Arriva il Genoa, Maran pensa a ruotare i suoi.
Cagliari abbacchiato ma non abbattuto. Non può essere un KO, seppur brutto, a scalfire una squadra che di certezze ne ha costruite tante in mesi di lavoro. Così, come non furono letali Empoli e Parma, è lecito pensare che contro il Genoa i Maran’s boys reagiranno prontamente. Una fiducia che deriva dal passato e dal probabile ritorno di Pavoletti.
Troppo importante l’ariete labronico per non agognarne il ritorno, peraltro contro il suo Grifone. La sua presenza condiziona il resto della squadra, banale ricordarlo quando si parla dell’artefice dell’ultima salvezza e di colui che ha firmato tante delle gemme stagionali, sbarcando addirittura in Nazionale.
Qualcosa dovrà cambiare nel resto della prima linea. Joao Pedro potrebbe arretrare, chiamato a giocare da trequartista classico come bene fece contro Roma e Napoli. Da vero leader. Sau, dopo il reiterato part-time, spera in un’occasione dal primo minuto. Nella sua Sardegna Arena, dove firmò il primo storico gol, segnò alla Spal e ancora risuona l’eco dell’ultimo prodigio. In mezzo al campo sembra col fiato corto Bradaric, e allora l’opportunità per Pattolino può estendersi all’amico Cigarini, con il solito duo sardo-moldavo a fare da guardaspalle. E in difesa? L’altro duo, quello croato, potrebbe essere ideale per innescare il Pavo con la pietanza preferita: i cross. Anche perché Padoin sembra in difficoltà e non pare buona cosa esporlo ulteriormente. In mezzo, come sempre, si può stare tranquilli. Romagna è in palla, Pisacane non molla, Klavan è ai box, a Ceppitelli non si rinuncia.
Fabio Frongia