Le nostre valutazioni sul Cagliari di Claudio Ranieri dopo la gara di Serie A contro l’Hellas Verona allo stadio Bentegodi. Partita valida per il turno numero diciassette di campionato conclusasi con la sconfitta per 2-0 per i rossoblù (clicca qui per la cronaca completa del match).
Scuffet 6,5 – Primo tempo in cui viene impegnato in qualche respinta bassa, specie da Suslov, e in uscita, se la cava con ordine e precisione. Nei secondi 45′ il tiro di Ngonge passa tra un bosco di gambe di compagni e avversari. Lui lo vede solo all’ultimo e non può farci nulla. Sul colpo di testa di Djuric all’87’ tiene a galla di istinto puro il Cagliari, e concede il bis all’89’ su Mboula solo davanti a lui. Allo scadere su Djuric con un rigore in movimento non può nulla.
Hatzidiakos 5 – Ranieri rispolvera la carta greca dal primo minuto e lui nel 3-4-1-2 di inizio gara si fa trovare finalmente a proprio agio. Difende con maggiore attenzione rispetto alle precedenti uscite e raramente deve inseguire. Nella ripresa sull’azione della rete di Ngonge si guarda con Augello: lo chiudi tu che lo chiudo io e il Cagliari, fresco di inferiorità numerica, va sotto. L’episodio diventa l’emblema di un secondo tempo dove Ngonge lo fa soffrire continuamente. Peccato, i primi minuti in crescita avevano illuso, esce anzitempo dopo una prova che lo vede ancora non al centro di questa squadra. A sua discolpa, con l’uomo in meno era molto complicato non sbandare (dal 77′ Azzi SV – Dentro per limitare la spinta di Ngonge. Anche lui fa parte di uno dei cambi di Ranieri che lasciano alcuni dubbi).
Goldaniga 6 – Buona prima frazione. Gioca a testa alta e con petto in fuori per tutti i primi 45 minuti, se avesse abbassato di un centimetro il petto per un secondo magari quella spalla sul gol annullato per fuorigioco sarebbe stata in posizione regolare. Sfortunato. Il copione non cambia nella ripresa, ma intanto il Verona con l’uomo in più e il gol prende fiducia e lo costringe agli straordinari. Esce nel finale per il tutto per tutto tentato da Ranieri (dall’85’ Lapadula SV – Perché dentro solo nel finale?)
Dossena 6 – Primo tempo dove il Verona lo impensierisce poco nell’uno contro uno. Ha una grande chance su un traversone dalla destra, ma arriva in ritardo per l’appuntamento con il gol. Pronti-via e nella ripresa Baroni gli piazza Djuric come nemico pubblico numero uno, lui comunque alza i gomiti ed è uno degli ultimi a mollare. Anche perché è l’unico centrale di ruolo del Cagliari che chiude la partita.
Augello 5 – Nella prima frazione viaggia a due binari e con un ritmo diverso su quella fascia. Spinge con continuità ed è molto attento in fase di ripiegamento. Nel secondo tempo è morbido, per usare un eufemismo, sulla rete del Verona che fissa il punteggio sull’1-0. E Ranieri lo richiama per disegnare il Cagliari dopo la follia del rosso rimediato e del gol subito nel giro di pochi istanti dai suoi giocatori (dal 59′ Luvumbo 5,5 – Entra per dare la scossa a una squadra che decide di farsi male da sola, ma non è giornata neanche per lui).
Nandez 5 – Nella sua cartelletta del Taboo con i parenti al tavolo di pranzi e cene di Natale la parola gol non si può dire. Nel primo tempo ha due grandissime occasioni per trovare la rete ma è poco cinico. Per il resto una prima frazione fatta di continui strappi e frenesia, con il Verona che non lo ferma quasi mai. Nella ripresa emergono i nervi e gli errori in gestione. Quanto pesano però gli errori in zona gol del primo tempo su questa partita.
Prati 5,5 – Alta pasticcieria Prati. Il tiro con giro a uscire che trova il palo a inizio gara è davvero tanta roba. Emblema della classe palla al piede del “Matteino” rossoblù. Per il resto un primo tempo ordinato tra fase di filtro, buona, e costruzione, migliore. Con il passare dei minuti inizia a isolarsi sempre più e finisce presto nel frullatore di un match intenso e complicato anche per ritmi e mentalità .
Makoumbou 4 – Nervosino. Parte con la faccia di chi viene costretto da parenti, figli o partner a fare i regali di Natale alle 18 del 24 dicembre. In mezzo al traffico del Verona spesso spegne un po’ la bussola e il giallo rimediato troppo presto lo condiziona. Non basta l’intervallo a tranquillizzarlo, vero che a volte è un po’ isolato in mezzo al campo ma il fallo in ritardo su Duda che gli costa il rosso è più che evitabile. Un altro rosso dopo quello con la Lazio che pesa nell’economia rossoblù.
Viola 6 – La stella cometa che disegna con un pallonetto morbido-morbido per Nandez meriterebbe altre sorti rispetto al tiro alto dell’uruguaiano. Per il resto nel primo tempo il numero 10 di Ranieri svaria molto e soprattutto dà opzioni all’attacco. Nella ripresa fatica ad essere centrale all’interno di un Cagliari che perde presto il timone, poi Ranieri lo richiama per rimodulare i suoi (dal 59′ Sulemana 5,5 – Entra e fai di tutto un po’, l’indicazione di Ranieri a vederlo in campo sembra questa. Da ex ci mette voglia, ma non è serata facile per nessuno).
Oristanio 6 – Svariegato all’amarena. Si muove ovunque sulla fascia destra, si allarga e si accentra, strappa in profondità o viene incontro. Pecca solo nell’ultima scelta di gioco, specie se deve tirare. Per il resto però l’Hellas lo insegue quasi sempre da lontano. Nel secondo tempo continua in maniera estemporanea nel tentativo con qualche strappo di accendere un Cagliari che decide di spegnersi lentamente più per errori propri che per forza avversaria (dal 77′ Zappa SV – Cambio particolare, con Ranieri che fatica nella ripresa a ridisegnare la giusta contromisura all’Hellas).
Pavoletti 5,5 – Primi 45 minuti in perenne quota. Duelli aerei, duelli sulle seconde palle, duelli per difendere il possesso o fare una sponda. Insomma, sempre duelli. Lui però oltre ai recenti lustrini non disdegna anche la fatica e si mette al servizio della squadra per creare spazi a Viola e Oristanio. Nel secondo tempo con il Cagliari in apnea lui fa la vita del naufrago tra gli isolotti gialloblù.
Allenatore: Claudio Ranieri 5 – I suoi partono con la voglia giusta ma non sono cinici. Le scelte inziali, come spesso accade, sorprendono ma sembrano corrette. Poi però manca qualche lettura durante il match. La sua squadra esce dagli spogliatoio con un atteggiamento sbagliato e non sa rispondere ai cambi di Baroni, anzi li soffre. L’ennesimo autogol negli episodi, ancora una volta con la gestione dei cartellini e ancora una volta con un rosso di Makoumbou, complica la serata. Guardare solo al rosso del centrocampista però sarebbe guardare al dito e non alla luna di una partita che andrà dimenticata in fretta. Doveva essere la trasferta della prima vittoria e dell’allungo sulla zona salvezza, diventa la gara che rimette i rossoblù nella zona rossa. E non è il Rosso di Natale atteso dai tifosi. Quello che spiace e che questo Cagliari aveva tutte le carte in regola per tornare da Verona con 3 punti. E invece…
Roberto Pinna














