popolare. Autore di colonne sonore per documentari, cortometraggi e lungometraggi, firma le musiche dei film del regista Bonifacio Angius “SaGràscia”, “Perfidia” e “Ovunque Proteggimi”. È del 2014 la sua opera prima come cantautore, “Le Canzoni dell’estate”. Il terzo e ultimo set della mattinata vede infine di scena Elena Ledda, grande protagonista del canto della Sardegna, affiancata dalla voce di Simonetta Soro, dalle mandole di Mauro Palmas, con Marcello Peghin alla chitarra e Silvano Lobina al basso, nel progetto Amaius: un lavoro di grande intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione, un viaggio poetico nel quale la cantante di casa a Quartucciu offre al pubblico, con la forza espressiva della sua voce, storie struggenti ed evocative che raccontano l’amore dell’artista per la sua terra. Chiusura di giornata, intorno alle 13.30 con una degustazione di prodotti tipici proposta dalla Pro loco di Quartucciu.
Sabato 3 ottobre – L’intreccio fra musica e archeologia si fa ancora più stringente negli ultimi due appuntamenti di Arrexinis: alla Necropoli di Pill’e Matta, l’archeologa Patrizia Zuncheddu proporrà un excursus sugli scavi effettuati nel territorio di Quartucciu, da quelli di Enrico Atzeni, suo maestro, della Tomba dei Giganti negli anni ‘60, a quelli del nuraghe di Nanni Arrù, dalla tomba bizantina di Cuccuru Linu sino alla scoperta della necropoli di Pill’e Matta, appunto. A intervallare la narrazione di Patrizia Zuncheddu (con inizio alle 19), gli interventi musicali del sassofonista Marco Argiolas e Alessandro Atzori al contrabbasso, altri due nomi di primo piano della scena jazzistica isolana.
Sabato 10 ottobre – Un altro duo, ma in questo caso votato alla musica classica, suggellerà gli eventi live di Arrexinis, che per l’occasione fa tappa alla Domus Art, il centro culturale comunale in via Neghelli a Quartucciu: di scena Clorinda Perfetto e Robert Witt, ovvero il Duo Perfetto, sodalizio artistico che ha nella profonda musicalità della pianista combinata con il tocco affascinante e il virtuosismo del violoncellista tedesco, la chiave della sua grande armonia. A precedere il loro concerto, la serata propone, alle 18.30, un incontro sul tema della scrittura nuragica: protagonista lo studioso Gigi Sanna, che nel 1995, in seguito al ritrovamento delle tavolette bronzee nuragiche scritte del nuraghe Tzricotu di Cabras, ha intrapreso lo studio della scrittura ‘nuragica’, di origine semitica, ritrovandola in numerosi documenti che attualmente, dopo venticinque anni di ricerca, sono più di trecento.
Valentina Boi