È solo calcio d’agosto, ma alcuni segnali importanti sul breve futuro i derby di Coppa Italia di Serie D li hanno lasciati alle varie squadre sarde impegnate nella prossima quarta divisione. Fatta eccezione per la Cos di Francesco Loi che entrerà in scena solo nel prossimo weekend nel secondo turno della competizione. E allora facciamo il punto sul momento dei club isolani di D a meno di due settimane dal via del campionato.
Olbia
Non possiamo non iniziare dai galluresi, club probabilmente tra i più blasonati del girone e della divisione. La proprietà svizzera dopo i salti mortali fatti, uniti a tanti passi falsi, per iscrivere l’Olbia in Serie D dopo la retrocessione non si è morsa la lingua, anzi. Swiss Pro è stata chiara: l’obiettivo di La Rosa e soci è quello di vincere il campionato e tornare tra i professionisti. Tra il dire e il fare però c’è di mezzo il campo e la qualità della rosa. E non è un caso che alla prima uscita pubblica il neo-allenatore Marco Amelia abbia smorzato e di molto i toni: “L’obiettivo ora è quello di fare 4-5 acquisti di qualità, che sono fondamentali per rinforzare la squadra”. Nessuna dichiarazione su classifiche o simili. L’Olbia vista contro l’Ilvamaddalena è una squadra che ancora è un cantiere aperto, e non potrebbe essere altrimenti, e anche a livello di tenuta fisica è sembrata molto indietro, e non potrebbe essere altrimenti avendo iniziato molto in ritardi la preparazione. Una squadra che ha nell’esperienza della difesa La Rosa, Gonzalez, Anelli (da valutare contro attacchi molto rapidi) una certezza dalla quale costruire. Interessante l’utilizzo di Arboleda da mezzala di inserimento, così come De Grazia e Staffa sembrano essersi calati al meglio nella nuova realtà. La coperta però è molto corta e di alternative al momento in rosa praticamente non ce ne sono. Oltre a una panchina molto ristretta per un campionato difficile e probante come la D. Amelia però ha già detto che in settimana arriveranno un portiere, un difensore, un centrocampista e due attaccanti. E dal curriculum di questi passerà tanto, se non tutto, del prossimo futuro dei galluresi. Anche per questo ogni giudizio di senso concreto sui bianchi va rinviato a rosa completa. (r.p.)
Ilvamaddalena
Iniziare con una vittoria è il modo migliore per fare un’iniezione gratuita di fiducia. Meglio ancora se il successo arriva in rimonta, ai rigori e al Nespoli contro l’Olbia. l’Ilvamaddalena di mister Cotroneo è parsa una squadra votata all’attacco nello spazio, con la condizione atletica che sarà fondamentale per un campionato da salvezza degli isolani. Contro l’Olbia sono emerse alcune difficoltà in palleggio, complice anche un terreno non favorevole, e soprattutto è parsa un’Ilva ancora un po’ immatura e inesperta. E d’altronde esclusi 4-5 giocatori sono tanti i profili in rosa che hanno fatto pochissimi minuti, se non nessuni, in quarta serie. E in un contesto di lotta per la permanenza nella categoria, dove malizia e cattiveria spesso la fanno da padrone, questa aspetto può fare la differenza. La fortuna dei maddalenini è la presenza di un padre e maestro come Cotroneo, che ha dimostrato di saper gestire alla grande i suoi giovani. L’impressione comunque è che per confermarsi in D serva ancora qualche ritocco. Il resto lo deve fare il fortino a Moneta, dove andare a strappare punti sarà, come da tradizione, complicato per tutti. (r.p.)
Atletico Uri
Pungente, grintoso e solido. L’Atletico Uri di Massimiliano Paba, dopo il derby di Coppa Italia perso ai rigori contro il Latte Dolce, esce a testa alta dalla competizione. Una sfida che i giallorossi hanno approcciato nel modo giusto, sia per intensità ma anche per attenzione riuscendo a gestire l’indole super offensiva dei biancocelesti che hanno mandato in campo dal primo minuto Castro, Kone e Sorgente alle spalle di Odianose. Letture preventive attente, lavoro sulle fasce encomiabile di Ravot e Anedda con i due quinti di Paba che hanno attaccato e difeso con costanza e ritmo dal primo all’ultimo minuto. Tutte note positive che però non hanno permesso ai giallorossi di trovare la rete del vantaggio durante i tempi regolamentari a causa di poco cinismo e freddezza negli ultimi metri del campo. Un’aspetto che se da un lato non preoccupa, considerando che si è giocato a fine agosto e che comunque le occasioni sono state create, dall’altro sarà uno dei punti sul quale lavorare in vista dell’inizio del campionato. Una prestazione positiva, incoraggiante e che ha lasciato sensazioni positive a mister Paba, che è arrivata senza 3 pedine fondamentali per le dinamiche dell’Atletico Uri come capitan Fadda, Attili e Fedele. Una gara di avvicinamento al campionato che aveva come obiettivo quello di fare il punto sui lavori svolti in questo mese di preparazione in quel del Ninetto Martinez. Le sensazioni, sebbene il passaggio del turno non sia arrivato, sono positive e fanno trasparire fiducia sia per gli aspetti citati in precedenza, ma anche per il tipo di apporto dato dai nuovi arrivati. Dalla prestazione di Piacente, quasi sempre puntuale e attento, a quella di De Cenco che nonostante alcune occasioni sbagliate è stato sicuramente uno dei migliori in campo sia per l’utilità nel pulire il gioco che nel fare da collante tra i reparti. Ora due settimane di lavoro prima di iniziare a fare serio, con un inizio di campionato fatto di sfide difficili e intense in cui sarà importante fare punti sin dalle prime battute. (a.o.)
Latte Dolce
Buona la prima per il Latte Dolce di mister Gabriele Setti che, contro una squadra rodata e ostica come l’Atletico Uri, è riuscita a strappare il passaggio del turno passando dai rigori in occasione della sfida Coppa Italia. Una squadra che ha dimostrato grande potenziale, in particolare in attacco, con una buona base difensiva grazie alla presenza di Cabeccia e Pinna baluardi della retroguardia biancoceleste. Ma ha anche messo in evidenza alcuni aspetti su cui, in queste giornate di mercato, servirà intervenire per essere pronti in vista dell’inizio della stagione. Uno di questi è sicuramente il centrocampo, nota dolente della sfida giocata lo scorso sabato 24 agosto. Tanti palloni persi e poco filtro, fattore che ha giocato a svantaggio dei sassaresi dando la possibilità all’Atletico Uri di ripartire in contropiede in più occasioni. “Serve un gestore esperto, da un lato per controllare meglio il gioco nelle varie situazioni, dall’altro per riuscire a risparmiare energie preziose durante i novanta minuti”. Questa l’analisi di mister Setti su ciò che serve in vista dell’inizio del campionato, un aspetto non di poco conto in particolare se si vuole fare del 4-2-3-1 il modulo base durante la stagione. Un gioco di equilibri che dovrà passare anche dal supporto degli esterni offensivi chiamati al duplice lavoro sia in fase propositiva, sia in quella di copertura. Modulo spregiudicato, fisico e veloce che ha anche necessità di trovare maggiore qualità e coralità negli ultimi metri del campo. Aspetti leciti considerato che la squadra è quasi interamente nuova, si sta allenando insieme da poco più di un mese e che deve ancora conoscersi. Dettagli da limare e da sfumare con ancora due settimane di tempo prima di iniziare a fare sul serio. Nel mezzo la sfida contro il Cos in Coppa Italia, un test utile per continuare a oliare gli ingranaggi e mettere minuti preziosi nelle gambe prima del debutto nel girone G della Serie D. (a.o.)
La Redazione