La sconfitta per 2-4 del Nespoli contro l’Ancona in campionato nel nono turno della Serie C ha certificato il momento difficile dell’Olbia di Roberto Occhiuzzi. Nel post partita il tecnico calabrese non si è presentato ai microfoni della stampa e con una nota il club gallurese nella giornata odierna, 20 ottobre, ha informato di un silenzio stampa, dell’area sportiva esteso a tesserati e dirigenti, fino a data da destinarsi.
Allenatore
Il club si stringe e prova a compattarsi in vista del derby di campionato di domenica al Vanni Sanna contro la Torres, in una partita che è l’appuntamento da non sbagliare per i galluresi. La società olbiese per il momento rimanda le nubi scure sul futuro del proprio tecnico Occhiuzzi e lascia come riferimento delle idee del club le parole del presidente Alessandro Marino prima della gara all’Ancona: “In ogni campionato si attraversano momenti in cui punti non arrivano. A noi sta succedendo in avvio di stagione e in linea di principio era anche preventivabile dal momento che abbiamo rinnovato lo staff e parte della rosa. Il modus operandi del club si caratterizza da sempre per l’analisi a mente fredda e non per l’agire di pancia. La squadra sta assimilando nuovi principi di gioco ed è alla ricerca di quell’equilibrio che ci porterà la continuità di prestazioni e i risultati che tutti auspichiamo. La bontà del lavoro si valuta nel medio-lungo periodo e posso dire che in questi mesi la fiducia verso il mister e lo staff è cresciuta“.
Riflessioni
Una sorta di chiusura a riccio che però vuole rappresentare una fiducia nei confronti del progetto che, a partire dalla scelta del tecnico e poi a cascata a quella dei calciatori, l’Olbia non vorrebbe dover smentire dopo una decina di partite stagionali. Intanto però nel post-partita all’Ancona è arrivata la forte contestazione dei tifosi alla società e al gruppo, e per una piazza non abituata negli ultimi anni all’ulteriore pressione del pubblico questo può essere un fattore da non sottovalutare. Con lo stesso Marino che ha messo tutti davanti alle proprie responsabilità: “Assenze? Nell’Olbia non sono mai state un alibi, nemmeno quando il Covid ridusse la squadra a 14 giocatori. La rosa è stata costruita senza figuranti, quindi se manca qualcuno giocherà qualcun altro altrettanto valido“. Va ricordato come anche sotto la prima gestione Max Canzi il club non prese decisioni affrettate nei momenti di difficoltà, con il tempo che poi diede ragione ai galluresi. Quest’annata però è diversa. Occhiuzzi e i suoi sono partiti con l’obiettivo dichiarato di bissare un posto nei playoff mentre al momento si ritrovano pericolosamente in basso in classifica in piena lotta per non retrocedere. Insomma, l’Olbia ha fatto la sua mossa alzando un muro protettivo e il silenzio stampa intorno alla squadra, ora però toccherà all’allenatore e ai giocatori fare la loro parte. Anche perché l’impressione è quella che una brutta prestazione e una dura sconfitta nel derby di Sassari con la Torres toglierebbero la razionalità a una dirigenza che sarebbe costretta a prendere delle decisioni drastiche per dare un’inversione di tendenza a un campionato fin qui molto al di sotto delle aspettative e delle potenzialità.
Roberto Pinna