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Questo Cagliari gasa: sacrificio e lavoro per divertirsi senza illusioni

Andrea Belotti esulta con Sebastiano Esposito dopo il gol in Lecce-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Alimentare l’entusiasmo, ma tenendo i piedi a terra. Il Cagliari torna dalla Puglia, dopo il 2-1 in rimonta al Lecce al Via Del Mare, con nuove consapevolezze e ritrovate convinzioni. Senza troppi giri di parole: una formazione rossoblù così coinvolgente, divertente e facile da simpatizzare non si vedeva da anni. Ora la sfida sarà non pensare di aver già fatto o costruito qualcosa, ma di farsi trascinare dalla spensieratezza Senza troppe dietrologie e continuare un percorso di crescita intrapreso con il nuovo ciclo portato da Fabio Pisacane.

Testa e carattere
La gara contro i ragazzi di Eusebio Di Francesco ha evidenziato anche la forza mentale di questo Cagliari, specie dopo una gara sofferta ma vinta come quella contro il Parma. Rossoblù che in Salento hanno fatto probabilmente i peggiori 15 minuti della propria stagione, quelli iniziali, e sono anche andati in svantaggio. Il bivio, per una squadra spesso criticata dal punto della fragilità emotiva, poteva essere quello di sfaldarsi davanti a nuove difficoltà e vecchie paure, e invece la squadra di Pisacane ha reagito con veemenza creando diverse palle gol e trovando il pareggio con il primo canto del Gallo Belotti in maglia rossoblù prima dell’intervallo. Mentalità diversa rispetto al passato più vicino che si capisce bene anche dalle parole del centrocampista Matteo Prati a fine gara: “Siamo consapevoli di essere un gruppo forte, anche se non abbiamo fatto ancora niente e dobbiamo solo pensare a lavorare a testa bassa. Però all’intervallo dopo il pareggio ci siamo guardati tutti negli occhi e ci siamo detti che potevamo portarla a casa. E così è stato”. Una forza di nervi e una fame che da tempo questo Cagliari non trasmetteva.

Singoli
Conferme e certezze di gruppo, ma anche tanti ottimi segnali dai singoli dopo Lecce. Uno su tutti Andrea Belotti. Doppietta, spirito di sacrificio e subito un rossoblù che sempre tatuato addosso al Gallo per carisma, importanza tattica e soprattutto voglia. Una fame di dimostrare che sembra poter essere la vera forza del gruppo di Pisacane e con Belotti che ne è simbolo massimo. Poi c’è la definitiva presentazione in pompa magna di Marco Palestra, uno che da qualche tempo si è preso la scena dell’Under 21 italiana e che è pronto a far fare un viaggio in prima classe,.in transito sul binario due, alla fascia destra cagliaritana. Spinta, tecnica, capacità di saltare l’uomo e dinamismo importanti. Vero, qualcuno ha storto il naso per il suo arrivo. Considerato sbagliato il prestito secco all’interno di un progetto che sta provando a costruire e non a vivacchiare, ma è evidente che l’occasione era troppo ghiotta per tutti per essere scartata. Importante anche la crescita di Matteo Prati in mezzo al campo, con uno step evidente intrapreso nelle due fasi di gioco, sempre più utile a livello tattico Micheal Folorunsho, mentre va protetto Sebastiano Esposito, che si vede sta soffrendo l’assenza dal tabellino dei marcatori, ma lotta tanto, si abbassa per aiutare la manovra, è il primo che fa ripartire l’azione e in generale porta una qualità che in pochi hanno. In un gruppo che ha ancora ampi margini di miglioramento, basti pensare a un Gianluca Gaetano per ora ancora non al meglio o a un Semih Kilicsoy che è tutto da scoprire. Ora in campionato arriva l’Inter, dopo il test di Coppa Italia con il Frosinone dove sperimentare e dare qualche minuto a chi ne ha bisogno; contro i nerazzurri una sfida raramente felice in epoca recente per i sardi, ma la mentalità quest’anno sembra essere diversa e la leggerezza di presentarsi al nuovo banco di prova con due risultati pieni consecutivi in due scontri diretti salvezza deve alimentare la fiamma rossoblù verso una stagione oltre le aspettative. Si può fare, credendoci, lavorando e senza illudersi troppo.

Roberto Pinna

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