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Alberto Dossena durante Cagliari-Ascoli | Foto Luigi Canu

Pisa-Cagliari | Le Pagelle: muro Dossena, Radunovic salva il risultato

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I nostri giudizi sul Cagliari di Claudio Ranieri, che ha impattato sullo 0-0 nel match esterno dell’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani contro il Pisa (qui la cronaca dell’incontro).

Radunovic: 6,5. Moreo gli riscalda i guantoni poco dopo il fischio d’inizio. Poi la prima frazione scorre tranquilla, salvo che in occasione del colpo dello stesso attaccante che sfiora la traversa. Nella ripresa è chiamato solo a un intervento in uscita, prima di quella che è la parata che salva i rossoblù dalla beffa e che vale mezzo voto in più.

Di Pardo: 6. Di nuovo titolare dopo più di tre mesi vista l’assenza di Zappa. Gioca un primo tempo attento, mostrando un motore in buone condizioni in più di un’occasione in cui riesce ad accelerare collaborando bene con Nandez. Nel secondo tempo spinge tanto, a volte esagera con i rischi, ma nel complesso lo conferma come una valida alternativa sull’out destro.

Dossena: 7. Ingaggia sin dal fischio d’inizio un duello rude con Torregrossa da cui spesso esce vincitore, anche quando l’attaccante usa le cattive come a metà primo tempo. Una musica che non cambia contro qualsiasi altro avversario. Trasmette sicurezza a tutto il reparto,

Obert: 6. Ancora una volta preferito a Goldaniga, la serata sembra cominciare con qualche indecisione. Poi le sicurezze aumentano e per lo slovacco arriva un’altra buona gara al centro della difesa.

Azzi: 6. Inizia meglio in difesa che in proiezione offensiva, con i primi cross effettuati più che imprecisi. Poi prende confidenza con la gara, aiutato dal supporto di Mancosu sul suo lato e la squadra cerca spesso di innescarlo. L’italo-brasiliano spinge tanto anche nella seconda frazione, a volte pecca però in concretezza. Un difetto che si presenta anche quando nel finale spara sul palo da posizione favorevole.

Nandez: 6,5. Si vede poco con il pallone nei minuti iniziali, ma contiene sin da subito Beruatto. A poco a poco cresce fino a diventare l’uomo ovunque dei primi 45′, con la prima accelerazione da Leon sulla fascia destra che porta all’occasione di Lella. Nella ripresa, non abbassa la dose di “garra” che mette dentro la partita, lottando su tutti i palloni contendibili.

Makoumbou: 6,5. Fa un buon lavoro di filtro davanti alla difesa che complica la serata dei trequartisti avversari. Tuttavia, la prima pressione del Pisa lo allontana dai suoi compiti di impostazione, causandogli alla lunga anche qualche problema alla voce precisione quando riesce a farsi vedere dai compagni. Dopo l’intervallo crescono gli spazi, ma cresce anche l’aggressività che viene meno solo in un finale in cui la stanchezza sembra farsi sentire.

Lella: 6. Inizia con una leggerezza che spalanca la porta alla prima occasione del Pisa. Dopo poco però mette da parte l’errore, fa salire la propria intensità a metà campo e accompagna spesso l’azione. Rischia di fare un gran gol con una rovesciata sugli sviluppi di calcio d’angolo, ma è al 25′ che va veramente vicino alla rete sbagliando di pochi centimetri in scivolata. Il suo apporto si sente, dà tutto fin quando Ranieri decide di sostituirlo. (Dal 67′ Kourfalidis: 6. Entra per dare sostanza e non solo in entrambe le fasi. E lo fa bene, accompagnando spesso l’azione rossoblù).

Mancosu: 6,5. Quando il pallone passa tra i suoi piedi le sensazioni sono spesso positive. Il Pisa lo capisce, Nagy prova a offuscarlo, ma il numero 5 risponde cercando e trovando spesso spazio sulla trequarti mancina dove spesso collabora con Azzi. Ha fame e in un secondo tempo in cui non smette mai di svariare lo fa capire a tutti. Manca solo il gol, a cui va vicino su una punizione che avrebbe meritato più fortuna.

Prelec: 6. Se si potesse convertire il lavoro per i compagni in gol, già nella prima frazione lo sloveno avrebbe avuto il suo nome nel tabellino della gara. Invece sotto porta ci vuole concretezza e nella prima frazione cincischia troppo, sin dalla prima occasione capitata dopo pochi minuti quando la sua conclusione viene deviata sul fondo da Caracciolo. Per il resto, l’ex Sampdoria gioca una partita preziosa e in cui la volontà di aiutare la squadra è il marchio di fabbrica. (Dal 79′ Luvumbo: sv. Dentro per gli ultimi dieci minuti dove però non lascia il segno).

Lapadula: 6. Non la gara più semplice per l’italo-peruviano. Vede pochi, pochissimi palloni nella prima frazione, stretto nella morsa dei due centrali avversari ma soprattutto di un po’ di imprecisione dei compagni in fase di rifinitura. Nella ripresa prova a farsi notare di più, cade spesso nella trappola del fuorigioco ma prova a non lasciarsi demoralizzare. Al 71′ ha la prima vera chance in cui però schiaccia troppo la sua conclusione. Nel finale ci prova anche in rovesciata, ma la sua striscia di gol si deve fermare.

Allenatore – Claudio Ranieri: 6. Salvo qualche brivido, la sua squadra sembra essere sempre sul punto di potersi portare avanti già nel primo tempo, quando manca un po’ di velocità, ma per voglia e intensità la squadra si conferma sui livelli visti contro il Sudtirol. Un copione seguito anche nella seconda frazione, quando il gol sembra essere nell’aria ma non arriva. Il punto così resta stretto, con gli scontri diretti che sembrano ancora un tabù.

Matteo Cardia

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