Rigorini, interventi eccessivi o che mancano da parte del VAR, errori di valutazione che hanno scoperchiato il vaso di Pandora facendo emergere tutte le difficoltà della classe arbitrale della Serie A. Il designatore Gianluca Rocchi da una parte ha messo il freno alle polemiche, dall’altra ha preso alcune decisioni che confermano il periodo poco felice dei fischietti italiani. Con il Cagliari fatalmente interessato, protagonista di una partita su tutte che ha portato polemiche e allo stop per chi diresse la gara.
Parole e stop
“Di sicuro prima di tutto dobbiamo fare meno errori noi, poi bisogna cercare di essere più riflessivi perché serve sempre rispetto“. Queste le parole del designatore Rocchi a margine dell’incontro al centro IBC di Lissone organizzato da tempo dalla Lega Serie A. Una risposta alle dichiarazioni di Antonio Conte, allenatore del Napoli, che nel post partita della sfida contro l’Inter aveva polemizzato aspramente sia con il moviolista di DAZN Luca Marelli, sia in conferenza stampa, chiedendo spiegazioni sul mancato intervento del VAR in occasione del rigore assegnato ai padroni di casa per un fallo leggero di Anguissa su Dumfries. Dimenticando le direttive del protocollo che rendevano impossibile la chiamata a video dell’arbitro Mariani, non essendoci il classico chiaro ed evidente errore, ma un contatto la cui intensità va valutata dal fischietto in campo. Messe da parte le polemiche sulla sfida di alta classifica giocata domenica 10 novembre, restano le decisioni di Rocchi su diversi arbitri protagonisti di errori nelle ultime settimane. Partendo da quanto accaduto dopo Juventus-Cagliari, con lo stop per il direttore di gara Livio Marinelli a causa del secondo giallo più che forzato mostrato a Conceicao. Nella stessa partita non era piaciuta ai vertici arbitrali nemmeno l’assegnazione del rigore in favore dei bianconeri, con il tocco di mano di Luperto valutato come punibile senza considerare la dinamica dell’intervento dopo la contesa aerea con Gatti. Fermato anche Ayroldi, protagonista di una prestazione estremamente negativa in Lazio-Cagliari, con le due espulsioni di Mina e Adopo, ma anche con un rigore molto generoso per il fallo di Zortea su Pellegrini e una direzione altalenante nell’arco di tutti i 90 minuti. Ha lasciato anche diversi dubbi quanto accaduto in Cagliari-Milan dell’ultimo turno, non tanto in campo ma nella sala VAR. Sul gol del vantaggio firmato da Zortea, infatti, c’è la posizione più che sospetta di Luvumbo sia per un fuorigioco geografico sia per quanto influisca sulla visuale di Maignan. Rete che può essere considerata anche regolare, ma sulla quale manca la On Field Review per la valutazione dell’impatto dell’angolano sul portiere francese.
La Redazione