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Dinamo Sassari, le Pagelle | Robinson a fiammate, delude Onuaku

Gerald Robinson in Dinamo-Trento | Foto Luigi Canu
Gerald Robinson in Dinamo-Trento | Foto Luigi Canu
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Nuova sconfitta per la Dinamo Sassari che cede il passo alla Pallacanestro Trieste con il punteggio di 75-69. I nostri giudizi.

Robinson: 5,5. Fa fatica come nelle ultime uscite soprattutto a livello offensivo, anche a mettersi in connessione con i compagni. Trieste lo sfida al tiro passando sempre sotto i blocchi, quando si convince di poter far male mette cinque punti di fila che sembrano poter dare alla Dinamo la forza di prendere la guida della partita. I problemi con i falli però lo fermano e lo limitano sul suo lato nella pressione della palla durante i giochi a due avversari. Prova a trascinare i suoi in attacco nel quarto periodo ma non è la serata giusta per farlo.

Kruslin: 5. Ritorna in quintetto ma parte malissimo. Bucchi allora lo richiama in panca, quando torna però reagisce e anticipa il primo rientro in partita del Banco con una fiammata nel secondo periodo. Si prende più responsabilità nel momento di confusione di metà terzo quarto ma non va come vorrebbe.

Jones: 5. Fa bene in attacco da due e l’apporto a rimbalzo è positivo, sparacchia però dall’arco e soprattutto non prende spesso le scelte giuste in difesa quando Trieste riprende il largo nel terzo periodo. Non riesce così a confermarsi dopo la buona serata europea.

Bendzius: 5,5. Gioca quasi quaranta minuti ancora una volta e questo ha il suo peso. Si sacrifica a rimbalzo, non si accende però da tre come gli sta capitando troppo spesso ultimamente e l’energia avversaria in più situazioni lo porta a cedere il passo in difesa. La pausa arriva al momento giusto per rifiatare e trovare soluzioni che gli consentano più libertà.

Onuaku: 5. Vive ancora su un’altalena di emozioni. Discute con i compagni, poi diventa fondamentale per il riavvicinamento a Trieste nel secondo quarto, ma nel terzo periodo spende velocemente due falli che lo fanno salire a quota quattro già prima dello scoccare dei 30′ di gioco facendo ben felice Spencer e non solo. La sua partita finisce definitivamente in quel momento. Ed è un male per una Sassari che perde ancora profondità nel pitturato.

Diop: 5. Passo indietro rispetto alle ultime uscite di campionato. Fa fatica in difesa quando chiamato a uscire dal pitturato sul pick avversario, mette una buona dose di energia e riesce a dare il suo contributo a rimbalzo ma è molto impreciso al tiro.

Gentile: 5,5. Non tanti minuti in campo nel primo tempo, in cui Bucchi dà più responsabilità a Kruslin. Tra terzo e quarto periodo mette dentro alcuni canestri di freddezza e talento, ma perde anche un pallone prezioso nel momento in cui Sassari sembrava potersi riavvicinare per l’ennesima volta.

Nikolic: 5. Solo dodici in campo, fatica anche lui a mettere nei binari giusti i compagni. Non trova fiducia dall’arco ed è un peso perché non riesce a mettersi praticamente in partita.

Chessa: 5,5. Bucchi prova ad affidarsi ancora a lui nel momento più difficile. La guardia sassarese rischia di regalare una giocata difensiva e conseguente canestro che avrebbe potuto dare una nuova speranza ai biancoblù. Ma il suo appoggio a tabellone sbagliato quasi in solitaria è una delle fotografie della serata.

Gandini: sv. Appena tre minuti sul parquet.

Devecchi: sv. Solo pochi minuti in campo.

Raspino: ne.

Coach Bucchi: 5. La Dinamo non gira in attacco (17% da 3, ma soprattutto 10 soli assist di squadra) e questo per le caratteristiche della squadra è il lato più preoccupante insieme alle troppe palle perse. Perché sì Sassari riesce a limitarle a 6 nel primo tempo, poi ne perde altrettante solo nel terzo periodo, vanificando gli sforzi fatti per rientrare. Al momento le squadre avversarie sembrano avere più lucidità ed energia nei momenti decisivi e i tabelloni finali dei palazzetti parlano chiaro. La pausa potrebbe ancora una volta aiutare il coach dei sassaresi che avrà tempo di lavorare a livello individuale – specialmente con i lunghi in difesa – e collettivamente con la squadra, ma soprattutto di dare respiro a uomini come Bendzius.

Matteo Cardia

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