Il Cagliari, archiviata la sconfitta interna contro il Bologna, cerca di riconquistare le proprie certezze ma soprattutto i risultati. Per i rossoblù ci sarà l’insidiosa trasferta dell’Olimpico contro una Lazio lanciatissima ai piani alti della classifica e reduce dalla cinquina rinfilata al Como nel turno infrasettimanale al Sinigaglia. Per analizzare il match contro i biancocelesti di Marco Baroni, il tecnico del Cagliari, Davide Nicola, analizzerà la gara nella consueta conferenza stampa di vigilia.
A cura di Francesco Aresu
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12.45 – Termina la conferenza stampa.
Sull’assenza di Tavares: “Al suo posto ci sarà Pellegrini che è un altro giocatore abile in quelle fasi, che conoscete per aver giocato qui. La Lazio ha giocatori di qualità, la sfida è nell’uno contro uno che sapremo mettere nella strategia difensiva, ma nessuno gioca da solo. Bisogna anche capire perché loro sono arrivati là e noi non ci siamo”.
Sulle caratteristiche della Lazio: “Ha un’abilità data da una rosa qualitativa, abituata a giocare su più fronti. Conosco Rovella e Dia per averli allenati, ma credo abbia due esterni capaci di far male nell’uno contro uno. Gioca sviluppando al centro per poi sfogare sulle fasce laterali, sa essere efficace in ripartenza e nella gestione nell’ultimo terzo di campo. È una grande squadra, senza dubbio. Ma dovremo cercare di fargli capire che siamo là per giocare la nostra partita con coraggio”.
Sulla concretezza sottoporta: “Per quanto riguarda i gol, li trovi solo se crei. Da qui a riuscire a segnare creando poco sta nella precisione e nella consapevolezza dei ragazzi. C’è chi segna di più, chi segna di meno, ma questo vale per tutti. La fiducia nei miei ragazzi è massima, credo si possa migliorare proprio alzando la famosa asticella pian piano. I micro-obiettivi ti portano al miglioramento. Poi bisogna capire come migliorare in fase offensiva, ma io parto sempre nella fiducia e nel lavoro”.
Pavoletti, quanta autonomia? “Bella domanda, lui è un giocatore esperto che sa dosarsi e questo lo fa essere qualitativo quando serve. È stato fermo un mese e mezzo, questo non è poco. Ma lui non ha mai lesinato l’impegno. Anche Lapadula sta lavorando in maniera molto convinta, serve il lavoro di tutti”.
Sul turnover: “Ce n’è stato poco, fondamentalmente Mina non ha giocato perché ne aveva giocato altre due prima. Non è solo il fatto di giocare ma anche il come giochi, a livello di energie per esempio. A me i centrocampisti sono piaciuti con il Bologna, ogni giocatore può giocare con un altro se ha la giusta predisposizione”.
Su Felici e Adopo: “Ha la possibilità di giocare già domani, ma non posso dire se lo farà. Mattia deve essere bravo a capire che può essere determinante anche avendo ora poco spazio. Però serve capacità di giudizio ed equilibrio da parte dell’ambiente: ogni partita fa storia a sé, serve dare il giusto peso. Adopo sta giocando con continuità, non ha giocato con il Bologna dall’inizio perché era stanco. Non puoi spremere 10 giocatori perché poi rischi di creare squilibri a livello di minutaggio e di capacità di determinare nel momento del bisogno. Ognuno ha la sua parte di responsabilità e ognuno deve avere le sue possibilità”.
Sull’equilibrio e sulla prestazione di Parma come base di partenza per domani: “Certo, noi cerchiamo sempre di interpretare la partita in quel modo. Il Parma ci ha forse concesso più spazi e questo ci ha permesso di diminuire errori e rischi. Non è l’errore in sé il problema, ma capire quale tipo di errore può essere determinante. La Lazio è una squadra straordinaria, noi però dovremo essere bravi a capire che l’equilibrio sta sia nel dimostrare di voler giocare che nel saper difendere. Serve l’abilità di restare in partita con qualità, in entrambe le fasi. Spesso nelle transizioni si trovano gli errori determinanti per il risultato”.
Cosa salva della gara con il Bologna? “Soffrire con il Bologna ci sta, così come hanno sofferto loro nelle 5 occasioni create. Fare le due fasi con convinzione è qualcosa che abbiamo provato a fare, dobbiamo essere più determinanti sottoporta ma questo vale per tutti. Noi ci alleniamo con estrema fiducia, consapevoli che il nostro è un percorso lungo: la partita ha detto che ce la siamo giocata, dobbiamo migliorare nell’essere meno frenetici in uscita perché ogni tanto ci mettiamo in difficoltà da soli. Siamo consapevoli di questo”.
Che partita si aspetta domani? Quanto è importante Makoumbou? “Andiamo a giocare in una cornice sempre molto motivante, giocando a Roma contro una squadra in grande momento di forma e con grande qualità. Dovremo fare una partita ad alto tasso di livello tecnico ed emotivo, cercando di limitarli e trovare il modo di giocare noi. Veniamo da una partita in cui abbiamo provato a farlo, noi proviamo a essere competitivi con tutti ma non sempre ci riusciamo. Ora il campionato mi sembra abbastanza delineato per i vari gli obiettivi, con una vittoria sei 12esimo o con una sconfitta terzultimo, ogni partita cambia tanto in classifica ora. Makoumbou si è allenato come gli altri, il Cagliari ha 16 giocatori di base considerati alla pari come titolari, se andiamo a vedere il minutaggio, anche se qualcuno deve crescere ancora come chi ha avuto infortuni”.
Quanto è importante andare a Roma dopo quasi una settimana completa di lavoro? “Importantissimo, lavorare di più permette di curare di più i dettagli. Anche se a me piace giocare ogni 3 giorni, perché significa essere sempre dentro il clima partita. Jankto sta iniziando a lavorare per tornare con noi, mentre Kingstone è pienamente recuperato. Tranne Jankto, domani ci sono tutti”.
12.27 – Inizia la conferenza stampa.
12.10 – Buongiorno a tutti da Asseminello. Siamo pronti per raccontarvi in diretta la conferenza stampa di vigilia dell’allenatore del Cagliari, Davide Nicola, in vista del match dell’Olimpico contro la Lazio, valido per l’undicesimo turno della Serie A 2024-2025.