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Claudio Chiappucci

Chiappucci: “Aru prenda tempo, meglio rimandare al 2021”

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Carattere, grinta e gambe. In poche parole Claudio Chiappucci. Il Diablo per il quarto anno consecutivo sarà il testimonial del Giro delle Miniere. Una corsa a cui il campione italiano delle due ruote è particolarmente legato: “Qua è come stare in famiglia tra amici, ho rinunciato agli inviti al campionato del mondo per essere qui. Se non vado lì nessuno se ne accorge ma se manco qui in Sardegna se ne accorgono tutti e preferisco stare in questa terra meravigliosa”.

Un Chiappucci ormai vero e proprio sponsor per il ciclismo e il territorio sardo…
“Qui ho trovato delle persone speciali. A partire da Luigi Mascia che è la vera miniera d’oro per il ciclismo di questa terra. Non è semplice programmare una manifestazione del genere in tempi di Covid-19 e loro ci sono riusciti. Grazie al Giro delle Miniere ho scoperto una parte della Sardegna che non conoscevo. Ed è bello ora riscoprire dei territori che quando sei professionista affronti con la fatica ma non hai mai tempo per visitare. Anche se, ad essere sinceri se Luigi mi dà una maglia io corro volentieri…”

Parlando di ciclismo sardo questo è stato un anno difficilissimo per Fabio Aru, da campione di carattere cosa si sente di dire al ciclista sardo?
“Il Tour è stata una mazzata, negli ultimi anni è andato spesso in difficoltà per dei problemi fisici ma credo che dopo il ritiro dalla corsa francese ci sia la necessità di resettare tutto per lui. Credo che sia meglio per un attimo staccare dalle corse e concentrarsi sul lavoro da fare in questo inverno per tornare in forma. Gli consiglio questo invece che incaponirsi e tentare di rientrare subito perché poi c’è il rischio che si crei un vortice poco virtuoso dal quale è complicatissimo uscire”.

Chiappucci secondo lei per Aru sarebbe meglio cambiare programma e puntare a delle singole tappe oppure fare il capitano ma in una squadra minore?
“Queste risposte c’è solo una persona che può darle: Fabio Aru. Non ciclismo non ci sono consigli che tengano o le gambe vanno oppure non vanno. Io credo che ora mentalmente lui abbia la necessità di ritrovarsi ancora prima che fisicamente. Si prenda il suo tempo per capire anche a livello di grinta e voglia che Fabio Aru sarà. Ogni decisione presa in maniera affrettata ora può essere pericolosissima. Parliamo comunque di un grande ciclista, io sono fiducioso”.

Roberto Pinna

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