Più della prima vittoria in Serie A, fondamentale dopo un 2-0 subito dall’Empoli che aveva messo in discussione tutto e tutti. Più di un 3-2 figlio di una costante capacità di rispondere colpo su colpo all’avversario. Più di tre punti che restituiscono una classifica senza l’ultimo posto o la zona rossa.
Riscoperta
La vittoria in esterna a Parma, la prima per un Davide Nicola che ritrova fiducia e risultati per dare continuità al suo progetto in Sardegna, dà soprattutto la consapevolezza al Cagliari di essere una squadra che non valeva l’ultima piazza in campionato. L’impatto con una nuova stagione lascia sempre delle sensazioni che poi una formazione rischia di trascinarsi dietro. Prime indicazioni che se negative alle volte si trasformano in fantasmi e poi diventano problematiche, più a livello mentale oltre che tecniche, difficili da mettere da parte per uno spogliatoio. Il 2-0 subito alla Unipol Domus dall’Empoli, con conseguente ritiro e condito dalle parole dure e schiette del patron Tommaso Giulini, rischiava di diventare tutto questo senza una buona prestazione o un successo al Tardini. Nella gara che ha rappresentato già un primo punto di non ritorno Nicola è stato abile a cambiare veste tattica e soprattutto a alternare alcuni suoi punti fermi tattici, come Deiola o Augello, a favore di giocatori poi rivelatisi fondamentali contro i gialloblù. Adopo su tutti. La gara di Parma ha dimostrato che il 3-5-2 è stato una strada che ha funzionato meno, pur funzionando bene contro Roma, Napoli (almeno per un’ora) e Como (almeno per 45 minuti), ma anche il 4-2-3-1 può essere un’alternativa. Con la bravura del tecnico piemontese che deve essere quella di capire quale sfumatura tattica utilizzare in base al momento o alla forza dell’avversario. Senza “panchinare” per sempre un modulo e senza intestardirsi solo su un altro.
Profondità
A Parma il Cagliari si è scoperto anche una squadra abbastanza profonda, escluso il reparto avanzato. Avere Gaetano o Marin (oppure gli Adopo e Makoumbou visti in Emilia) come mossa dalla panchina è un lusso per una squadra che deve salvarsi. E a breve rientrerà dall’infortunio anche Prati. Specie quando l’ex Napoli entrerà davvero in condizione. Buona la risposta anche di un Viola che con il 4-2-3-1 può essere una risorsa importante per qualità palla al piede ma anche e soprattutto per leadership. Dopo la sconfitta contro l’Empoli chi vi scrive disse che la rosa costruita in estate non valeva l’ultima posizione e ci furono insulti vari. Dopo il successo contro il Parma chi vi scrive vi dice che il 3-2 del Tardini non risolverà probabilmente tutti i mali di una squadra che per salvarsi dovrà faticare e sudare, ma almeno la trasferta contro i ragazzi di Pecchia ha certificato che questa formazione ha delle qualità. Per lo meno delle qualità non inferiori a moltissime altre formazioni coinvolte nella lotta per non retrocedere. Con la linea tra una salvezza relativamente serena e un’annata in apnea che resta molto sottile, forse mai come in questo campionato spezzato quasi in due per forza delle varie rose.
Juventus
Dopo Parma il Cagliari troverà la Juventus sempre in trasferta. Una gara difficilissima, ma comunque utile per capire quanto le consapevolezze del Tardini abbiano trovato terreno fertile nello spogliatoio di Nicola. Una gara in cui i rossoblù non avranno nulla da perdere e dovranno essere bravi a regalarsi l’impresa che potrebbe aiutare questo gruppo a trovare una piccola svolta. Ricordandosi sempre che ancora è lunga. E di fatto il 3-2 con il Parma è un po’ il simbolo del campionato che spetta ai sardi, sarà una sfida colpo su colpo dove rimarrà in piedi la squadra che riuscirà a dare l’ultimo schiaffo sapendo incassare i precedenti. Dopo la Juventus la sosta aiuterà questa squadra a fare ancora più gruppo e soprattutto a recuperare al meglio diversi giocatori, da Lapadula e Pavoletti a Prati (nazionali permettendo). Aiutando anche Zortea e Gaetano a trovare il giusto ritmo gara. E forse da dopo la seconda sosta della Serie A della stagione potremmo davvero capire che margini e che lacune questa formazione di Nicola avrà nel lungo periodo di questo campionato così complicato da decifrare.
Roberto Pinna