Per comprendere meglio uno sport o un’attività basta dare uno sguardo a chi la insegna: Fabio Fusar è un uomo risoluto, molto curioso, perfezionista e con un’esperienza davvero incredibile, come dice lui stesso “Non si finisce mai di imparare, quando credi di aver raggiunto degli obiettivi che ti prefiggevi ecco che la forma della conoscenza che desideravi si allontana ancora di più”. Fabio Fusar, addestratore cinofilo di IGP e proprietario della Asd Dog Passion a Sassari, ci ha fatto scoprire come una disciplina tanto discussa, sia proposta oggi sia come la classica serie di prove per la selezione zootecnica delle migliori razze canine che nella sua variante moderna aperta a tutti i cani.
Dall’approccio quasi dogmatico delle prime armi, nel lontano 2009, e dei “guru” della cinofilia sparsi per l’Italia, Fabio ha cambiato diverse mute fino a comprendere come l’Etologia (la scienza del comportamento degli animali) poteva aiutare meglio i cani, e i padroni, che oltrepassavano i suoi cancelli. Poi, con l’esperienza e l’età che aumentava, si è dedicato ad uno sport che si confaceva meglio alla sua personalità un po’ esuberante ed entusiasta, poi ha mixato il tutto riassumendo nella sua versione dell’IGP moderno, il suo estro.
Cosa è nello specifico l’IGP? L’IGP è una disciplina sportiva riconosciuta dalla Fédération Cynologique Internationale (FCI), concepita in origine in Germania per valutare l’idoneità caratteriale e lavorativa dei Pastori Tedeschi, ora aperta a diverse razze da lavoro, come spesso Pastori Belgi Malinois, Rottweiler, Boxer, che non vengono più utilizzate per gli scopi originali per cui sono state create in centinaia di anni.
L’IGP è una competizione a tre prove, simile a un triathlon.
- La prima fase, la Pista (Tracking), valuta la capacità di concentrazione e l’olfatto del cane.
- La seconda fase, l’Obbedienza (Obedience), esamina la docilità del cane, i tempi di reazione e la velocità nell’eseguire i comandi.
- La terza fase, la Difesa (Protection), è la più spettacolare. In questa fase, il cane deve contrastare il figurante, che rappresentava in altri tempi un criminale.
Foto Carlo Fidia Achilli – riproduzione riservata
Tuttavia, al giorno d’oggi, il cane non attacca in modo aggressivo. Piuttosto, si tratta di un approccio più soft, e il figurante si configura quasi come un compagno di gioco. Quello che Fabio tiene a sottolineare è che non è solo sport, infatti l’IGP è una disciplina che gestisce a 360 gradi l’addestramento del cane, incanalando i suoi impulsi naturali in uno sfogo protetto e per lui divertente, aperto a tutti i cani, non solo le razze elitarie.
Fabio prosegue paragonando l’IGP moderna alle arti marziali, che ha praticato in prima persona. Come nelle discipline orientali, l’IGP incanalata in modo sportivo e regolamentato, senza violenza o aggressività, permette di far fluire le naturali pulsioni e istinti dei cani, specie di alcune razze, come abbiamo già detto, che sono state create in passato per degli scopi precisi. Fabio prosegue l’analogia, descrivendo il figurante come un compagno di giochi serio, uno sparring partner (per usare un termine della boxe), con cui esiste uno scambio reale, ma privo di odio, solo allenamento.
Quello che non sapevo prima di conoscere Fabio è che l’IGP è uno sport per tutti i cani che amano rincorrere una pallina o un salamotto, dal Jack Russel al normale meticcio passando per tutte le altre razze esistenti! Solo quando si pensa di partecipare alle competizioni internazionali di alto livello, diventa uno sport elitario, riservato a una ristretta selezione di cani. In ogni caso, tutti possono partecipare senza accedere però alle fasi che definiscono l’IGP, ovvero la selezione zootecnica per il miglioramento delle razze dei cani da utilità e difesa.
Dopo aver passato due intense giornate nella realtà di Fabio ho cambiato completamente prospettiva riguardo questo sport, chiedendo se la Sardegna potesse diventare un’eccellenza nel panorama internazionale. Mi risponde che in passato ci sono stati addestratori che hanno ottenuto ottimi risultati in competizioni nazionali e internazionali, però il tempo passa inesorabilmente e gli aggiornamenti sono importanti per ogni disciplina, anche per l’IGP.
Il fatto di essere un po’ isolati dal resto d’Italia limita la possibilità per gli addestratori di poter frequentare i corsi di aggiornamento, così come le competizioni stesse, di uno sport in continua evoluzione che cambia le sue regole quasi giornalmente. Fabio continua con l’amore per la propria terra e con un filo di speranza aggiunge “La Sardegna ha la possibilità di diventare un centro pulsante delle attività cinofile, dobbiamo investire sulla preparazione e sulla formazione dei tecnici, dei figuranti e dei conduttori stessi per poter arrivare ad un livello competitivo. La possibilità c’è, bisogna impegnarsi”.
Per concludere l’intervista ho chiesto a Fabio di lanciare un messaggio ai proprietari dei cani, sempre più in aumento di anno in anno. Insiste sull’importanza dello sport per cani e conduttori, qualunque attività sia: IGP, Agility, Detection, Rally Obedience… perché “è solo quando iniziamo a fare sport con il nostro amico a quattro zampe che smettiamo di essere dei semplici “proprietari” e iniziamo finalmente a diventare dei Binomi con il nostro cane.”
Carlo Fidia Achilli


















