Eppur si muove! In questa stagione sfortunata bisogna avere la ferma convinzione di Galileo Galilei nell’analizzare una Torres che sembra incapace anche solo di ruotare intorno ai tre punti. Va riconosciuto che in un qualche modo la gestione “Alfonso Greco III, l’incredibile ritorno” ha dato un nuovo slancio, almeno nel gioco, a una squadra che mentalmente ancora prima che tatticamente e qualitativamente sembra molto scarica e lontana dalle proprie potenzialità . Lo 0-0 di Gubbio lascia l’ennesimo retrogusto amaro in bocca a una formazione che ha fatto la partita, che ai punti avrebbe anche potuto vincerla ma che alla fine non riesce a esorcizzare una vittoria ormai diventata più maledizione che tabù.
Serve piĂą carattere
Il problema principale restano i gol. Se segni 8 reti in 17 partite, per distacco il peggior dato non solo del girone ma di tutta la Serie C, è difficile girarci troppo intorno. Sono state sbagliate delle scelte in fase di costruzione di un attacco privato in estate di due tasselli chiave come Fischnaller e Scotto, a cui va anche aggiunto però che ci sono tantissimi giocatori che per un motivo o per l’altro non stanno rendendo come sperato. Da Starita a Di Stefano fino a Lunghi. Solo per citarne alcuni. In parte non facilitati dalla stagione, ma va anche detto che da determinati calciatori prima o poi ti aspetti quel moto di orgoglio, quello strappo di nervi più che di lucidità che possa in parte cambiare la stagione di un singolo. Quel carattere che serve in situazioni disperate e al limite come quella rossoblù che fin qui sta mancando. Un atteggiamento diverso che andrà trovato ancora prima di investire nel mercato, che resta comunque un’occasione da sfruttare senza possibilità di errori per migliorare una squadra che è stata costruita in una maniera che dopo quasi un girone d’andata risulta molto complicata da capire.
Speranza
La gara contro il Gubbio ha comunque certificato che questa Torres è ancora viva. Può sembrare una frase vuota e invece è importantissima. Perché abbandonare la nave che affonda in un momento come quello attraversato nel mare in tempesta rossoblù rischiava di essere quasi fisiologico, specie per uno spogliatoio entrato in un vortice verso il basso di negatività . E invece qualche piccolo carbone ancora accesso dal quale provare a ritirare su un fuoco caldo si intravede. Greco, con una comunicazione anche più schietta e diretta rispetto al passato, sta provando un po’ a soffiarci sopra, con l’impressione che per fare fiamma a questa formazione ormai serva solo ritrovare i tre punti. Dettaglio non da poco in un’annata in cui segni poco, ogni episodio o ti gira contro o non riesci a portarlo dalla tua e vivi una netta involuzione di alcuni calciatori che fino a qualche mese prima ti avevano guidato nelle primissime posizioni del girone.
Arezzo
Il calendario, con l’ultima del 2025 in casa, potrebbe anche paradossalmente dare una mano. Dopo un po’ di tempo la Torres non troverà una diretta avversaria per la salvezza o una potenziale outsider del campionato, ma una favoritissima come l’Arezzo. Rossoblù che approcceranno la gara con l’etichetta degli sfavoriti e che avranno solo da guadagnare. Potenzialmente una condizione ideale per una squadra che mentalmente sta faticando in stagione. Poi chiaro, servirà mettere dentro il campo anche qualità e soprattutto cinismo perché altrimenti il rischio di essere accompagnati all’uscita dalle individualità e dalla forza del gruppo dell’Arezzo è alto. Però quella che sarebbe potuta essere una sfida di vertice e invece sarà praticamente un testa-coda del girone dovrà accendere quella rabbia fin qui non pervenuta in casa Torres, per iniziare di slancio un girone di ritorno che non può essere giocato sulla falsariga di quello d’andata. Anche se c’è il paracadute play-out. Perché con questa testa e con questa pochezza in avanti per la Torres salvarsi risulta impossibile. Ma dare una sterzata al campionato al contrario è ancora possibile e a Gubbio qualcosa in questo senso si è visto.














