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Giovanni Simeone in azione

Cagliari, Pavoletti-Simeone: chi sarà la punta di Di Francesco?

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Il Cagliari cerca il suo centravanti. Nel recente passato i tifosi rossoblù si erano abituati ai gol, quasi tutti di testa, di Leonardo Pavoletti. Senza il bomber livornese è stato l’ormai ex trequartista Joao Pedro a fare record di gol (18) salvando spesso e volentieri la barca rossoblù nel mare in tempesta. Ora però Di Francesco rivoluzionerà il gioco dei suoi con un 4-3-3 che a Cagliari non si vedeva da anni. Ma che centravanti chiede solitamente l’ex Roma, Sampdoria e Sassuolo per il suo gioco?

L’approccio alla gara di Di Francesco è molto variabile. Le sue squadre provano a fare la partita adattandosi però alle situazioni e agli avversari. Questo significa poco integralismo negli schemi e soprattutto nei compiti di squadra e dei singoli giocatori. Per questo motivo nel suo passato Di Francesco ha fatto bene con degli attaccanti mobili, in stile Defrel, ma ha anche raggiunto una semifinale di Champions League grazie a un bomber moderno come Edin Dzeko.

E quindi la domanda sorge spontanea: chi sarà il centravanti rossoblù di Eusebio? Il cerchio è ristretto a due candidati: Pavoletti e Giovanni Simeone. Salvo stravolgimenti di mercato. Un po’ indietro appare per ora Joao Pedro che secondo il nuovo allenatore rossoblù potrebbe giocare anche da esterno offensivo con compiti di play e di rifinitore. La scelta tra Pavoletti e Simeone però è di quelle importanti perché i due hanno un modo di intendere i movimenti del 9 completamente diversi.

In quasi sei mesi al Genoa insieme Pavoletti e Simeone non hanno mai giocato dal primo minuto contemporaneamente. E qualcosa sulla compatibilità dei due vorrà dire. Pavoletti nel 4-3-3 di Di Francesco sarebbe il classico finalizzatore d’area di rigore. Bravo nelle sponde, utile a far salire la squadra e boa per i prevedibili tanti cross dalle fasce. Il problema principale è che al momento in casa Cagliari di esterni di lotta, sacrificio e altruismo se ne vedono pochi. Forse nessuno, anche perché Pereiro non è esattamente un uomo assist. Anche in Olanda al Psv quando ha fatto bene agendo sulla destra ha sempre raggiunto la doppia cifra di reti. Che tradotto significa che se può cercare il tiro lo gradisce rispetto al cross.

Simeone rispetto ai tempi di Genova è un calciatore diverso. Si sbatte tanto, forse anche troppo e questo a volte lo penalizza negli ultimi 20-25 metri. Una delle critiche, bonarie, espresse da Zenga era quella di correre troppo. Lui però durante il lockdown ha provato a studiare i movimenti dell’Atletico Madrid per imparare a diventare più un 9 alla Diego Costa. Garra sì ma con un occhio alla profondità. Bravo negli scambi, veloce e reattivo. Sulla carta Simeone sembrerebbe la punta ideale per il 4-3-3 di Di Francesco. Ma sicuri che Pavoletti dopo un anno davanti al divano abbia voglia ancora di stare a guardare?

Roberto Pinna

 
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