Proseguono gli appuntamenti del Ministro dello Sport Andrea Abodi in Sardegna. Dopo quelli nella giornata di ieri, martedì 7 gennaio, con l’Assessore al Turismo Cuccureddu e con la Presidente della Regione Alessandra Todde e l’Assessore alle politiche giovanili e allo Sport Ilaria Portas, il ministro ha incontrato a Palazzo Civico il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. A margine dell’incontro, il primo cittadino ha rilasciato alcune dichiarazioni.
I lavori
“Abbiamo iniziato a lavorare con Abodi nel 2014 quando era presidente della Lega B e poi quando successivamente si occupò di credito sportivo, e di recente a luglio ci siamo sentiti, quindi poco dopo l’insediamento, proprio per parlare di Tennis Club, Palazzetto dello Sport, impiantistica sportiva diffusa e il Nuovo Stadio. Stiamo andando avanti, è in corso la procedura ex VIA (valutazione impatto ambientale ndr) dovrebbe terminare a breve nei primi mesi dell’anno e dopodiché partiremo con il progetto dello stadio. Lo stadio è inserito in un progetto più ampio, come diceva il Ministro che ringrazio per le parole non solo nei miei confronti ma in particolar modo nei confronti della città. L’impegno è raggiungere questi risultati legati alla riqualificazione del contesto del quartiere, una qualità migliore della vita dei residenti di Sant’Elia, opportunità di lavoro, crescita e sviluppo in un contesto che deve avere una vocazione fortissima dal punto di vista dell’abbattimento dei costi energetici, quindi sull’ambiente e della riqualificazione economico-sociale che guarda lo sviluppo”.
I tempi
“Dobbiamo fare la gara alla fine della procedura di valutazione di impatto ambientale in relazione ai lavori sul vecchio Sant’Elia, sulla sua demolizione. Quindi quando si parla dell’inizio dei lavori entro il 2025, cosa che vorremmo garantire e cercheremo di fare in tempi rapidi, si sta parlando dell’intervento sul vecchio Sant’Elia, per poi iniziare l’intervento sul nuovo stadio. L’unico elemento che ancora è in dubbio è la condizione dei suoli, dove stiamo facendo la caratterizzazione e il controllo delle superfici, quindi la tempistica è dettata da questo elemento legato alla presenza di possibili agenti inquinanti, visto che siamo attaccati al porto storico con la presenza di idrocarburi. Potrebbe essere necessaria una maggiore lavorazione sulla terra che dovremmo rimuovere. Gli altri aspetti sono sul fronte dell’aiuto alle agevolazioni e ulteriori interventi economici su cui sta lavorando il Ministero dello Sport e il Ministro Abodi in particolar modo, e l’altro elemento sugli Europei, relativo all’aspetto sicurezza. Quindi a questo punto, anche per quanto concerne le candidature, prevarrà l’elemento della sicurezza. Non è un caso che infatti su questo aspetto si sia soffermato il Ministro sugli aspetti dell’innovazione tecnologica applicata non solo all’energia, alle comunità energetiche, al beneficio ambientale ma anche l’innovazione tecnologica legata alla sicurezza nell’accedere allo stadio, per quanto riguarda la verifica delle presenze e di coloro che frequentano luoghi in cui comunque c’è un’altissima concentrazione di persone. Dobbiamo attendere la fine della procedura VIA e poi ci sarà la gara pubblica che ha una sua tempistica: banalmente un semplice ricorso determina una perdita di tempo di diversi mesi e quindi ci sono una serie di variabili, ma l’importante è che parta il percorso e che si termini la procedura di valutazione d’impatto ambientale. Così si può avere una documentazione sulla quale basare la gara, anche sul fronte ambientale. A quel punto uno scollamento temporale di alcuni mesi se è in corso la gara, e poi successivamente con l’aggiudicazione l’individuazione del soggetto che realizzerà il nuovo stadio”.
La Redazione
