agenzia-garau-centotrentuno
Antonio Marinu, allenatore del Latte Dolce | Foto Facebook Latte Dolce

Taloro, Marinu: “Felice di essere a Gavoi. Puntiamo alla salvezza”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Subentrato a mister Mauro Giorico alla guida del Latte Dolce, il finale della scorsa stagione per mister Antonio Marinu è stato ad alto tasso di intensità. Utimi mesi della stagione 2023/24 in cui è passato da disputare il campionato con gli Allievi del club biancoceleste alla vittoria nel playout per la salvezza in Serie D con la prima squadra dei sassaresi contro il Nuova Florida. Ora una nuova avventura per mister Marinu alla guida del Taloro Gavoi con il tecnico classe 1989 che, all’alba di questa stagione in Eccellenza, è intervenuto ai nostri microfoni per raccontarci le sue sensazioni.

Mister Antonio Marinu, dopo la salvezza ottenuta con il Latte Dolce, quest’anno nuova avventura con il Taloro Gavoi in Eccellenza: cosa l’ha spinta ad accettare il progetto dei rossoblù?

“Stiamo parlando del Taloro Gavoi, una società che per 25 anni è riuscita a tenere in Eccellenza una realtà di un piccolo paesino. La dimostrazione che a livello dirigenziale ci sono basi solide, questa è stata la prima motivazione. La seconda, invece, è data dalla riconferma del gruppo storico della rosa, che reputo buono e che conosco. Infine arrivo qua dopo l’esperienza nelle giovanili e dalle ultime sei partite con il Latte Dolce in Serie D, ho deciso di sposare questo progetto anche perché ho voglia di mettermi in gioco con i più grandi”.

Quali sono le sue sensazioni all’alba di questa nuova avventura e che emozioni sta provando?

“Affronteremo un campionato difficilissimo, in un’Eccellenza ritornata a 16 squadre, con delle società importanti che hanno investito tanto nel mercato e dal grande blasone: vedi Tempio, Nuorese e l’Alghero. Dobbiamo essere bravi ad ottenere la nostra vittoria, cioè la salvezza. Quest’anno sarà una un’Eccellenza tra le più difficili degli ultimi anni”.

Mister, come detto prima, troverà un’Eccellenza con un livello veramente alto, quali sono secondo lei, le probabili sorprese?

“Ci sono tante società che stanno investendo in maniera importante e che stanno costruendo squadre da Serie D, poi non ci saranno fuori quota e il livello salirà ulteriormente. È dura trovare quella che sarà la sorpresa, ci sono 7-8 squadre che possono ambire a vincere il campionato, quindi sarà dura per chiunque inserirsi tra queste. Non ti so dire dunque chi sarà una sorpresa, son certo pero che quelle 7-8 squadre stanno investendo stanno alzando il livello in Eccellenza”.

Diversi innesti per questa stagione, alternando esperienza e gioventù, vista la sua esperienza a Latte Dolce, come si gestisce uno spogliatoio giovane insieme a degli esperti?

“Qui al Taloro è stato confermato quasi tutto il blocco storico, abbiamo fatto 4-5 innesti nei ruoli in cui eravamo scoperti. Abbiamo tanti giovani e una società come la nostra non può non puntare sui giovani da valorizzare e far crescere. Lo spogliatoio si gestisce con esperienza e quella te la danno i grandi. Alla spensieratezza, invece ci pensano i giovani, questo è il mix che ci vuole per avere un buon risultato. Abbiamo un gruppo importante anche a livello umano, non solo calcistico, quindi diventa tutto più semplice quando hai a che fare con degli uomini che sanno aiutare i ragazzi e che sanno metterli a proprio agio, stimolandoli per farli rendere al massimo”.

Considerata la sua esperienza con il settore giovanile del Latte Dolce, come vede per la crescita dei ragazzi l’abolizione dello schieramento obbligatorio dei fuori quota?

“Io vengo da tanti anni di lavoro con il settore giovanile, ti posso dire che sono un fan dei giovani, sono il loro primo tifoso. Però bisogna far capire al giocatore giovane che deve giocare perché lo merita, non perché c’è una regola che ti impone di farli scendere in campo. Bisogna far capire al ragazzo che è importante l’impegno, che è importante lavorare sodo, che è importante ogni tanto sedersi in panchina per qualche brutta esperienza al fine di migliorare per arrivare ad emergere in un campionato importante come può essere quello di Eccellenza, quello di Promozione o quello di Serie D. In questi anni i ragazzi dovevano giocare solo perché c’era una regola che imponeva il loro utilizzo poi, una volta usciti dall’età in cui si è considerati under, la maggior parte di questi si perdevano dai radar. Quindi si, sono per i giovani, per fargli capire che il posto in campo se lo devono guadagnare, attraverso impegno e sacrificio. Non capisco però come non ci sia una linea comune sui fuori quota, perché l’unico campionato che li ha aboliti è l’Eccellenza. Su questo serve più uniformità perché se lo si fa in Eccellenza allora va abolito anche dalla Prima Categoria in poi. Altrimenti nel percorso di crescita, una volta che i ragazzi arrivano in Eccellenza, può succedere che vengano messi da parte per poi ritrovarli in Serie D scombussolando tutto”. 

Flavio Masala

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
1 Commento
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti