Le parole di un amareggiato Max Canzi dopo la sconfitta esterna in casa della capolista Reggiana per la sua Olbia in campionato. Due a zero finale a favore dei padroni di casa maturato negli ultimi minuti di una sfida comunque ben giocata dai galluresi.
La gara
“Dispiace, – dice Canzi a fine partita – perché è una sconfitta che arriva dopo una gara giocata alla pari fino a cinque minuti dalla fine contro una squadra che se non è la più forte è sicuramente tra le principali accreditate del campionato. Abbiamo avuto occasioni per fare gol e invece andiamo a casa in questo modo. Resta un boccone amaro, non che la Reggiana abbia rubato nulla, però il rammarico ci deve essere. Loro sono una squadra organizzata e di gioco, abbiamo giocato davanti a un pubblico meraviglioso, una cornice a cui noi non siamo abituati ma abbiamo reagito bene. Avevo chiesto una partita spavalda e coraggiosa e ho avuto una bella risposta in merito. I gol subiti? Ci sono degli errori da analizzare, ma preferisco sottolineare la nostra prestazione. Sono fiero di come i ragazzi hanno giocato“.
Calo nel finale
Complimenti leciti all’Olbia che esce a testa alta dal Mapei Stadium, anche se il calo nel finale sta diventando una costante per questa squadra in alcune sfide: “Avevamo davanti una squadra che per loro stessa ammissione hanno 22 titolari, chiaro che se sei stanco puoi pagare. Non sono d’accordo che ci sia una costante nel calo a fine gare. Se analizziamo altre partite non è stato così. Credo che le partite vadano analizzate nel modo giusto, nel modo corretto“. Cosa lascia questa sconfitta? “Lascia la consapevolezza di potercela giocare contro chiunque, lo so a volte sembro un disco rotto, però oggi lo abbiamo dimostrato. Chiaramente dobbiamo essere più concreti e correggere gli errori. In alcune fasi della partita dobbiamo avere la forza di affondare maggiormente. Abbiamo avuto le occasioni per calciare in porta e non lo abbiamo fatto. Sapevamo che sarebbe stata una gara fatta di momenti. Ci siamo anche difesi con ordine e poi alla fine purtroppo il risultato è a favore loro. Ciocci? Un portiere su cui tutti abbiamo una grande fiducia, è un 2002 e la sua crescita passa anche attraverso degli errori. Giuseppe è un portiere di cui si sentirà parlare in futuro“.
La Redazione