Vorrei ma non posso. Il Cagliari in questo calciomercato sta lavorando su due binari ben distinti: da una parte dei giovani di prospettiva ma ancora tutti da valutare in Serie A, e dall’altra nomi dal passato e dal presente importante per aumentare il peso specifico della rosa a disposizione di Eusebio Di Francesco.
Se con i giovani almeno al momento, escluso il caso Czyborra, tutto sta filando come da programma, con gli arrivi di Zappa, Sottil e Tripaldelli lo stesso non si può dire con i tentativi per i senatori. Il primo nome, quello di Juan Jesus si è arenato dopo un colpo di fulmine estivo a causa di un rialzo dell’iniziale accordo da parte del giocatore e del suo entourage. Il Cagliari ha fatto un’offerta e da quella non si è mosso, preferendo alzare i tacchi. Poi ecco Fazio, inseguito per giorni e con un accordo quasi fatto. Di Francesco pronto ad abbracciare il centrale argentino è però rimasto all’asciutto perché il Cagliari ha poi virato su Godin. Il caudillo uruguaiano, il sogno della tifoseria. Sembrava tutto fatto ma poi la nuova fumata grigia. Balla un milione dell’oneroso ingaggio da 5,5 milioni che l’Inter vorrebbe accollare al Cagliari e che il Cagliari vorrebbe pagasse l’Inter. Dopo che i nerazzurri pur di liberarsi del calciatore pagheranno parte del primo anno di contratto di Godin in Sardegna.
Insomma, fin qui pare che il Cagliari si sia seduto al tavolo di un ristorante da 100 euro con 10 euro. E lo dimostra anche il saldo delle trattative portate a termine fin qui. Per ora, considerando che Marin verrà pagato soprattutto nella prossima stagione, i rossoblù hanno un saldo positivo di 4 milioni (fonte Transfermarkt). Nonostante nessuna uscita importante e cinque colpi messi a segno in entrata. Insomma un approccio strano in fase di trattativa, specie dopo la stagione fallimentare del centenario e con un nuovo allenatore in panchina. Forse i rossoblù, a questo punto del mercato, si aspettavano di aver già fatto 1-2 cessioni di livello per poi buttarsi senza i soliti problemi del gioco al ribasso negli acquisti. Una strategia che comunque sorprende fino a un certo punto visto che lo stesso presidente Tommaso Giulini, dopo le due annate da bilancio in rosso e le importanti spese della scorsa stagione di calciomercato, aveva dichiarato, il giorno della presentazione del tecnico pescarese, che sarebbe stato un mercato con meno colpi a effetto e con un lavoro accurato sui giovani. Per fortuna di Di Francesco la sessione di trattative estiva è ancora lunga e da qui al 5 ottobre tutto può cambiare.
Roberto Pinna