Ai microfoni di Sky, nel prepartita di Cagliari-Torino, lo storico amico di Gigi Riva e compagno di squadra del mito rossoblù Beppe Tomasini è intervenuto per dare il suo personale ricordo su Rombo di Tuono. Di seguito le parole dell’ex calciatore rossoblù.
Sul rapporto dei giocatori del Cagliari negli anni di Gigi Riva
“Stavano giocando a poker Riva, Domenghini, Albertosi e Nicolai, c’era nebbia in tutta la camera perché tutti stavano fumando. Scopigno entrò e chiese “dà fastidio se accendo una sigaretta?”. Però poi vincemmo contro la Roma, quindi andò bene. Di quella squadra lì siamo rimasti in sei in Sardegna”.
Sulla scelta di Tomasini di andare al Cagliari
“Mi convinse Gigi a venire in Sardegna, prima avevo fatto due anni a Reggio Calabria dai 18 ai 20 anni. Con Riva passeggiavamo il giovedì da via Dante, ogni 5 minuti ci fermavano e non riuscivamo a parlare. Lui vicino voleva sempre qualcuno di noi per le passeggiate. Quando era chiuso in casa gli dicevo di uscire con me che sarebbe campato 120 anni”.
Sulla depressione di Riva
“Lui era molto legato a quella squadra, è stato un gruppo che è andato contro tutto e tutti, contro i poteri economici. La Sardegna era una terra di banditi, quando vincemmo lo scudetto venivano tutti a trovarci. Noi abbiamo combattuto e lottato, prima arrivammo secondi, l’anno dopo vincemmo. Scopigno ci diceva fuori dal campo di essere liberi, però se sbagliavi dentro il campo non ti perdonava”.Â
Su Gigi Riva in allenamento
“Ci sono mille ricordi di Riva, va ricordato come grande uomo e grande amico. Ti dava la sua amicizia in maniera piena, con lui ho avuto un rapporto meraviglioso. In allenamento lui voleva sempre vincere quando facevamo le partitine, quando non vinceva si andava avanti fino a quando non riusciva a ottenere il successo”
La Redazione














