Lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport per Filippo Tortu che ha ripreso ad allenarsi dopo aver contratto per la seconda volta il coronavirus a cavallo tra il 2021 e il 2022.
“Sono stato in isolamento per otto giorni, ma grazie anche al terzo vaccino di metà dicembre, sono sempre stato bene. Ora tocca a mio fratello Giacomo: si è rinchiuso nella nostra casa di Milano. Io sono tornato dai miei. Non ho mai smesso di allenarmi, da lunedì riprenderò a pieno regime. Non ho in programma gare indoor, possibile qualcuna senza programmarla. Non è escluso un periodo lontano da casa in marzo. Magari, tra Ostia, la Sardegna o la Sicilia
I compagni di nazionale
“Non sono invidioso. La vittoria di Jacobs, come quella di Tamberi, mi ha stimolato. Patta è stato perfetto nella 4×100 alle Olimpiadi, bisognerà fare attenzione anche a lui sui 200 metri. Polanco è uno dei giovani di grandi potenzialità, per caratteristiche fisiche, alto, potente e intelligente”
I 200 come obiettivo
“Si impara ad affrontarli solo correndone tanti: più che l’ingresso in rettilineo, devo trovare dimestichezza nella fase che va dai 150 ai 180-190 metri. Avrò un’arma segreta: a Nairobi, il giorno del 20”11, ho corso con un braccialetto regalatomi da Alberto Tomba dopo Tokyo. Sarà il mio portafortuna”.
La Redazione