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L’OPINIONE | Barella, l’estate del sacrificio

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Chi resta, chi va via, chi spera nel rinnovo e chi rientra dal prestito: sarà un’estate vivace quella che attende l’ambiente rossoblù, che ruota intorno a Barella.

Tutti vogliono restare a Cagliari, tranne uno. E a dirla tutta anche quell’uno, Nicolò Barella, in quella che probabilmente è stata la sua ultima partita alla Sardegna Arena con la fascia al braccio, domenica contro l’Udinese, ha cercato in tutti i modi di salutare i suoi tifosi con un gol. E in un altro calcio, forse, da Cagliari non sarebbe mai andato via. Subito dopo la sconfitta 2-1 contro i friulani, Barella a parte, sono iniziate le dichiarazioni d’amore di quelle che sono le pedine più preziose di questo Cagliari. Nella pancia dello stadio, a gara finita, Pavoletti ha annunciato di voler restare per superare il record di 16 gol raggiunto quest’anno. E l’impressione è che solo un’offerta folle lo porterà via dalla Sardegna quest’estate. Ieri, poi, è arrivata la conferma del rinnovo fino al 2024 di Alessio Cragno. Una firma non scontata viste le voci pressanti della Roma su di lui, con i giallorossi che nelle ultime ore sembrano aver spostato il proprio interesse sullo juventino Perin in vista del dopo Olsen.

C’è poi il nodo sui veterani in scadenza. Padoin vorrebbe restare, così come Srna. Il Pado, al termine della sfida con l’Udinese, ha salutato il pubblico ed è andato via dalla Sardegna Arena scuro in volto. Segnali di addio, anche se gli agenti di entrambi in queste ore stanno lavorando con il ds Carli per trovare un’intesa per un’altra stagione. Con notevole riduzione dell’ingaggio. Discorso simile per Cigarini, che quest’anno (nonostante le continue voci di una possibile separazione) ha dato più sicurezza di Bradaric, soprattutto nella seconda parte di stagione. Il croato, alla lunga, ha patito eccessivamente i compiti di regia ma da mediano di rottura è piaciuto molto nei primi mesi. Ha piedi educati, anche se alle volte pecca di visione e non è un caso che la sua migliore prestazione siano arrivata durante i primi 45 minuti nel match di andata contro il Milan. Quando si abbassa nella linea dei difensori garantisce protezione ed è abile a far ripartire velocemente il gioco. In un centrocampo che perderà Barella – lo stesso Giulini ha confermato che per il numero 18 è arrivata l’estate del grande salto – e che potrebbe perdere anche il Ciga, il recupero del Bradaric di inizio stagione è fondamentale.

Sarà un Cagliari che comunque regalerà diverse operazioni in entrata e in uscita in questa estate. A Carli non piacciono le rivoluzioni e lo ha confermato, una volta ancora, al triplice fischio della Serie A. Però il mercato frizzantino di gennaio porterà sicuramente a delle nuove cessioni per coloro che rientreranno dai vari prestiti. In difesa il nome nuovo sarà quello del polacco classe 2000 Walukiewicz: in patria di lui si parla un gran bene, ma l’impatto con il campionato italiano sarà tutto da valutare. Con lui, comunque, sono cinque i centrali e non è scontato che il Cagliari in questo reparto possa battere cassa con una cessione anche importante. Ci sarà poi sicuramente almeno un nome a effetto. A Giulini piacciono i colpi plateali, lo ha dimostrato in questi suoi anni di gestione. Zeman in panca il primo anno, poi Borriello e Bruno Alves alla risalita in Serie A, la meteora Van der Wiel e l’estate scorsa il curriculum internazionale di Srna. La prossima è la stagione che porta al centenario e ai 50 anni dello scudetto: resta difficile da credere che un Cagliari che si priverà quasi sicuramente del suo uomo simbolo, ossia Barella, non si presenti all’occasione con un’altra figurina di un certo peso, almeno sulla carta.

Roberto Pinna