Presente in Belgio all’Anversa, passato e sicuramente futuro, anche e soprattutto extra calcistico, in Sardegna. Dopo essere stato il tormentone estivo del Cagliari nel calciomercato e dopo aver già fatto capire di essersi sentito tradito dalla dirigenza rossoblù, Radja Nainggolan si è raccontato ai microfoni di Radiolina. Di seguito alcuni dei temi toccati dal Ninja.
Sensazioni sulla nuova avventura
“Dopo tanto tempo vivere la città che ho conosciuto da bambino è una storia nuova anche per me. Da adulto vivere qui in Belgio è una piccola novità ma sono uno che si adegua facilmente. Mi sto organizzando con la casa, fare un trasloco dall’Italia non è semplice però sta andando tutto alla grande. Per me è un’esperienza nuova anche se non è facile a questa età. Come la ricordavo Anversa? Non è stato semplice essere adolescente tra mille difficoltà, tornarci ora da calciatore è molto più semplice. Inizialmente gli amici e lo stile di vita belga mi mancavano ma io uomo lo sono diventato in Italia. Per me è importante che le mie figlie vedano la mia cultura, loro hanno anche sangue belga. Io purtroppo non ho mai conosciuto le mie origini indonesiane per esempio. I tifosi in Belgio? Mi hanno accolto bene anche se c’è stato un po’ di dibattito perché sono cresciuto negli storici rivali dell’Anversa. Ma non mi è stata data la possibilità di chiudere la carriera a Cagliari e allora sono tornato di cuore ad Anversa. Di fatto non è stata una scelta, dopo il no del Cagliari. Per andare in Turchia, per esempio, o tornare nella mia città natale non c’è stata storia. Sono sempre stato uno che ha scelto di cuore”.
Mancato ritorno
“Mi spiace non essere a Cagliari, ho dato tutta la mia disponibilità. Mi spiace vedere certi commenti dei tifosi sardi. Io negli ultimi due anni ho rinunciato a tanti soldi per giocare a Cagliari, io avevo dato la parola anche quest’anno ma il Cagliari non ha mantenuto la parola. Io sono andato all’Inter con una parola di tornare in rossoblù, sono andato a Milano con un paio di scarpe. Io sono stato un uomo di parola, loro no. Se ho sentito Giulini? No, ho ricevuto un messaggio dal direttore Capozucca che mi ha fatto i complimenti per il Nainggolan uomo, abbiamo stabilito un rapporto forte l’anno scorso. Ma evidentemente non è stato abbastanza forte, visto che non mi hanno poi voluto con loro. Io avevo un contratto pesante all’Inter, e al Cagliari ho detto vengo per questa cifra. Giulini mi ha detto troppo, mi ha fatto una proposta e io ho detto va bene. Poi quella prima proposta è stata tagliata in due e lì mi sono sentito tradito. Io ho fatto la risoluzione all’Inter e per tenermi in forma dovevo decidere in fretta. Cagliari storia finita per sempre? Io sono uno diretto, ho dato tutto per ogni club dove ho giocato. Per il Cagliari l’ho fatto dal primo giorno e ora ho preso una nuova avventura con entusiasmo. Però non sono più giovane. Cambiare vita per poi ricambiare non è da me. Mi sento con Joao Pedro, Keita che è appena arrivato ed è un ottimo calciatore, ho sentito Ceppitelli. Ma sento anche i compagni dell’Inter, della Roma, anche di Piacenza. Sono uno che ha buoni rapporti con tutti. Per me chiudere la carriera a Cagliari sarebbe stata una favola, nella mia testa avevo questa idea. Speravo di chiudere questo sogno e invece non è stato possibile in questo mondo di m…a. Un mondo di tante chiacchiere“.
Mancanze
“Di Cagliari mi manca la gente, è come vivere in un paese dove conosci tutti. Non c’è stress. Mi manca la semplicità di vita di Cagliari. Questo mi dava felicità. Orgoglioso della mia carriera? Io nella mia vita devo giocare a calcio e vivere felice, e fino ad oggi ci sono riuscito. Non ho nessun rammarico. Altre scelte le avrei potute fare ma non sempre trovi le persone giuste. Da fuori sembra tutto bello ma da dentro vediamo tante cose strane. Cagliari comunque sarà sempre casa mia, ho la casa lì e tornerò presto”.
Keita e Strootman
“Keita è un calciatore esplosivo, è un po’ matto ma ha tanta voglia di far bene. Avrà bisogno di fiducia ma a Cagliari può fare benissimo. Kevin ha esperienza, ha tempi di gioco ed è stato penalizzato dagli infortuni ma pochi hanno il tempo di gioco che ha lui. Strootman già lo provai a convincere l’anno scorso, lui è olandese con 15 gradi si mette in terrazzo al sole. So che a Cagliari si troverà bene. Dalbert? Sì ci siamo trovati all’Inter, voleva andare via e gli ho parlato di Cagliari e avevo la speranza di tornare con lui. Anche a lui serve rilanciarsi e Cagliari è perfetta per questo. Io non ho niente da dire di male della società ma sono deluso, anche se capisco i momenti economici però non capisco perché mi abbiano dato una parola e poi non l’abbiano rispettata“.
Roberto Pinna