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Le Pagelle di Cagliari-Bologna: Scuffet in serata no, Adopo entra troppo tardi

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I nostri giudizi sul Cagliari sconfitto in casa per 2-0 alla Unipol Domus dal Bologna nella gara che ha aperto il 10° turno del campionato di Serie A.

Scuffet 4,5: vero che il tiro di Orsolini è potente e da posizione ravvicinata, ma potrebbe fare decisamente meglio e non farsi piegare le mani così facilmente. E se ci sono dubbi sul primo gol li scaccia sul secondo, quando è lento e impacciato nel coprire il suo palo. A questo si aggiungano le difficoltà con i piedi e nella gestione dei palloni vaganti in area e il quadro di una prestazione insufficiente è completo.

Zappa 5,5: prova a fare del suo meglio su Ndoye seguendolo a tutto campo riuscendo a limitarlo quanto può. Il problema è che servirebbe ben di più per fermare un giocatore in serata di grazia e quel di più lui non riesce a metterlo. Nel complesso ci prova, ma non basta.

Palomino 6,5: un giallo che avrebbe potuto e dovuto evitare, ma per il resto è sempre bravo nella scelta tra scappare e marcare. Una prestazione positiva contro un Castro mobile ma tenuto a bada con la sua esperienza. Ottimo anche nella gestione di un tempo gravato dall’ammonizione, il migliore dei suoi nell’arco dei novanta minuti.

Luperto 5,5: due indizi non fanno ancora una prova, ma preoccupano. Perché come Davis così Orsolini quando puntato sulla sua sinistra perde la bussola. Doppio passo, destro secco e lui a guardare. Sul suo lato, assieme a chi gli sta a sinistra, la squadra soffre più che altrove.

Obert 5,5: non vede Orsolini per i primi 45 minuti e soffre per tutto il primo tempo oltre a essere distratto nel chiudere le diagonali e a sbagliare anche alcune uscite pericolose. Meglio nella ripresa quando ritrova se stesso e maggiore ordine, senza però compensare una prima parte in apnea.
Dal 73′ Augello 6: entra bene e ci prova, ma ormai è tardi e non è di certo lui a poter cambiare drasticamente il corso degli eventi.

Marin 5: perde troppi palloni in costruzione favorendo il Bologna nella sua arma migliore, i recuperi nella metà campo avversaria e da una di queste situazioni nasce il gol del vantaggio ospite. Prova a risalire la china con il passare dei minuti, ma non trova mai ritmo e giocate e anzi, sbaglia più e più volte ancora, nonostante una rovesciata-assist che è l’unica luce della sua gara senza colore.

Prati 5,5: si limita spesso al compitino, perdendo però meno duelli dei compagni di reparto e, soprattutto, dal punto di vista prettamente tecnico non commette gli stessi errori. Resta però l’amaro di una regia che non lo ha visto protagonista, anzi, così come la sofferenza in fase di filtro non è mancata.
Dal 59′ Adopo 6,5: gioca mezz’ora che conferma i dubbi sulla scelta di tenerlo fuori pur se è chiaramente il giocatore più in forma tra i centrocampisti. La sua carica non basta, ma di certo prova a fare il massimo e anche di più.

Zortea 5,5: parte a razzo per poi piano piano spegnersi. Va a scatti e fiammate e quando accade arrivano le cose migliori per i rossoblù. Nella ripresa non si vede praticamente mai ed esce per provare a smuovere le acque tranquille delle fasce rossoblù.
Dal 59′ Felici 6: buon impatto, dà frizzantezza e tenta di mettere freschezza e dinamicità. Ci riesce in parte, ma almeno ci prova. E rispetto ai compagni si può dire che qualcosa di buono l’ha messa in campo.

Viola 5: non da lui la quantità enorme di errori tecnici e di passaggi sbagliati in tutta l’ora che resta in campo. Non uno spunto, non una giocata di qualità, tanti sbagli e tante decisioni errate che pesano sulla manovra e che regalano al Bologna transizioni pericolose. Serata no, forse la prima nella sua esperienza in Sardegna. Dal 59′ Lapadula 5,5: il solito Lapa, tanti salti a vuoto, tanto sacrificio, tanta voglia e poca, pochissima sostanza.

Gaetano 5,5: si vede poco o nulla, ma poche le sue responsabilità. Confinato sull’esterno non entra mai nel vivo del gioco ed è chiamato a un sacrificio che prova a portare avanti pur se non nelle sue corde. Quando si accentra nella ripresa arrivano le uniche occasioni della seconda frazione e non è un caso. Esce nel suo momento migliore. Dal 73′ Luvumbo 5,5: di nuovo parecchio fumo e poco arrosto, ma con un Bologna che lasciava spazi in profondità prima del doppio vantaggio la scelta di farlo entrare a un quarto d’ora dalla fine appare curiosa e tardiva.

Piccoli 5: triste, solitario e senza final-izzazione, un centravanti poco avanti e poco centrale che fatica tanto, anche troppo e alla fine non riesce a fare ciò che dovrebbe fare, ossia rendersi pericoloso. Nonostante ciò tra una spallata e una lotta prova anche a trovare la via del gol, senza successo. Il problema è che quando arriva il momento del dunque manca, sarà la fatica sarà tutto ciò che si vuole ma in sostanza la sua gara è negativa.

Nicola 5: prova a giocarsela non con le proprie armi, ma con quelle del Bologna e inevitabilmente perde la sfida con Italiano. Torna alla difesa a 4, confina Gaetano sull’esterno, rinuncia all’irrinunciabile Adopo: tutti dettagli che lasciano perplessi. Soprattutto quello tattico di andare a lottare con gli avversari favorendone i pregi e non azzannandone i difetti, una scelta difficile da capire e che pesa sull’andamento della gara. Se a Udine la prestazione era stata resa “migliore” da un rosso che quasi ha chiuso la porta a dubbi, oggi la conferma che la squadra della prima mezz’ora del Friuli non era casualmente sottotono. Insomma, c’è da lavorare, mettersi alle spalle l’illusione dei 7 punti in tre partite e rialzare la testa. Con un calendario che, però, non induce all’ottimismo.

Matteo Zizola

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