Sfida chiave per l’Olbia di Max Canzi che arriva da quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque giornate nel girone A di Lega Pro. Parole della vigilia per il tecnico dei galluresi con la sua squadra divisa tra il sogno salvezza e le pressioni di un campionato da mettere in sicurezza già dalla prossima sfida in trasferta a Lecco.
Queste le dichiarazioni del tecnico dei bianchi:
Che Lecco si aspetta Canzi, vi temeranno? E che gara ha preparato? “Mi aspetto che il Lecco usi più sistemi di gioco perché ultimamente sono passati da 3 a 4 in difesa e noi abbiamo preparato varie alternative per questa gara. Hanno avuto 15 giorni inoltre per lavorare e preparare la gara. Sappiamo che hanno più armi a disposizione. Sono una rosa più che temibile perché ha fatto un campionato al vertice, giocano un bel calcio. Meglio se ci temono? Per me è irrilevante, conta la mentalità dei miei. D’Agostino è stato un mio calciatore e lo conosco molto bene, è diventato un ottimo allenatore. Lo stimo e lo temo perché so come lavora”.
Stagioni spesso dalle due facce a Olbia negli ultimi anni, come mai? Dopo i playoff sfiorati con la Primavera ti senti in debito con questa benedetta fase finale del campionato? “Per la continuità all’interno della stagione credo riguardi a tutte le squadre. Questo dipende dalla difficoltà del campionato. Tenere la stessa prestazione per tutto l’anno è molto difficile. Poi c’è da considerare che questa è una squadra che cambia tanto vista la collaborazione con il Cagliari che porta a continui stravolgimenti ogni anno. La crescita continua potrebbe essere facilitata da minori cambiamenti, ma vale per tutte le squadre. Per i playoff sì ci spero, lavoro per questo. Abbiamo la possibilità di giocarci una serie di scontri diretti. Il destino è nelle nostre mani. Abbiamo giocato tanto ultimamente però abbiamo entusiasmo. Siamo una famiglia ora”.
Come arriva mentalmente la squadra dopo questo grande recente entusiasmo? Giandonato quando può tornare? “Siamo in un momento positivo, è evidente. Grazie a una serie di risultati utili. Siamo in una fase di grande consapevolezza. Sicuramente dopo il Como ho visto euforia, ma è giusto. Le cose bisogna anche godersele. Ora pensiamo di singola partita in singola partita. Abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi. Su Giandonato, lui ha ricominciato a correre ma non è convocato. Lo vogliamo recuperare il prima possibile. Inutile dire quanto è importante per noi”.
Ha mai temuto di perdere il posto in stagione? “Abbiamo fatto un percorso abbastanza chiaro, siamo partiti con una difesa a tre per assenza di alternative con il 3-4-1-2 che poi è diventato 3-5-2. All’inizio prendevamo pochi gol ma non riuscivamo a segnare e quindi abbiamo cambiato il peso in avanti. E non dimentichiamoci che Biancu è stato infortunato per tanto tempo, infatti all’inizio lì giocava Giandonato. E piano piano abbiamo cambiato fisionomia. Poi l’arrivo di Ragatzu, dopo 10 gare, ha cambiato tutto ma non sempre è bastato e abbiamo scelto di togliere un difensore. Poi ho ritrovato Biancu e le cose si sono messe a posto da sole, con tentativi. Abbiamo fatto un percorso chiaro di sviluppo e crescita. Per il rischio, quando fai questo mestiere sai sempre che c’è la possibilità di essere esonerato. Fa parte del gioco. Se guardo alla classifica del nostro girone anche al vertice qualcuno ha cambiato allenatore a campionato in corso. E questo dà forza alla lungimiranza avuta dalla società nei momenti complicati. E siamo venuti aa capo di una situazione difficile. Mi piace credere che questo è stato fattoi perché le prestazioni hanno convinto più dei risultati”.
Lecco che arriva da un piccolo calo, teme una loro reazione forte? “Abbiamo un’opportunità unica e quindi la motivazione sarà fondamentale. Ci vorrà carattere che abbiamo già mostrato in stagione nei momenti più complessi. Poi chiaramente dovremo essere bravi tatticamente e atleticamente contro di loro”.
A che punto è il rientro di Pisano? “Sta camminando, non credo però possa recuperare. Nemmeno per eventuali playoff. Ha subito un intervento importante. Però è lì con noi ed è il nostro capitano. Solo il fatto che lui sia lì con noi è una bella cosa”.
Sarebbero i primi playoff per la Serie B della storia dell’Olbia… “Considerate che quando l’Olbia fece la C unica non esistevano i playoff. Parliamo di una storia recente questa della fase finale. Pero sicuramente puntare a questo obiettivo è uno sprono straordinario perché hai la possibilità di entrare nella storia di un club e di una città. E fatemi aggiungere che noi abbiamo una squadra talmente territoriale che è unica nel panorama calcistico nazionale. Sarebbe pazzesco. Mercoledì abbiamo chiuso con 8 sardi in campo, perché Emerson lo considero sardo. E siamo lì a competere per un eventuale playoff. A me da lombardo al sesto anno in Sardegna riempie d’orgoglio. Non è un peso ma solo uno stimolo in più”.
Corsi e ricorsi nel calendario, stimolo in più vista la chiusa dell’andata? “Credo che la crisi dell’inizio e quella del ritorno siano un caso. Al ritorno abbiamo perso delle gare per episodi assurdi. Al ritorno abbiamo dominato tre partite. Non credo nella continuità tra andata e ritorno. Non è pensabile pensare che fai i risultati che hai fatto all’andata solo perché hai già battuto certe squadre. Chiaro che fino a qualche settimana fa guardavo solo la nostra classifica, ora dobbiamo guardare anche agli altri”.
Riconferma per la prossima stagione? Ne ha già parlato con il presidente? “Non ne abbiamo ancora parlato e sinceramente ora sono concentrato sulla squadra e sul risultato che vogliamo ottenere. Non so da cosa potrebbe dipendere un rinnovo. Quando sarà il momento e se sarà il momento, perché i matrimoni si fanno in due, ne parleremo. Però ora siamo concentrati sul finale di campionato. Detto questo, io l’ho già detto tante volte in Sardegna mi trovo come a casa mia. Ora però abbiamo cose più importanti del mio contratto”.
Chi non ci sarà per il Lecco? “Doratiotto ha ripreso ad allenarsi ma non è convocato. Poi Altare squalificato come Lella”.
Crescita di Ladinetti, quanto da mezzala anche per il futuro? “Secondo me lui è un play però aver fatto gran parte di una stagione da mezzala tra i professionisti gli aumenta l’aspetto tecnico, gli migliora gli aspetti della corsa e degli inserimenti che ha meno rispetto al palleggio. Per me questo lo aiuterà tanto. Se lo dovessi prendere come allenatore di Serie B e vedo che ha fatto più ruoli in mezzo al campo lo reputo più interessante- Perché puoi riciclarlo in vari ruoli”.
Roberto Pinna