La notizia è di quelle che hanno acceso di speranza alcune piazze e fatto piombare le insicurezze in altre città del pallone in salsa italiana. La Covisoc ha deciso, come raccontato nella serata del 1 luglio, di bocciare le iscrizioni al prossimo campionato di Serie C di Teramo e Campobasso. E soprattutto questa seconda esclusione che, in parte anche inaspettata, ha rialzato le quotazioni di un possibile ripescaggio per la Torres tra i professionisti.
Scenario
Partiamo però dal principio per capire che giorni e che altalena di emozioni aspettano ora la Torres. Perché le domande di Teramo e Campobasso sono state bocciate? La risposta è irregolarità amministrative. Per gli abruzzesi il provvedimento era atteso, la stessa società pur avendo fatto di tutto e con pochissimo tempo a disposizione sapeva di non essere in regola con l’indicatore di liquidità e alla Covisoc non sarebbero pervenuti alcuni documenti fondamentali. Bocciatura più a sorpresa quella dei molisani del Campobasso. Anche in questo caso comunque come ricorda la Gazzetta dello Sport oggi in edicola il motivo è lo stesso: indicatore di liquidità non a norma e inadempienze nella rateizzazione dei debiti fiscali.
Reazione
Entrambe le società che hanno visto chiudersi la porta in faccia dalla Covisoc hanno già annunciato il ricorso ed entrambe le realtà verranno assistite dai legali della DCF Sport Legal. Di seguito il comunicato pubblicato dal Campobasso nelle proprie pagine social: “La Co.Vi.So.C. ha dato parere negativo alla domanda di iscrizione al Campionato presentata da S.S. Città di Campobasso s.r.l.. Il club, consapevole della bontà delle operazioni effettuate, ha già conferito mandato allo studio DCF Sport Legal per assisterla e dimostrare la correttezza di tutto quanto adempiuto“. Netta anche la posizione del Teramo che rivendica l’impossibilità a presentare alcuni documenti dato il blocco amministrativo che persiste da mesi su alcune quote societarie e che sul proprio sito web ha pubblicato: “Co.Vi.So.C. ha dato parere negativo alla domanda di iscrizione al Campionato 22/23 presentata da S.S. Teramo Calcio s.r.l. Il club è consapevole di aver ottemperato correttamente agli adempimenti previsti e per dimostrarlo ha già conferito mandato allo studio DCF Sport Legal per assisterlo e difenderlo“.
Tempi
Il ricorso Teramo e Campobasso dovranno presentarlo entro il prossimo mercoledì 6 luglio. E poi il Consiglio Federale avrà altri due giorni per decidere se accettare il ricorso oppure respingere tale provvedimento e di fatto annullare l’iscrizione in Serie C il prossimo 8 luglio alle due società, o a una delle due. Non si tratta comunque dell’ultimo step possibile perché in caso Teramo e Campobasso potrebbero presentarsi davanti al Collegio di Garanzia allungando ulteriormente i tempi. Di base dall’8 luglio comunque qualora Teramo e Campobasso, o anche solo una delle due, venisse bocciata definitivamente all’iscrizione nella prossima Lega Pro si partirebbe con la trafila per i ripescaggi. Alla Torres per continuare a cullare il sogno serve che entrambe le squadre vengano respinte. Con un solo posto di fatto il ripescaggio è certo per la Fermana, perché si inizia con un club appena retrocesso dalla terza serie. La Torres invece al momento è prima tra le società aventi diritto in Serie D, sarebbe quarta in realtà per graduatoria ma tra rinunce e società che non possono essere ripescate i rossoblù hanno fatto un balzo in avanti precedendo il Varese.
Tappe e costi per la Torres
Ma la domanda di ripescaggio entro quando deve presentarla la Torres? La scadenza, in caso di possibilità di far richiesta, è prevista per il prossimo 19 luglio. Un’operazione che ha dei costi importanti ma che non spaventano la nuova dirigenza rossoblù. La domanda infatti porta ogni club che vuole ambire al salto di categoria a mettere sul piatto circa un milione di euro. Così ripartiti: 350 mila euro di fideiussione, un contributo straordinario di 300 mila euro e un’ulteriore fideiussione extra di altri 300 mila euro. La Torres in caso comunque si farà trovare pronta con il già avvenuto passaggio da associazione dilettantistica a SRL e i continui lavori all’impianto del Vanni Sanna tra illuminazione (l’opera più cara per essere in regola con le richieste della C), il servizio di videosorveglianza e tutte le misure richieste di sicurezza e sostenibilità previste dal campionato professionistico.
Roberto Pinna