Il terzino sinistro del Cagliari Charalampos Lykogiannis ha parlato al portale greco Sport24. Non sono mancati alcuni passaggi sulla sua esperienza in rossoblù dei quali vi riportiamo alcuni stralci.
Sul suo passaggio al Cagliari
“La proposta è arrivata qualche tempo prima di gennaio 2018, ma l’affare è stato chiuso al momento giusto. Anche se in quel periodo avevo altre proposte, nell’attimo in cui c’è stata la possibilità della Serie A non ho avuto alcun dubbio, la scelta è stata automatica”, – così il terzino greco in merito al suo arrivo in Sardegna – “Finché non ho giocato in Italia pensavo che la Premier League e la Bundesliga fossero più adatte alle mie caratteristiche, ma nel momento in cui ho iniziato a giocare ho cambiato completamente idea. Tutto è a un livello superiore, non esagero. La qualità è enorme. E, ovviamente, è una vera scuola per ogni difensore“.
Sull’impatto con la Serie A
“Non sono il primo difensore greco a giocare in Italia e non sarò l’ultimo a parlare così della Serie A. Per capirci, nei miei primi tre o quattro mesi in Sardegna mi sono allenato ogni giorno per due ore con la squadra e poi un’altra ora da solo. Mi allenavo sul posizionamento in campo, su quello del mio corpo a seconda delle differenti situazioni di gioco, sulla coordinazione con gli altri compagni, sui movimenti, insomma su tutto e con un’incredibile attenzione ai dettagli. Tornavo a casa alle otto e mezza di sera ed ero così stanco fisicamente e così pieno di informazioni e dati da processare che non riuscivo a dormire“. Non solo attenzione all’aspetto fisico e tattico, ma a dettagli fino a quel momento sconosciuti per Lykogiannis. “Avevo sentito tante cose sul campionato italiano, ma non mi sarei mai aspettato un livello così alto, un’attenzione così maniacale, un innalzamento così alto in tutto ciò che avevo vissuto nella mia carriera fino ad allora. Immagina che, tra i tanti particolari, l’allenamento veniva registrato con un drone per vedere le mie reazioni al gioco, per controllare i miei movimenti in campo così da dirmi di conseguenza, per esempio, che ero fuori posizione di 20 o 30 centimetri. Non solo per dirmelo, ma anche per spiegarmi perché quei centimetri erano così importanti visto che potevano essere decisivi per un fuorigioco o per tutto l’equilibrio difensivo“.
Sui miglioramenti personali
“Dopo tre anni mi sento migliorato al 200%. Tutto è cambiato nella mia visione dello sport, nel modo in cui gioco, nel modo in cui mi comporto. In tutta onestà, visto quello che ho imparato io stesso e quello che tuttora sto imparando, credo che ogni difensore che ha giocato o gioca in Italia dopo possa farlo in qualsiasi campionato. Il livello di percezione e di comprensione del modo in cui devi difendere, sia come singolo che come collettivo, è imparagonabile“. Inizio carriera da terzino offensivo, ma piano piano diventato difensore a tutti gli effetti. Come si è adattato Lykogiannis ai nuovi compiti? “La prima regola per ogni terzino in Serie A è che prima di tutto sei un difensore, poi se possibile puoi attaccare. Non c’è nessuna contraddizione in ciò. È come quando eri a scuola e non ti facevi domande su cosa cercavano di insegnarti, così in questa scuola che è la Serie A non puoi contestare i professori della difesa, soprattutto quando vedi quanto funziona la lezione, come ti renda migliore. Il Lykogiannis del 2018 non ha nulla a che vedere con quello del 2021, mi sento tre volte migliore in tutto rispetto a quando arrivai in Serie A“.
Sugli avversari e sul futuro
“Il peggior avversario è stato Callejon. La mia prima partita è stata contro di lui e non avevo idea di come affrontarlo. Anche Dybala o Suso del Milan. Ma in Serie A non puoi sottovalutare nessuno, non importa contro chi giochi. Non puoi non essere al 100% ogni volta“. Con il contratto in scadenza nel 2022 il futuro di Lykogiannis è incerto. “Intanto il Cagliari deve salvarsi, prima e sopra ogni cosa. Sono felice qui in Sardegna, mi trattano tutti benissimo, le condizioni sono eccellenti, il clima, tutto. Per questo motivo la mia prima scelta, se mi sarà offerto il rinnovo, sarà sempre il Cagliari“. Modesto, ex rossoblù, ha parlato di un interesse dell’Olympiacos, ma il terzino greco è chiaro sulla possibilità di un ritorno in patria: “Non è la mia priorità tornare in Grecia al momento. Per ciò che riguarda l’Olympiacos, né io né il mio agente sappiamo nulla in merito“.
Sui gol su punizione
A un certo punto della stagione Lykogiannis aveva lo stesso numero di gol su calcio piazzato di Messi. “Un dato che mi disorienta, è vero. Ma allo stesso tempo è qualcosa che ti riempie d’orgoglio, che ti dà la forza di provarci ancora di più“. Da che io ricordi ho sempre avuto la qualità nei calci piazzati. In Austria, inoltre, avevo già segnato in quel modo. È comunque qualcosa di istintivo, che arriva durante la partita, non tanto qualcosa che penso in allenamento“.
Sulla nazionale
“Mi aspettavo la convocazione il mese scorso, ma non sono io a decidere e in ogni caso rispetto pienamente la scelta di non chiamarmi. Per me la nazionale è l’onore più grande e sarò sempre a disposizione ogni volta che l’allenatore vorrà convocarmi“.
Matteo Zizola