Programmazione e voglia di rivalsa, sono stati questi i segreti che hanno portato il Latte Dolce a conquistare la vittoria del campionato di Eccellenza con la conseguente promozione in Serie D. “All’inizio dell’anno abbiamo deciso di affrontare la stagione con giocatori principalmente di proprietà del Latte Dolce. Il merito va alla programmazione fatta della società” parole importanti quelle spese dal tecnico dei biancocelesti Mauro Giorico nei confronti del lavoro fatto dalla dirigenza. Appunto per questo motivo abbiamo voluto sentire chi ha avuto il compito di costruire e dare vita a questo gruppo ovvero il direttore sportivo Vittorio Tossi.
Direttore Tossi, una cavalcata straordinaria, il giusto modo per festeggiare l’anniversario dei 50 anni dalla nascita del Latte Dolce. Che annata è stata?
“È stata una stagione ben ragionata dall’inizio, dopo la conferma di mister Giorico ci siamo messi subito a lavoro per creare, ripartendo dai membri del settore giovanile, il gruppo giusto. Il mister e il suo staff hanno lavorato benissimo per creare la migliore alchimia in una squadra che stava metabolizzando la retrocessione. La proprietà non ci ha messo pressioni e ci ha fatto lavorare con tranquillità. Tutto questo ci ha permesso di fare una stagione importante proponendo un bel gioco. La nostra rosa era composta da 20 giocatori di nostra proprietà in più abbiamo fatto degli innesti che ci hanno permesso di alzare il livello della qualità. Uno dei fattori determinanti è stato il nostro capitano Marco Cabeccia: è stato unico e formidabile, un grande professionista che ha guidato la squadra durante tutto l’anno“.
Ripatire dai giovani ma soprattutto da Giorico, una mossa che ha pagato. Il giorno prima dell’esordio in Eccellenza si aspettava un campionato di questo livello?
“Sì, l’ho sempre detto anche ai ragazzi nello spogliatoio. Questo era un risultato alla nostra portata. Ero convinto fin da subito del valore di questa rosa e della gruppo che, in fase di programmazione, stavamo mettendo in piedi. La voglia di rivalsa della squadra unita al rispetto per le avversarie, sono stati i fattori determinanti per centrare la vittoria del campionato. Il mio obiettivo era quello di vincere l’Eccellenza e ritornare in D. Avevo voglia di riscatto dopo la retrocessione, i ragazzi hanno fatto loro questo messaggio e in questo senso sono stati formidabili“.
Metabolizzare una retrocessione non è mai semplice, si aspettava una reazione emotiva del genere da parte del gruppo?
“Mi aspettavo questa reazione dai ragazzi, abbiamo lavorato creando un gruppo con una grande autostima e voglia di rivalsa. Il merito per la mentalità che ha avuto la squadra però va a mister Giorico, lui è un grande allenatore, un fuoriclasse nel suo ruolo, un tecnico da categorie importanti. Averlo in panchina ti dà quella marcia in più che ti permette di fare il salto di qualità“.
Ripercorriamo questa stagione, il mister ha detto che il momento della svolta è stata la sfida di Budoni: è d’accordo oppure la sensazione di poter vincere il campionato è arrivata da prima di quella partita?
“Sì sono d’accordo, la sfida di Budoni è stata la svolta. Al termine del match sono entrato negli spogliatoi e ho detto ai giocatori che, nonostante il sorpasso in classifica subito dai galluresi, il destino del campionato era ancora nelle nostre mani. I ragazzi da quella gara sono venuti fuori da vera squadra, hanno acquisito consapevolezza nei propri mezzi. Nonostante i vari infortuni occorsi, hanno sopperito alle assenze con il lavoro, allenandosi al 110% e trasformando i sacrifici in bel gioco“.
Continuiamo il viaggio nel tempo, dopo essere tornati nel passato ora guardiamo al futuro. Da cosa ripartirà il Latte Dolce dopo questo importante successo?
“Si ripartirà da Giorico, mi sembra scontato dire che l’allenatore sarà lui, non solo per il prossimo anno ma anche per il futuro. Vorrei creare con lui un percorso longevo, spero pluriennale. Quando la società mi dirà quali sono i programmi e i progetti futuri ci incontreremo con il mister e ragioneremo sulla costruzione della squadra. Ripartiremo anche dalle nostre ambizioni, dalla volontà di continuare a far crescere il nostro impianto sportivo nel quartiere di Latte Dolce e dalla valorizzazione del nostro settore giovanile, vera e propria linfa vitale e di sostentamento della società“.
Quanto è stato importante poter giocare la parte finale del campionato nel proprio quartiere?
“Ritornare nel nostro quartiere è stato fondamentale, giocare a casa nostra è bellissimo. Da quel momento è cambiato tutto, la gente era più vicina alla squadra e noi al nostro pubblico. Siamo stati bravi nel riuscire a sfruttare al meglio questa opportunità“.
Un ultima domanda invece sui cugini sassaresi della Torres. Domenica contro la Fermana gli uomini di Alfonso Greco si giocheranno la salvezza diretta. Come si vive una settimana così importante e come si cerca di tranquillizzare uno spogliatoio?
“Io ci tengo particolarmente alla Torres, ho passato degli anni fantastici in rossoblù riuscendo a conquistare una bella promozione in Lega Pro. Bisogna vivere questa settimana con serenità, lo spogliatoio si deve stringere a sé. La squadra ha tanti giocatori maturi che sono in grado di raggiungere questo obiettivo. Sarà importante farsi trascinare dal pubblico, domenica ci sarà un ambiente caldissimo al Vanni Sanna, tutta la città di Sassari spingerà la squadra di Alfonso Greco per fargli conquistare questo importante obiettivo“.
Andrea Olmeo