Ora che la carica di Rombo di Tuono come presidente onorario del Cagliari è diventata ufficiale, è facile trovare nei cuori dei tifosi rossoblù la piacevole sensazione che si prova quando tutto torna al proprio posto.
Gigi Riva presidente onorario del Cagliari. A pronunciarlo fa un certo effetto. E sicuramente anche allo stesso Rombo di Tuono, quando lo dirà qualcuna della persone a lui care, questa carica strapperà un sorriso. Uno dei suoi ovviamente, di quelli a mezzo volto. Potrebbe sembrare una semplice carica nominale, un’onorificenza a titolo gratuito, una di quelle che spesso si danno nello sport per celebrare i campionissimi. Ma nulla può essere solo un semplice simbolo quando chi lo riceve è egli stesso un simbolo vivente per un popolo e una squadra.
E non è un caso che lo stesso Riva prima di accettare questa carica abbia riflettuto tanto. Non certamente per il poco amore verso un club, una città e un’intera isola che lo idolatra come un semidio ma perché Gigi è cresciuto con una parola. Quell’insegnamento che chi scrive ha sentito spesso ripetere da suo nonno e che poi ha faticato sempre più a ritrovare, e anche a seguire, nella vita di tutti i giorni. Se Riva dà una parola, o decide una strada, quella è. Dopo l’avventura sfortunata alla presidenza del Cagliari a fine anni Ottanta il mito rossoblù decise di abbandonare le cariche istituzionali del club. Troppo il coinvolgimento emotivo anche solo per una sconfitta figuriamoci riuscire a stare dietro a scelte che possono avere effetti più o meno positivi sull’intera società . Nonostante questo Riva torna nella famiglia del Cagliari e lo fa con una delle massime cariche a livello di prestigio, ma lo fa con la volontà di essere una presenza non ingombrante. Una figura alla quale ispirarsi e nulla più. Normale per una persona che spesso ha insegnato con i silenzi.
Merito al presidente Giulini, bravo nel riportare Gigi Riva su una strada diversa da quella che aveva deciso di intraprendere: mai più, nemmeno a livello nominale, nel club. Sicuramente Riva, che è uno che apprezza più le cose non dette alle tante parole, avrà capito il rispetto e l’ammirazione che hanno spinto Giulini nel prendere questa iniziativa. Gigi Riva presidente onorario del Cagliari, di fatto non cambia nulla nella percezione del mito ma è la giusta firma su una stagione con centenario e 50 anni dallo scudetto che deve essere speciale, non per classifica o risultati ma a livello emozionale. Non a caso è già scattata la corsa per convincere Riva a partecipare almeno alla cena che ci sarà nel 2020 per celebrare gli eroi del campionato 1969/70.
Gigi Riva presidente onorario del Cagliari è il giusto punto per una bella storia. La cerimonia perfetta per un amore indelebile, come sottolinea lo stesso figlio di Riva, Nicola, entrato nel CdA societario: «Credo questo sia un ritorno a casa. Anche se con una carica simbolo papà dopo più di 30 anni torna in società . Mi piace pensare sia una di quelle storie di calcio di una volta. Quelle che restano sempre nella mente delle persone, come successe anche a Boniperti con il ritorno alla Juventus. Sono molto contento per lui». Gigi Riva presidente onorario del Cagliari, perché per amore anche un mito alle volte torna sui suoi passi: «È la giusta chiusura di un cerchio».
Roberto Pinna














