Prima stagionale per il Cagliari all’interno di Open VAR, il format di DAZN che spiega le decisioni arbitrali del precedente turno di Serie A. Tra i vari episodi analizzati spazio anche al gol annullato ai rossoblù di Fabio Pisacane nell’ultima gara contro il Como, terminata con il punteggio di 0-0. Presente in studio il designatore Gianluca Rocchi che ha confermato come buona la scelta del VAR Aureliano di richiamare all’OFR l’arbitro e quella del direttore di gara Pezzuto di modificare la decisione presa in campo.
Analisi
Al contrario di altri episodi, nel caso dell’autogol di Valle provocato da Palestra e poi annullato dopo OFR non sono stati inclusi gli audio tra VAR e arbitro nell’analisi della situazione all’interno della trasmissione Open VAR. Protagonisti del contatto che ha portato al cambio di decisione da parte di Pezzuto proprio Palestra e Valle, con il primo che colpisce il secondo all’inizio dell’azione d’attacco del Cagliari, la cosiddetta APP (Attacking Possession Phase). Così Rocchi: “Il gol è da annullare ed è corretto l’intervento perché il fallo è chiaro. È un fallo che si può e anzi si deve vedere in campo, perché sinceramente sono sia arbitro che assistente messi in una posizione in cui possono benissimo valutare e questo ci comportava una On Field Review in meno. Perché in questo caso capisco chi ha delle remore sull’annullamento del gol e parli per esempio di un calcio ormai diverso e cambiato, sì, è vero, perché questo è un annullamento che dopo 10-15 secondi non piace, però dobbiamo andare nel dettaglio e questo è un fallo chiaro, il giocatore viene portato via sulla gamba d’appoggio e per cui la decisione è corretta. Ribadisco, come fare delle OFR in meno? Cercando di prendere queste decisioni sul terreno di gioco. Perché gli strascichi su queste decisioni? Io agli arbitri lo dico sempre, quando tu non decidi in campo dai sempre la possibilità a qualcuno di commentare la tua decisione, perché vai al monitor e decidi. Quando tu decidi in campo una cosa così non ti dice niente nessuno, perché è quello che tutti si aspettano. Noi dobbiamo fare l’atteso e quello che tutti si aspettano”.
Matteo Zizola














