Sconfitta dopo un overtime per la Dinamo Sassari che al PalaSerradimigni perde 92-94 contro la Germani Brescia. Si chiude così la corsa alle Final Eight di Coppa Italia. I nostri giudizi.
Robinson: 6. Prova a far girare rapidamente il motore delle proprie gambe, ci riesce molto bene in alcune occasioni ma a volte la buona difesa di Brescia gli fa perdere brillantezza in regia. Accresce però il suo impatto con il passare dei minuti, trova la magata con il libero sbagliato che porta al pareggio sull’ultimo possesso disponibile, anche se poco tempo prima aveva rischiato di mandare tutto all’aria con un errore di comunicazione con Bendzius su una tripla di Gabriel che sembrava decisiva.
Kruslin: 6,5. È il punto di riferimento offensivo di Sassari almeno per 25′, grazie alla sua fiducia dall’arco che continua a crescere. Mette la museruola a Massinburg, deve sudare di più su Della Valle che tra gli ultimi 10′ e l’overtime prende qualche responsabilità in più. Si raffredda dal punto di vista personale, con la stanchezza che comincia a bussare alla porta quando si comincia ad andare verso la sirena normalmente finale ma prova a non indietreggiare.
Jones: 6,5. Moss gli sta inizialmente alle calcagna complicandogli le scelte in attacco. Rimane però dentro la gara, con alcune buone giocate difensive anche se qualche amnesia, come i compagni, la ha anche lui. Nel terzo quarto aggredisce la gara e arriva rapidamente in doppia cifra. Un po’ di nervosismo oltre alla difesa bresciana di nuovo forte contribuiscono a fargli perdere un po’ di confidenza con il canestro, anche se si fa trovare prontissimo sotto il canestro per il pareggio che porta al supplementare. È ancora il miglior realizzatore a fine partita (21 punti nonostante l’uno su sei dall’arco) ma non basta.
Bendzius: 5,5. Un primo tempo più che difficile con la fisicità di Brescia a metterlo in difficoltà oltre alla proprie basse percentuali che ne minano la fiducia. Poi arriva il solito terzo periodo e prova a prendere di prepotenza la gara, prima andando vicino al ferro e poi con due triple consecutive che spingono Sassari sul vantaggio in doppia cifra. In attacco diventa un fattore, anche nell’overtime quando tiene accese le speranze sassaresi con un’altra conclusione pesante dai 6,75. In difesa invece fa più fatica ma a pesare però sono soprattutto i liberi sbagliati nel finale.
Stephens: 5,5. Odiase ha un’energia nelle gambe ma soprattutto una fiducia che gli fanno dominare il duello contro di lui per almeno due quarti e mezzo. Nel terzo periodo con qualche pallone in più giocabile si unisce al parziale che mette avanti i biancoblù, sembra crescere ma Cobbins con la sua fame quasi lo oscura. Si sacrifica sui cambi, ma è davanti alla sua faccia che Della Valle mette la tripla che pone una seria ipoteca sul match.
Diop: 5,5. Non semplice farsi trovare pronti contro una coppia di lunghi così esplosiva che lo mette in difficoltà . Ci prova, lotta, ma in certe situazioni non è abbastanza. Si vede poco anche in attacco, complice però la difficoltà nel trovare il gioco interno da parte dei biancoblù.
Treier: 6. Torna nuovamente in campo e lo fa combattendo sin dal primo momento sotto i tabelloni. Non ha tanti minuti a disposizione, ma lo spirito è sembrato quello giusto.
Gentile: 6. Alle energie che sembrano ancora centellinate, prova a rispondere mettendo dentro un po’ di furbizia ed esperienza, evidenziata soprattutto nel finale di terzo periodo.
Dowe: 6. Con sette punti nel secondo periodo fa restare Sassari in scia nel momento in cui Brescia riesce a essere molto continua e attenta in difesa. Sul suo lato però resta qualche volta di troppo un giro indietro contro Massinbourg. Torna a cavallo tra terzo e quarto periodo, e forse per la fiducia che aveva sembra non digerire la scelta di coach Bucchi di toglierlo nel momento più complesso della gara.
Devecchi: sv.
Gandini: sv.
Chessa: sv.
Coach Piero Bucchi: 5,5. Non sembra la serata giusta viste le percentuali al tiro e la difficoltà nel proteggere il pitturato. Poi la squadra reagisce bene, trova fiducia in attacco dalla difesa e soprattutto riesce ad andare ai ritmi che gli piacciono di più. Poi però forse le rotazioni corte cominciano a farsi sentire, tornano quelle montagne russe nei punteggi e nella gestione dei possessi che si erano più volte visti nella primissima parte di stagione. La sconfitta brucia, sia per come arrivata ma soprattutto perché chiude la strada verso le Final Eight.
Matteo Cardia














