I nostri giudizi sul Cagliari sconfitto 2-1 al Penzo contro il Venezia nella diciassettesima giornata della Serie A.
Sherri 5: non dà mai sensazione di grande sicurezza e anche con i piedi si avventura in soluzioni cervellotiche che per poco non creano problemi. Nella ripresa in diversi momenti appare allo sbando, prestazione negativa.
Zappa 5: gioca una prima mezz’ora di buon livello con attenzione e più propositivo del solito, poi all’improvviso va in blackout risultando responsabile – pur se non il solo – del gol dello svantaggio. Da quel punto in avanti non lascia mai impressione di serenità e controllo della situazione, un po’ come tutta la difesa, pur se nel finale va vicino al gol del pareggio.
Mina 4,5: si fa trascinare da Pohjanpalo in occasione del gol dell’1-0 Venezia, per poi faticare nella corsa all’indietro per recuperare posizione. Peccato, perché fino a quel momento aveva dominato sia difensivamente che in impostazione. Ma non è giornata, anzi, disputa la peggior prestazione dal suo arrivo in Sardegna mettendo la firma anche sul secondo gol e faticando praticamente ogni volta che viene puntato.
Dal 72′ Wieteska 6: entra a freddo pagando con un giallo la verve di Oristanio dopo appena un minuto. Però con lui la squadra alza la linea e di conseguenza la pressione, aspetto che lo rende sufficiente, oltre alla torre per la doppia occasione di Lapadula.
Luperto 5: perde Oristanio in partenza non coprendo come dovrebbe i compagni nell’1-0, partecipa alla fritta nel 2-0 regalando spazio e tempo a Sverko. Insomma, la peggior prestazione con la maglia rossoblù, eleganza e serenità un ricordo almeno oggi al Penzo.
Augello 5,5: è senza dubbio tra i più propositivi nella prima mezz’ora, cross interessanti e anche calci piazzati. Poi, però, entra in totale catalessi sul gol del vantaggio avversario leggendo malissimo la giocata del Venezia e inciampando quando sembrava prossimo alla chiusura. Errore grave che pesa e che riesce a compensare nuovamente con assist dell’1-2 e in generale essendo uno dei pochi a crederci sempre.
Zortea 5: impreciso nei cross, svagato nella gestione del pallone, non punge e le rare volte che riesce a incidere sbaglia l’ultima scelta o tatticamente o tecnicamente. Una delusione totale sia in possesso che difensivamente.
Dal 65′ Felici 6: mette un po’ di verve e freschezza a una partita rossoblù fino a quel momento dormiente, creando superiorità numerica e facendo dimenticare il compagno sostituito, pur se il compito non era complesso. Avrebbe meritato una maglia da titolare.
Adopo 6: unico che resta in palla e con la testa sulle spalle per tutto il primo tempo, tra recuperi importanti e gestione del pallone con freddezza e fosforo. Al netto di alcuni errori, è sempre sul pezzo anche nella ripresa, non affonda nonostante intorno a lui ci sia la tempesta.
Makoumbou 5: compitino al massimo livello, nel senso che non fa una giocata che sia una oltre la semplicità dell’appoggio orizzontale. Vecchi difetti ripresi tutti in una volta, passo indietro deciso.
Deiola 5: la voglia c’è, l’attenzione pure, ma se tutto si risolve in appoggi errati proprio sul più bello allora è inutile la presenza costante fisica e tattica. Esce tardivamente, non tanto per via di una prestazione sottotono, quanto perché l’inutilità del centrocampista di rottura in più era evidente fin dal primo tempo.
Dal 53′ Lapadula 5,5: ha sul destro una doppia occasione clamorosa, ma Stankovic lo mura su entrambe. Potrebbe anche concludere in un altro momento, ma ritarda e viene raggiunto da avversari e portiere. Insomma, manca poco per essere eroe, ma quel poco che fa la differenza.
Gaetano 5: tanto va il dieci sul pallone che, però, non lascia mai lo zampino. Rispetto al recente passato è più attivo, ma cambia poco il risultato finale. Che è una costante imprecisione mista a sensazione di supponenza e di poca garra. Gioca sul velluto senza avere la personalità per farlo, almeno ora. dal 65′ Marin 6: mette ordine garantendo più serenità nella manovra e grazie alla sua presenza il gioco resta abbastanza lineare nonostante la gara inviti alla palla buttata dentro.
Piccoli 4,5: non la vede mai, né di piede né di testa. Se spesso e volentieri l’alibi del sacrificio e del gioco lontano dalla porta era valido, al Penzo manca anche in ciò che gli garantiva una scusa. Peggior prestazione da quando è a Cagliari. Dal 72′ Pavoletti 7: segna e non solo, riaccendendo speranze vane e prendendo tutto ciò che passa dalle sue parti. Rianima la squadra entrando quasi per caso, dimostra che con un po’ di grinta e voglia di superare la giornata storta si sarebbe potuto raccogliere almeno un punto. Ed è uno dei pochissimi a farlo.
Nicola 5: sbaglia scelte iniziali e anche i cambi appaiono tardivi e, in alcuni casi, quasi casuali. La squadra fa un passo indietro deciso alla voce personalità e gioco, come se si adattasse via via agli avversari anche in chiave negativa. Una sconfitta che pesa e non poco, in una gara che non è sembrata preparata al meglio. Sia tatticamente che, soprattutto, mentalmente. Insomma, per la prima volta – anche più che contro l’Empoli – pur se il pareggio sarebbe stato meritato non può essere felice di una prestazione con occasioni più casuali che frutto di idee. E ora la situazione si fa complessa.
Matteo Zizola