Ci sono settimane e settimane, quelle vissute nel periodo di lockdown ci sembravano tutte uguali, col solito tran tran e ritmi regolarissimi; le due che ha vissuto e vivrà Francesco Fresu saranno l’antitesi di quelle trascorse tra marzo e maggio. Per il navigatore di Berchidda è un ottobre da ricordare: prima il Rally Legend a San Marino al fianco del padrone di casa Paolo Diana sul suo mitico Fiat 131, poi il Rally Italia Sardegna, tappa del campionato del mondo WRC con l’istituzione dei rally isolani Francesco Marrone.
“Finalmente siamo tornati in macchina, dopo un periodo particolare per tutte le nostre vite– ci racconta il copilota che difende i colori del Team Autoservice Sport-. Sono tornato a leggere le note in una gara bellissima, per me soprattutto perché come ho sempre detto fare il Legend è speciale ed è difficile arrivarci. Farlo con Paolo Diana poi è il massimo, lui è il Legend: ha una marea di tifosi e viene apprezzato da tutti per lo spettacolo che fa in prova speciale. Quando ti siedi in macchina è puro divertimento, non posso che ringraziare lui per questa possibilità, un’esperienza che vale tanto: ringrazio anche il suo gruppo che mi ha trattato come uno di casa”.
Sensazioni, quest’ultime, provate sicuramente da Paolo Diana: il pilota sammarinese è un habitué della Sardegna e ha ormai la cittadinanza onoraria di Berchidda, visto il suo rapporto speciale col paese e il Rally del Vermentino. Nelle ultime settimane l’unione ha assunto i connotati dell’ufficialità con lo spettacolare pilota che è diventato ambasciatore della gara organizzata dalla Rassinaby Racing, tanto da portare in gara sul suo 131 gli adesivi della manifestazione e della Regione Sardegna: “Ho portato un po’ di Sardegna con noi, ma soprattutto l’ha portata Paolo che è diventato da qualche mese il testimonial del Rally del Vermentino. Ci aiuta nella promozione della gara e di tutta la Sardegna in generale: per me e la Rassinaby è un piacere, per me da sardo ancora di più perché Paolo da quando è venuto qui è diventato uno dei nostri sin dalla prima volta. È stato un connubio naturale, lui è molto fiero di portare nella macchina il nome della Sardegna e quello del Vermentino, che rende il tutto davvero speciale”. Un rally che in questo 2020 non si è disputato per i motivi di cui tutti sappiamo e che gli appassionati non vedono l’ora ritorni a calendario: “Penso che il Vermentino sia mancato un po’ a tutti, soprattutto in Sardegna dove sono rimaste poche gare. Portarle avanti è una bella soddisfazione, ci dispiace perché avevamo tra le mani un’ottima edizione. Eravamo arrivati pronti da tempo ed era tutto fatto con contatti mondiali che volevano partecipare alla gara. Noi siamo pronti per la prossima occasione, ci manca solo l’incastro giusto in queste situazione, ma sono sicuro rivedremo a breve il Vermentino”– ci dice Francesco, che tra le altre cose fa parte dell’organizzazione della gara.
Alle porte prima c’è un altro Rally Italia Sardegna, tappa italiana del WRC. Ancora una volta Fresu affiancherà un pilota della famiglia Marrone; stavolta non Stefano o Fabrizio, ma come tradizione vuole spetterà al decano Francesco difendere i colori della famiglia di Buddusò nell’evento motoristico per eccellenza della Sardegna. “Sì, un altro RIS insieme a Francesco. Per me è la nona edizione, per lui il 17° non avendone perso nemmeno uno in tutti questi anni. Nonostante l’anno particolare abbiamo deciso comunque di partecipare. Dispiace non ci sia pubblico, soprattutto per piloti come noi che riteniamo che la bellezza della corsa sia anche nel vedere la gente in strada, cosa che si ripercuote anche negli sponsor. Non sarà la stessa cosa, ma una volta che avremo tuta e casco daremo tutto, cercheremo di fare bella figura e arrivare fino alla fine. A livello tecnico penso sarà il meteo a decidere le condizioni, le prime ricognizioni ci hanno mostrato che c’è del fango e delle pozzanghere. Il tempo sarà un’incognita rispetto all’estate dove bene o male c’è sempre il caldo e il sole. Nel Mondiale però ci sono poche scelte di gomme, una morbida e una dura, quindi su quello dovremo adattarci. Però se piove lo fa per tutti, è una delle cose belle delle gare. Di sicuro noi daremo tutto per fare la nostra figura”. Due settimane di fuoco, dal sedile della 131 di Paolo Diana alla Peugeot 208 R5 di Francesco Marrone, sempre col quaderno delle note in mano e sempre col sorriso dell’appassionato che ama questo sport. Buona fortuna, Francesco.
Matteo Porcu