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Antoine Makoumbou si dispera dopo un errore in Cagliari-Cosenza | Foto Luigi Canu

Le Pagelle di Bari-Cagliari | Makoumbou delizia e croce, muro Dossena

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I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato per 1-1 a Bari contro la squadra di Mignani al San Nicola.

Radunovic 6: primi 45 minuti da spettatore non pagante con zero brividi, poi i guanti restano comunque puliti ma più per imprecisione dell’attacco barese che per assenza di pericoli. Bravo in alcune uscite, non deve esaltarsi mai. Intuisce il rigore, ma non può nulla.

Zappa 7: diligente e attento, la vera perla è la chiusura a rimediare all’errore in uscita di Dossena alla fine del primo tempo. Cresce alla distanza, con una prestazione solida e senza nessuna sbavatura. Dall’89’ Capradossi SV: apparizione dell’ex per aggiungere solidità negli ultimi minuti di sofferenza. Non basta.

Goldaniga 6,5: ruvido quando necessario e anche oltre, dà esperienza e serenità alla retroguardia tenendo a bada con le buone e soprattutto con le cattive Esposito. Quando poi c’è da alzare il muro in inferiorità non si fa pregare e risponde presente. Salva inutilmente la porta prima del patatrac del rigore.

Dossena 7,5: di fronte al bomber del campionato mette in mostra una prestazione di livello assoluto, senza perdere mezzo duello e con i falli spesi al momento giusto. Unica pecca l’errore in disimpegno che poteva costare caro, ringrazia Zappa per la copertura che lo salva. Ma passato il brivido torna a dominare cieli e terra del San Nicola contro chiunque osi avvicinarsi dalle sue parti.

Obert 6,5: torna a sinistra nella difesa a quattro e non ha chissà che problemi da quelle parti in copertura. Tanto che si permette alcune zingarate offensive che, però, sbattono sulla sua troppa voglia di tenere palla. Ma la personalità è da premiare.

Luvumbo 6: nulla di trascendentale dal punto di vista offensivo, ma l’abnegazione e la voglia in aiuto a Zappa sono un aspetto che non può essere sottovalutato. Manca ancora la brillantezza nello scatto e la scelta giusta al momento del dunque, ma la cattiveria è un punto a suo favore non da poco.  Dal 59′ Millico 6: entra con l’elmetto e mette la cattiveria necessaria per supportare la squadra in dieci contro undici.

Rog 6,5: sprazzi del vecchio Marko, quello pre infortunio fatto di classe e strappi improvvisi. Nel centrocampo a due non può permettersi troppe incursioni, il suo lavoro di frangiflutti davanti alla difesa lo svolge alla perfezione. Lascia il campo dopo aver dato tutto il possibile. Dal 66′ Kourfalidis 6: porta in dote gamba e fiato – e la sua innata personalità – per arrivare al fischio finale. Purtroppo non con i tre punti.

Makoumbou 5,5: è fondamentale a protezione della retroguardia, le sue lunghe leve aiutano a coprire luce e spazi. Uomo ovunque, onnipresente che non sbaglia nulla né in difesa né in appoggio. Con la squadra in dieci sale in cattedra, pressa alto e recupera giocando per tre. Sarebbe prestazione da 7,5 ma poi all’ultimo secondo ecco l’ingenuità, rigore e tre punti sfumati per poco.

Lella 6: il suo compito è quello di muoversi a fisarmonica, da sinistra al centro e viceversa. Senza infamia e senza lode, si vede poco ma si sente comunque tanto. Tatticamente fondamentale, esce per crampi dopo tanto lavoro sporco. Dal 66′ Barreca 6: tiene la posizione nel 5-3-1 degli ultimi minuti senza segnalarsi né in positivo né in negativo.

Mancosu 7: bastano nemmeno due minuti per avere la conferma dell’importanza del numero 5 per questo Cagliari. Palla con il contagiri per Lapadula e gol del vantaggio. Non solo la giocata che apre la partita, ma una presenza costante che dà il ritmo giusto al momento giusto, che sa fermarsi o accelerare, che non sbaglia praticamente mai una scelta. Dal 59′ Prelec 5,5: entra per tenere palla e far salire la squadra magari con qualche fallo, non riesce nell’intento e anzi sbaglia anche diverse scelte.

Lapadula 6: dimmi che palla mi darai e ti dirò che gol farò. Nemmeno due giri d’orologio e la zuccata che porta in vantaggio la squadra, poi sacrificio costante e intelligenza al servizio dei compagni. Purtroppo rovina tutto non tanto con il secondo giallo – che in una gara di lotta ci sta – ma con il primo che diventa decisivo per il rosso dopo un’ora. Ingenuità che con la sua esperienza andrebbe evitata.

Ranieri 6,5: il colpo grosso era dietro l’angolo, frutto di una prestazione solida e da vera battaglia cadetta. Il suo 4-4-2 funziona nel chiudere gli spazi, il vantaggio immediato aiuta. Anche il 5-3-1 finale sembra dare i giusti dividendi, ma la solita ingenuità toglie una vittoria lontano dalla Sardegna che continua a mancare. Punti pesanti, ma la strada è quella giusta a prescindere dal pareggio finale.

Matteo Zizola

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