Dai primi passi con il settore giovanile del Cagliari alle gioie con il Monterosi. L’ex esterno rossoblù Damiano Cancellieri, classe 2001, si è messo in mostra l’anno scorso con la squadra laziale nel girone G contro le altre sarde di quarta serie, ha vinto il campionato e quest’anno si sta ritagliando uno spazio da protagonista anche in Serie C nel girone C.
Damiano partiamo dai numeri: 24 presenze e 4 gol l’anno scorso in D, 5 presenze e già una rete quest’anno in Serie C. Cosa è scattato a Monterosi che ha aiutato la tua crescita così in fretta?
“Sicuramente il fantastico ambiente e lo staff che abbiamo alle spalle al Monterosi. Da quando sono qui non ho mai sentito pressioni e sono sempre riuscito a dare il meglio di me: è una società che mette a proprio agio i giocatori e questa è la cosa più importante per me“.
Da Canzi a Sesia hai avuto diversi allenatori attenti al lavoro con i giovani, che rapporto si è creato con D’Antoni che ti sta dando così tanta fiducia?
“Con il mister ci conosciamo ormai da due anni: conosco il suo stile di gioco e so quello che vuole. Spero di continuare a ripagare la sua fiducia partita dopo partita ovviamente“.
Ambizioni stagionali: che traguardi personali e di squadra hai prefissato a inizio campionato?
“Principalmente il mio obiettivo è quello di fare un buon campionato, sia a livello personale che di collettivo. Stiamo crescendo sempre di più partita dopo partita e sono sicuro che ci toglieremo belle soddisfazioni“.
Terzino, centrocampista a tutta fascia e anche arma in più offensiva. Hai alzato maggiormente il tuo raggio d’azione ultimamente, è una posizione dove ti trovi più a tuo agio?
“Due anni fa avrei detto di no, mi trovavo meglio a fare il terzino e a partire dal basso: oggi ormai mi sono abituato come quinto, ovviamente c’è ancora moltissimo da imparare e sono sempre pronto a carpire i trucchi del mestiere“.
Sei un classe 2001, sei ancora giovanissimo, c’è un calciatore a cui ti ispiri e c’è un compagno che in questi anni ti ha aiutato molto nella maturazione?
“Non mi ispiro a nessuno, ma un giocatore in cui cerco di rivedermi è Theo Hernandez, per caratteristiche e per ruolo, guardo molte sue partite. I compagni più grandi che mi hanno aiutato in questi anni sono molti: come Davide Buono e Danilo Piroli: cercano sempre di darmi ottimi consigli ed è sempre un piacere ascoltarli e applicarli“.
C’è qualche rimpianto per come è andata l’avventura a Cagliari?
“Nessun rimpianto. Ho vissuto a pieno la mia esperienza in Sardegna: quattro anni non sono facili da dimenticare soprattutto se si parte quando si hanno 15 anni. Un pezzo del mio cuore è rimasto sull’isola“.
Il girone C della Serie C è sicuramente uno dei più complessi e con squadre blasonate. Che avversario ti ha impressionato di più fino a qui?
“In questo girone ci sono tutte squadre ben attrezzate, non ho una preferenza dato che tutte possono giocarsela“.
Salto dalla D alla Serie C, qual è stato l’aspetto più complesso dell’ambientamento ai pro con il Monterosi?
“Il salto dal dilettantismo al professionismo è netto: sono due mondi completamente differenti, sia per il seguito, sia per l’approccio dello stesso club ai diversi aspetti aziendali. Noi del Monterosi Tuscia abbiamo dei valori etici che prescindono dalla categoria in cui si gioca, ma mi sto abituando a scendere in campo nei grandi stadi del Sud: giocare al San Nicola di Bari o a Palermo con tutte quelle persone che ti guardano è un emozione fortissima“.
Senti ancora qualcuno dei tuoi vecchi compagni di Primavera in rossoblù?
“Sono rimasto in contatto quasi con tutti, con molti siamo cresciuti insieme dall’under 16 fino alla Primavera. Sento molto spesso Andrea Carboni e Brunetto Conti”:
Roberto Pinna