In occasione della nuova puntata della rubrica Serie C…entotrentuno è intervenuto in diretta come ospite l’allenatore del Pontedera, ed ex tecnico di Olbia e Cagliari (prima della Primavera e poi come vice di Walter Zenga nella stagione 2019/20), Max Canzi. Un forte legame con la Sardegna quello dell’allenatore classe 1966 che, in occasione del prossimo turno del girone B della Serie C, sarà avversario al Vanni Sanna della Torres di Alfonso Greco (domenica 22 ottobre ore 14.00). Di seguito un estratto delle sue parole ai nostri microfoni.
Sulla sfida vinta contro il Rimini
“Era importante vincere contro il Rimini, avevamo ottenuto un solo successo all’esordio in campionato. Da quel momento solo pareggi e la brutta sconfitta contro il Pineto per 4-1. Ovviamente quando si perde con questo margine non ci sono scusanti, però posso dire con tranquillità che abbiamo raccolto molto meno di quello che meritavamo in quel match. Però abbiamo reagito bene, ci siamo rialzati nel giusto modo fornendo una bella prestazione e ottenendo un successo per 4-0 contro il Rimini che dà tanto morale”.
Sul paragone tra la rosa dello scorso anno e quella attuale
“L’anno scorso era una squadra sulla quale non avevo inciso in fase di costruzione, sono subentrato in panchina alla settima di campionato. In questa stagione ho potuto incidere maggiormente. Noi abbiamo tanti giovani in squadra. Questo è un nostro marchio di fabbrica, di base giochiamo con cinque sempre dal primo minuto. Rispetto alla passata stagione siamo più giovani ma molto sovrapponibili per filosofia. L’errore che in tanti fanno è paragonare questa squadra a quella finale della scorsa stagione”.
Sul match contro la Torres
“Mi aspetto una partita difficilissima, noi verremo a giocare contro una squadra che al di là dell’ultimo pareggio a Perugia arrivava da un filotto di otto vittorie consecutive. La Torres è una squadra che ha trovato un equilibrio e un’identità precisa, non solo per il modulo che utilizza ma per le caratteristiche di gioco che possiede. Ha confermato tanti giocatori, ma in particolare l’allenatore dello scorso anno, dare continuità sotto l’aspetto tecnico è una cosa che ripaga tanto. Sull’accostamento alla Torres? Per me è un onore, ma in realtà non c’è mai stato nulla di concreto, però il fatto che il mio nome sia stato affiancato a un club così prestigioso non può che farmi piacere”.
Sui giocatori della Torres
“Ho visto alcune loro partite in diretta e secondo me è difficile trovare un giocatore che prevalga su tutti. Da Scotto a Mastinu, quest’ultimo giocatore di qualità sopraffina il cui curriculum parla per sé. La squadra è molto solida, ha quasi sempre schierato la stessa formazione. Mi sembra una rosa che si basa molto sul collettivo, al di là della tanta qualità degli individui”.
Sul filotto di risultati positivi della Torres
“Non si fanno sette vittorie su sette se alla base non c’è qualcosa di importante, la fortuna conta fino a un certo punto. E ora non credo che sia rispettoso nei confronti della Torres dire che gli sia andata solo bene. C’è merito e grande lavoro da parte di tutti gli interpreti della società”.
Sulla falsa partenza della Virtus Entella
“Non mi aspettavo questa partenza da parte loro, è una società di grande livello, sia per organico, sia per budget ma anche per impostazione. Loro hanno raccolto molto meno rispetto a quanto hanno seminato, hanno un coefficiente di expected gol molto più alto rispetto a quanto realmente abbiano segnato. Loro devono trovare fiducia, le prossime partite saranno fondamentali per capire il tipo di campionato che dovranno fare. Sono ancora in tempo per rientrare in linea con gli obiettivi prefissati a inizio stagione”.
Sul girone B
“È complicato dire quale sia il girone più difficile, sicuramente il girone B al suo interno ha delle squadre dal passato importantissimo e che hanno costruito rose importanti. La Carrarese come nomi rischia di non essere seconda a nessuno, mentre la Torres sta dimostrando di avere una squadra ben bilanciata e che fino a questo momento è la migliore del campionato. Noi abbiamo 9 punti, non ne abbiamo fatti tanti. Ci hanno messo tante squadre in difficoltà, la più forte che abbiamo incontrato finora è stata il Cesena ma anche il Perugia”.
Sull’Olbia
“Leandro Greco è alla prima esperienza, ha un curriculum da calciatore che lo potrà aiutare tanto in queste prime battute. L’Olbia punta tanto sui giovani, è maestra in questo tipo di linea societaria, tanto merito in questo senso va dato anche al presidente Marino e al direttore Tatti. Questa è stata una scelta coraggiosa ma che al momento sta pagando. I galluresi sono partiti molto bene, però dopo hanno avuto qualche difficoltà. I bianchi li vedo molto simili a noi come filosofia, conosco molto bene l’ambiente, sono rimasto molto legato a loro e non posso che augurare il meglio a tutta l’Olbia”.
Sull’obiettivo del Pontedera
“L’obiettivo nostro è quello di mantenere la categoria, dobbiamo essere bravi a tenere botta nei momenti difficili e cercare di fare i punti necessari per evitare le zone basse della classifica. Se saremo bravi veramente potremo ambire a qualcosa di più. Nel mio ultimo anno a Olbia abbiamo fatto una cosa speciale riuscendo a centrare i playoff all’ultima giornata. Questo tipo di mentalità secondo me è la formula vincente.
Sulle ambizioni personali di Max Canzi
Questo è il quarto anno che faccio in Serie C, è una categoria che mi piace, ma spero di avere in futuro la possibilità di competere in qualche campionato più blasonato. Mi sento un privilegiato nell’essere in Serie C, ma soprattutto di avere la fiducia da parte delle società che decidono di puntare su di me. Però l’ambizione è quella di arrivare sempre più in alto, senza però perdere di vista il fatto di essere un privilegiato”.
Sul progetto under 23 portato avanti da Juventus e Atalanta
“Quattro o cinque anni fa sembrava che le under 23 fossero la panacea per il calcio, però fino all’anno scorso ha puntato su questa soluzione solo la Juventus. Sicuramente è un modo per far crescere i giovani, giocare con gli adulti è diverso. Affrontare calciatori che si giocano lo stipendio e il pane per i propri figli ti fa calare in una mentalità totalmente differente rispetto alla Primavera e ai settori giovanili”.
Sulla compatibilità tra minutaggio dei giovani e ambizioni di alta classifica
“C’è modo e modo di fare minutaggio, il minimo sono tre giovani e il massimo cinque. Detto fuori dai denti puntare alle prime posizioni facendo minutaggio completo è molto molto difficile, noi non possiamo paragonarci alla Juventus. Il loro bacino per trovare giocatori è il mondo, il nostro no. I giovani dei bianconeri hanno grandissima qualità e molti di questi finiranno nei top campionati d’Europa. Se in futuro saremo molto bravi a pescare in Serie B, come lo è il nostro direttore Moreno Zocchi, costruiremo dei rapporti solidi con le realtà più importanti, in maniera tale da farci prestare giovani da far crescere. Però mai dire mai, nel calcio nulla è impossibile e questo lo abbiamo dimostrato sia a Olbia due anni fa, che la scorsa stagione a Pontedera”.
Sulla vicenda calcioscommesse
“È difficile dare un parere, la ludopatia è un problema che non riguarda solo il calcio. Questi ragazzi, che guadagnano tanti tanti soldi, sono sempre sulle copertine e tutto quello che fanno è sempre in evidenza. C’è un regolamento molto preciso che ci proibisce di scommettere, questo bisogna saperlo. Nel momento in cui si firma un cartellino con il club, non si possono fare scommesse. Sono ragazzi che, qualora avessero fatto degli sbagli è giusto che paghino, ma rimangono pur sempre dei ragazzi che devono crescere e maturare”.
Sul Cagliari
“Il Cagliari è in un momento molto difficile, va detto anche che hanno avuto un calendario molto complicato. Meglio di Ranieri non ce n’è, lui solo può fare qualcosa. Gode della fiducia del club, ma anche di tutto l’ambiente. Poi quando si perde c’è gente che si butta giù dal carro, sentire qualcuno che critica o va contro Ranieri mi fa ridere, ma allo stesso tempo mi rende triste. I rossoblù sono molto giovani, dovranno crescere e il calendario più agevole nelle prossime settimane può permettere a Pavoletti e compagni di risalire la china. Seguo sempre con interesse il Cagliari, ho passato cinque anni fantastici nel capoluogo, sono rimasto molto legato a loro”.
Sui giovani del Cagliari
“L’unica partita del Cagliari che ho visto dal vivo è stata quella di Firenze, sono andato la sera prima a salutare gli amici in albergo. Dopo l’inizio shock di quella sfida, con l’ingresso di Prati e Oristanio, si è visto un altro Cagliari. Oristanio lo conoscevo già dalla Primavera l’ho affrontato da avversario in più occasioni, però ha avuto un evoluzione in positivo molto importante. Prati è un ragazzo di grandissima prospettiva, però dovrà pensare al presente, perché senza l’ora non c’è il domani. Nessuno come Ranieri potrà tirare fuori la squadra da questo momento”.
Andrea Olmeo