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Pusceddu: “Questo Cagliari mi piace, il Pisa è un avversario da battere”

Vittorio Pusceddu, commissario tecnico Natzionale Sarda
Vittorio Pusceddu, commissario tecnico della Natzionale Sarda
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Vittorio Pusceddu, ex terzino sinistro del Cagliari e allenatore della Natzionale Sarda, è stato ospite ai nostri microfoni di Buongiorno 131 per parlare della squadra rossoblù. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni

Sulle prestazioni del Cagliari
“I punti contano sempre, al di là della prestazione: è inutile giocare bene se poi non porti a casa nulla. Si può anche dire che contro l’Atalanta i rossoblù non abbiano meritato la sconfitta e che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma il calcio è anche questo. Adesso però c’è bisogno di fare punti. Il Cagliari è a soli due punti dalla zona retrocessione: è inutile recriminare o pensare alle partite passate, ora bisogna guardare avanti. La gara contro il Pisa è fondamentale ed è una partita da vincere, anche perché permetterebbe di tenere una diretta concorrente a diversi punti di distanza. Insieme alla Fiorentina, che al momento sembra in grande difficoltà sia nei risultati sia nel gioco — con problemi anche nel rapporto con i tifosi che stanno contestando la squadra — il Pisa rappresenta un avversario da battere. La Fiorentina non ha ancora vinto una partita, ha collezionato solo sei pareggi e, per una squadra che negli anni scorsi è arrivata sempre tra il sesto e il settimo posto, con due finali di Conference League e una semifinale, nessuno si aspettava un campionato così deludente. Ora il Cagliari deve pensare esclusivamente alla sfida contro il Pisa, che è decisiva. Anche la partita contro il Torino sarà importantissima: una gara in cui si può vincere o, quantomeno, giocarsela fino in fondo per portare a casa punti fondamentali per la salvezza. Ci sarà da lottare”.

Sulla squadra
“Pisacane sta dimostrando di avere idee importanti a livello di gioco e la squadra lo sta seguendo. Sebastiano Esposito, in particolare, è un ragazzo che sta facendo vedere ottime cose a Cagliari, nonostante una partenza difficile, in cui molti dicevano che non meritasse di giocare. Probabilmente ciò che al momento non sta funzionando al meglio è la fase difensiva, un problema che il Cagliari si porta dietro da diversi anni. A gennaio sarà fondamentale capire se la società riuscirà a trovare un difensore importante, in grado di garantire maggiore sicurezza al reparto arretrato. Gaetano, invece, sembra essere tornato ai livelli mostrati quando arrivò nel mercato di gennaio e sta finalmente facendo vedere il suo valore. Può diventare più che un buon giocatore, ma il suo limite principale resta la continuità: alterna una o due ottime partite a momenti in cui si rilassa. Un giocatore come lui, al Cagliari, non dovrebbe giocare per forza tutte e 38 le partite, ma almeno 30 a un livello alto sì. E con quelle presenze potrebbe garantire 7, 8 o anche 10 gol, numeri fondamentali per un centrocampista o trequartista — chiamatelo come volete — che sarebbero di enorme aiuto per la squadra”.

Su Palestra e Idrissi
“Palestra lo considero già un giocatore importante per certe squadre e per determinati livelli. Sta giocando da veterano, con la voglia, il coraggio e la lucidità di un ragazzino, uniti a un’esuberanza che gli permette di mettere sempre in difficoltà l’avversario sulla fascia. Idrissi, invece, lo vedo ancora un po’ acerbo, anche se è sicuramente un buon giocatore. Sta cercando di mettersi in mostra, ha fatto vedere buone cose, ha segnato un gol e ne ha sfiorati altri: sta migliorando molto. Tra i due, al momento, vedo Palestra leggermente avanti, anche perché sta trovando maggiore continuità di utilizzo. Quello che mi piace di questo Cagliari, nonostante i pochi punti conquistati, è il fatto che stia giocando con nove italiani in campo. È praticamente l’unica squadra in Italia a farlo con questa continuità, eppure riesce a esprimere un buon calcio. Questo dimostra che i giocatori italiani non sono scarsi e non sono inferiori a quelli che ogni anno arrivano dall’estero e che, in molte occasioni, si rivelano addirittura meno validi”.

Per ascoltare l’intervista completa a Vittorio Pusceddu guarda o ascolta Buongiorno 131 sui nostri canali Youtube e Spotify.

 

 

 

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