Un’analisi cifre alla mano della prestazione del numero 10 del Cagliari, la cui valutazione nelle nostre pagelle ha generato tante discussioni.
La nostra valutazione di ieri sulla prestazione di Joao Pedro ha generato polemica. Lo capiamo, specie dopo la seconda vittoria consecutiva in Serie A, ancora per 3-1, degli uomini di Maran. E in realtà siamo anche contenti delle reazioni che le pagelle hanno generato perché la base della nostra dialettica come testata giornalistica è l’argomentazione per tesi, antitesi e sintesi. Crediamo che da un dialogo critico, e non da meri insulti, possa nascere una crescita reciproca per chi scrive e per chi legge. Detto questo, sicuramente quello visto contro il Genoa è il miglior Cagliari di questo inizio di stagione, perché allora dare 5,5 a Joao Pedro?
ORMAI JP È UNA PUNTA – Partiamo da un presupposto: chi scrive per realizzare le pagelle bada esclusivamente alla prestazione del singolo in funzione della squadra. Emotività, momento della stagione, tasso di umidità in campo non influenzeranno mai la valutazione. Joao Pedro già dall’anno scorso, ma quest’anno più che mai visto l’infortunio di Pavoletti, ha profondamente modificato il suo modo di stare in campo. Non parliamo di atteggiamento, quello di fatto è sempre lo stesso, ma proprio di posizione, compiti, movimenti. Joao è ormai un centravanti a tutti gli effetti nella disposizione tattica dei rossoblù. Anche contro il Genoa è stato il giocatore con la posizione media sul terreno di gioco più alta tra i sardi. E del centravanti il brasiliano ha anche la media-gol, quest’anno è partito con tre centri in cinque gare (Coppa Italia compresa).
DIALOGO ANCORA DA SVILUPPARE – Ancora del centravanti Joao però non ha la capacità di essere faro del gioco offensivo per 90’. Non basta illuminarsi per un paio di giocate. La partita con il Genoa ha mostrato le profonde differenze con Simeone. Il Cholito è attaccante che viene incontro, si allarga, si butta dentro. Joao tutte queste cose le sa fare alla grande, non dimentichiamoci che nasce trequartista, però nel nuovo ruolo che ha ritagliato per lui Maran alle volte ci è parso isolato dal resto del gioco. Specie da quando gioca in coppia con l’argentino, e soprattutto nella sfida di Parma. Il dialogo con Simeone per ora non si è visto alla perfezione. Poi certo fa gol, il Cagliari vince e agli occhi dei tifosi questi dettagli spariscono. Ma è importante analizzarli per capire dove può crescere la squadra di Maran. Anche perché per come stanno giocando al momento per il futuro Simeone sembra più compatibile di Joao per fare da spalla di Pavoletti quando il livornese tornerà.
I NUMERI NON MENTONO – Siccome le argomentazioni, così come i voti sono soggettive e così come le parole volano, serviamoci dei numeri della partita di Joao Pedro contro il Genoa per giustificare il suo 5,5. Joao contro i liguri ha giocato 12 palloni positivi e 10 negativi, peggio di lui hanno fatto solo Pellegrini e Cacciatore (11). Il brasiliano ha perso 18 palloni in 90’, anche qui peggio ha fatto solo Pellegrini (22). In molti ci hanno attaccato dicendo che Joao ha fatto una partita di lotta su tutte le parti del campo. Vero ha combattuto, ma quante battaglie ha vinto? In totale ha fatto 20 duelli, lui ne ha vinti 7, Simeone, anche lui con 20 duelli, ne ha vinti 9. Ha fatto più duelli aerei del compagno 12 contro 6, ma hanno vinto lo stesso numero di sfide in quota: 3. Qualcuno poi ci ha detto che Joao ha aiutato tanto la squadra a salire, in realtà però il brasiliano ha preso 0 falli in attacco contro i 4 di Simeone.
La nostra valutazione nasce da queste sensazioni viste ieri alla Sardegna Arena che i numeri hanno confermato. Questo non significa che non crediamo in Joao Pedro come elemento fondamentale di questo Cagliari, anzi, è proprio perché ci aspettiamo molto da lui, come da tutti, che guardiamo le prestazioni con occhio più critico.
Roberto Pinna