Una ripartenza sprint. Dopo la grande paura per l’emergenza Covid-19, il velocista classe ’92 di Oristano Luca Lai è tornato in pista più forte e determinato di prima, aprendo la stagione con un fenomenale 10”22 nei 100 metri in Svizzera.
Un risultato che si pone sulla scia dell’ottimo avvio di 2020 per l’atleta sardo. “Mi sono trasferito a Milano nell’autunno del 2019 per studiare la lingua tedesca” – le parole dello sprinter dell’Athletic Club 96 Alperia Bolzano ai nostri microfoni – All’inizio del 2020 ho gareggiato in Svizzera, riuscendo a registrare il tempo di 6”57 sui 60 metri indoor della pista di Magglingen. Un risultato che mi ha reso il sesto italiano di sempre in questa distanza e che mi ha permesso di ottenere il pass per i mondiali. La manifestazione si sarebbe dovuta tenere in Cina ma è stata tuttavia bloccata per via della grande emergenza Coronavirus. Poco dopo è cominciato il lockdown anche qui in Italia”.
Come hai vissuto quel periodo?
“Durante il primo mese di quarantena ho avuto modo di allenarmi. Aprile, invece, è stato sicuramente il mese più difficile perché anche i professionisti sono stati costretti a rimanere in casa. In quei giorni la demotivazione è stata davvero forte ma, grazie anche al supporto della mia famiglia e dell’allenatore, sono riuscito a ritrovare i giusti stimoli. Ho comprato gli attrezzi per l’allenamento e ho corso sotto il mio palazzo, facendo delle ripetute in un parcheggio. Lentamente la situazione nel nostro paese ha cominciato a migliorare e a maggio ho finalmente ripreso gli allenamenti in pista, esordendo poi l’11 luglio in Svizzera. In quel meeting ho corso col leader europeo nei 100 e 200 metri, Silvan Wicki”.
Che rapporto hai con lui?
“L’ho conosciuto a Basilea nell’inverno scorso. Wicki ha visto la mia iscrizione per Bulle, mi ha contattato immediatamente su Instagram e ha deciso di iscriversi di conseguenza. Siamo andati al meeting insieme: abbiamo davvero un ottimo rapporto. In gara, poi, abbiamo fatto entrambi il record personale. Wicki era sicuramente più pronto, avendo già corso 5 gare prima di Bulle. Per me, invece, era l’esordio assoluto. E ora, tornando indietro con la mente e pensando a tutto ciò che ho attraversato dal punto di vista atletico durante la quarantena, quel 10”22 assume un valore molto importante. La settimana seguente ho voluto gareggiare ancora per cercare di migliorare alcuni aspetti tecnici nella fase lanciata. Ho corso a Donnas ma la gara non era molto tirata. Un elemento che ha influito sulla questione nervosa e sul risultato (10”26)”.
Il tuo 10”22 è il terzo miglior risultato stagionale italiano. A Rieti, quest’anno, Filippo Tortu ha invece corso i 100 metri in 10″28. Che rapporto hai con lui?
“Non lo conosco personalmente. Lui è senza alcun dubbio il centometrista più forte in Italia, l’italiano più forte di sempre e l’atleta più seguito nel nostro paese. Paragonarmi a Tortu è sbagliato. Io vivo l’atletica come un hobby. Sono un infermiere, mi alleno con grande passione e punto a migliorarmi sempre. Il mio obiettivo non è battere Tortu ma superare i miei limiti in pista. Poi, ovviamente, arriverà l’occasione di sfidarlo e confrontarmi con lui”.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni in pista?
“Nelle prossime due settimane dovrò cercare di ricaricare le energie nervose. Dopo, tornerò a correre per rivedere soprattutto alcuni aspetti tecnici, facendo inoltre un richiamo di forza in palestra. L’obiettivo è quello di cercare di preparare il mio corpo per un’uscita verso i primi di agosto. Purtroppo, non ho ancora né una pista né una data certa. Sto facendo le mie valutazioni ma sceglierò sicuramente una gara competitiva e stimolante con dei velocisti forti. Dovrò poi decidere se partecipare ad un’altra uscita prima dei Campionati Italiani assoluti in programma il 28 e 29 agosto a Padova. Una data importante nel mio personale calendario”.