Finalmente padroni in casa propria. Dopo due pareggi e altrettante sconfitte nelle prime quattro gare giocate alla Unipol Domus, il Cagliari di Davide Nicola è riuscito a cancellare lo zero alla voce vittorie interne, superando il Torino – dell’ormai non troppo rimpianto Paolo Vanoli – per 3-2. Un successo voluto e sofferto, frutto di una prestazione coraggiosa (come ama ripetere il tecnico rossoblù) e volenterosa da parte di Viola e compagni, bravi a restare in partita dopo l’1-2 di Linetty e una fase di gioco – durata per diversi minuti – in cui lo smarrimento sembrava poter prendere il sopravvento. Così però non è stato, e l’uno-due tra il 74’ e il 78’ (che porta a 6 i gol subiti dai granata negli ultimi 20 minuti di match in 8 giornate) firmato da Palomino e dall’autorete di Coco ha regalato la gioia della prima vittoria casalinga di questo campionato.
Consapevolezza
Dopo i due successi contro Carrarese e Cremonese, entrambi però in Coppa Italia, il Cagliari è riuscito a “togliere il tappo” anche di fronte ai propri tifosi. Che nel giorno del 73esimo compleanno di Claudio Ranieri hanno ancora una volta seguito il mantra dell’allenatore romano: gli oltre 16mila di fede rossoblù presenti alla Domus hanno “soffiato dietro” i ragazzi di Nicola, facendo sentire il proprio calore soprattutto sull’1-2, sostenendo e alimentando la rimonta finale. I tre punti contro i granata si vanno a sommare ai quattro arrivati nelle due trasferte contro Parma e Juventus, assestando così il Cagliari a quota 9 in classifica. Tre gare da imbattuti per andare a recuperare qualcosa lasciato per strada durante le prime giornate, quando si iniziava a intravedere il potenziale del lavoro di Nicola ma senza raccogliere punti. Ora alla prestazione seguono anche i risultati: una combinazione frutto del lavoro sul campo ma soprattutto fuori. A distanza di quasi un mese, ancora i calciatori rossoblù parlando del ritiro che aveva preceduto la sfida contro il Parma. Segno che evidentemente quanto successo all’interno del centro sportivo di Assemini, con diversi giorni un confronto franco tra giocatori, staff e dirigenza, fosse necessario per sistemare alcuni aspetti che, nel corso delle prime giornate, non avevano permesso al Cagliari di raccogliere i frutti del lavoro prodotto sul campo. E non caso a dirlo è stato uno dei “nuovi” senatori, ovvero Sebastiano Luperto, sia a Torino dopo il match con la Juventus che terminata la gara contro i granata di Vanoli. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche se Nicola non vuol sentir parlare di svolta mentale dopo la vittoria di Parma. “Non dobbiamo pensare di aver fatto cose straordinarie”, ha detto in sala stampa il tecnico rossoblù continuando giustamente a fare il pompiere.
Leadership
Una gestione condivisibile dal punto di vista psicologico: nel calcio serve equilibrio, specialmente nei giudizi. Il successo contro il Torino è frutto, come si diceva a inizio articolo, di una prestazione coraggiosa e gagliarda, in cui i giocatori di maggiore esperienza hanno trascinato i compagni verso un risultato cercato da tempo. Viola, Palomino, Mina, Luperto, Lapadula: ognuno con il proprio pezzetto, è soprattutto grazie alla loro leadership se alla fine sono arrivati tre punti. Eloquente il primo gesto dell’ex Atalanta subito dopo essere entrato in campo: ha richiamato i compagni della difesa spronandoli a “salire” sul rilancio di Scuffet, alzando il baricentro per cercare di aggredire alto il Torino che in quel momento si trovava in vantaggio. Il suo sorriso al momento del gol del 2-2 resta una delle istantanee più significative del match, ma l’esultanza dei compagni ha detto molto della sua importanza di Palomino nello spogliatoio rossoblù. Così come l’esultanza con le dita “a occhiali” di Viola e il volo di Scuffet a dire di no al colpo di testa di Ché Adams a pochi secondi dal triplice fischio: immagini plastiche nella mente dei sostenitori rossoblù, che ora spostano lo sguardo al prossimo impegno esterno contro l’Udinese, in programma venerdì 25 ottobre alle 18.30. Un altro test molto probante per i rossoblù di Nicola, che potrebbe optare per un mini turnover in alcuni ruoli chiave – Palomino per Mina, Marin per Makoumbou, Gaetano per Viola – per dosare le forze in vista della sfida infrasettimanale contro il Bologna dopo soli quattro giorni. Due gare che diranno molto sul prosieguo di stagione del Cagliari, chiamato a confermare le ottime ultime prestazioni. Lanciando l’ennesimo segnale alla Serie A: la pelle dei rossoblù resta cara da vendere, ora lo dicono anche i risultati.
Francesco Aresu