L’attaccante del Cagliari Giovanni Simeone, fresco di convocazione con la nazionale argentina, è intervenuto ai microfoni di Radiolina.
“Segnare è bello, soprattutto quando si vince. Contro il Sassuolo ero contento, ma dopo hanno pareggiato e non sono uscito felice dal campo. Di Francesco? Molto preparato, cura tutti i dettagli e i movimenti e analizza sempre quale sia la scelta migliore per noi giocatori. Vuole che aiuti sempre i miei compagni e questo per me è importante per migliorarmi. Stimo moltissimo il tecnico, ha un’energia che trasmette sicurezza che sai cosa fare quando sei in campo, ti dà tutte le opzioni da mettere in pratica in campo. Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa, basta imparare e raccogliere i frutti di tutti, ho passato con Maran, Zenga e Di Francesco un bel periodo ma tutti mi hanno lasciato qualcosa, con Maran ho imparato come difendere mentre con Zenga voleva che non corressi tanto e fossi più vicino alla porta. Con Di Francesco mi dice sempre di migliorare i tempi di gioco e io in questo miglioro sempre con i miei compagni: sto cercando di interpretare i momenti della gara e in questo sto migliorando. Mio padre mi ha fatto vedere nella quarantena cosa chiede ai suoi attaccanti e io mi sono immedesimato in Diego Costa e Morata, ho cercato di copiare un po’ i loro movimenti”
“I nuovi arrivati? Loro sono perfetti nel 4-3-3, non è difficile ambientarsi in questo stile di gioco. Sia Sottil che Marin cercano palla e si adattano benissimo al modulo, ma in generale è facile ambientarsi nel nostro gruppo. Godin? Un idolo per tutti i tifosi dell’Atletico, è un simbolo per noi tifosi: lì ha lasciato l’anima, lascia sempre qualcosa anche all’Inter. Ha avuto una carriera importante ed è un giocatore che lascia tutto sul campo. Mi fa piacere che venga qua, mi trasmette entusiasmo e voglia di combattere in campo con lui. Da quando era piccolo lo vedevo in campo con l’Atletico Madrid ora giocheremo insieme e lotteremo insieme- Lui e Nandez sono dei grandi combattenti. Luvumbo è giovane, ha un buon tiro e gli piace andare uno contro uno: l’ho visto da pochi allenamenti, ma posso assicurare che impara in fretta. Il nuovo Cagliari? Sta assumendo una precisa identità, andare sempre ad aggredire e non avere paura di andare in avanti: una mentalità che il Cagliari non aveva da tanto- Dobbiamo dimostrarla sempre più ed è per questo che ci lavoriamo ogni giorno. Il mister dice sempre di osare, andare avanti e questo mi piace tanto e il modo con cui lo dice, con tranquillità. Se non rischi, non vincerai mai e mai migliorerai. Noi cerchiamo sempre di andare forte, col Sassuolo siamo partiti piano e cercheremo di non farlo nelle prossime occasioni. La Lazio? Non tengono il possesso come il Sassuolo, hanno un giocatore come Immobile con cui attaccheranno gli spazi dobbiamo essere bravi a non lasciare questi palloni diretti all’attaccante: dobbiamo essere aggressivi. Il futuro? Il Cagliari può crescere e migliorare sempre di più, abbiamo una società disponibile un bel centro sportivo e tante altre cose. Non è così scontato trovare società del genere, la squadra e tutti stanno crescendo e questo trasmette entusiasmo”.