I nostri giudizi sul Cagliari che ha ottenuto la sua seconda vittoria consecutiva: alla Sardegna Arena è 4-2 al Torino.
Cragno 6,5: il primo pericolo lo crea da sé con una respinta imperfetta su punizione di Edera, ma il riscatto è presto servito quando blocca Belotti con una parata tutta posizione e freddezza nel restare in piedi fino all’ultimo. Incolpevole sui gol subiti.
Walukiewicz 7: prestazione da incorniciare per un’ora e che ricalca quella di Ferrara senza la distrazione su Cerri. Ha personalità sia nelle chiusure che nelle uscite palla al piede e sembra migliorare ogni minuto che gioca.
Ceppitelli 6: comanda la difesa dei giovani senza indecisioni e senza dovere coprire l’altrui inesperienza, favorito da ragazzi che dimostrano maturità e non necessitano di una balia. Qualcosa da rivedere nei due gol, soprattutto nel secondo quando dovrebbe comandare la retroguardia a zona.
Carboni 7: fin da subito fa vedere di meritare la scelta di Zenga che lo preferisce a Cacciatore e non sbaglia. Carattere, presenza fisica, tecnica e atletica e con il passare dei minuti anche la voglia di portare palla nella metà campo avversaria. I due blocchi su Edera sono l’esempio della sua partita, soprattutto quando recupera dopo averlo perso. (dall’87’ Cacciatore SV: entra per rimpiazzare uno stremato Carboni).
Mattiello 6,5: seconda partita consecutiva da titolare, seconda risposta a chi non lo aveva considerato prima di Zenga. Certo, ancora ha alcune indecisioni come due falli che avrebbe dovuto evitare, ma la condizione fisica è ottima e la voglia non manca mai. (dal 59′ Ionita 5: non entra in partita e soffre fin da subito Ansaldi non riuscendo a prenderlo mai. Per salvare lui e il Cagliari dalla rimonta viene riportato sull’interno, ma non riesce mai a farsi notare)
Nandez 7,5: è sempre decisivo in ogni incursione offensiva della squadra senza far mancare l’apporto davanti alla difesa. Il gol è una perla, quando vede il Toro diventa letale, a questo aggiunge la palla che apre l’azione del secondo gol e il moto perpetuo che lo caratterizza. Infine si sposta su Ansaldi quando si capisce che Ionita non può contenerlo.
Nainggolan 7: gioca a ritmi bassi, la condizione non può essere delle migliori, ma la sua sola presenza è determinante per gli ingranaggi e la mentalità della squadra. Di meglio non si poteva chiedere, soprattutto quando alla presenza mentale aggiunge il gol su classico tiro da fuori. Esce lui, la squadra si distrae e rischia. (dal 59′ Cigarini 5: come il compagno moldavo anche lui non entra mai in partita, non fa filtro, non gestisce il pallone, non incide mai).
Rog 6,5: decisivo dal punto di vista tattico, non disdegna le sue classiche percussioni verticali a cambiare ritmo e aprire il centrocampo granata. Presenza costante, non si vede spesso, ma si fa sempre sentire.
Lykogiannis 6,5: espressione della normalità, una partita pessottiana con l’acuto del farsi trovare pronto e con i tempi giusti sul secondo gol in cui mette la firma con l’assist. (dal 66′ Pellegrini 6,5: ha il merito di procurarsi dopo un minuto dal suo ingresso il rigore scacciafantasmi. Aggiunge una buona diagonale difensiva nel finale).
Joao Pedro 7: la sua gara è un gioiello per volontà e soprattutto per intelligenza tattica. Non sbaglia una scelta, si abbassa sempre con i tempi giusti giocando da regista avanzato e risultando decisivo per dare respiro e inventiva alla manovra. Ciliegina sulla torta il rigore che toglie le paure di rimonta e lo porta a quota diciassette in campionato. (dall’87’ Ragatzu SV: pochi minuti senza che possa incidere come in quel di Ferrara)
Simeone 7: tre su tre, ormai è una sentenza. Merito suo e anche di Zenga che non gli chiede quel sacrificio eccessivo che ne limitava la lucidità sotto porta, facendo sì che sia sempre pronto e presente nelle poche occasioni che gli capitano. Giocando da centravanti segna come un centravanti, poi si rimette l’armatura quando la squadra soffre.
Zenga 7: la scelta di puntare su Carboni e Walukiewicz insieme è vinta senza appello, il rischio di buttare subito nella mischia Nainggolan lo premia con il gol e non solo. Anche l’alternanza Olsen – Cragno regala risposte positive, il blocco psicologico calciato via dal gol di Simeone contro la Spal non fa – quasi – mai capolino nel suo esordio casalingo che vede una squadra che si fa anche piacere dal punto di vista del gioco. Da rivedere la tenuta mentale sul 3 a 0 e soprattutto quel calo di concentrazione sul gol di Belotti, mentre è interessante l’utilizzo dei terzi di difesa come registi con licenza di avanzare. Due vittorie consecutive, la strada giusta sembra essere stata intrapresa.
Matteo Zizola