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Pubblico interesse a stadio | IL RACCONTO

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Il Consiglio comunale delibera sulla dichiarazione di pubblico interesse in merito al nuovo stadio di Cagliari proposto dal Cagliari Calcio.

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Il tweet di Giulini a commento dell’esito positivo: Un altro passo importante verso il nostro sogno, quello di Cagliari e di tutti i sardi. Con ancora più impegno continuiamo a lavorare per presentare il progetto definitivo de #lanostraCasa.

Ore 21.20 – Il Consiglio comunale approva. Presenti: 21; 15 Favorevoli e 6 Astenuti.

Dichiarazioni di voto: Marcello (PD) annuncia voto a favore; Tramaloni (PArtito dei Sardi) annuncia voto a favore; Bistrussu (Psd’Az) annuncia astensione; Petrucci (Avanti per Cagliari) annuncia voto a favore; Matta (Autonomisti con Lussu) annuncia astensione, Massa (Progressisti Sardi) annuncia voto a favore; Massidda (Forza Italia) annuncia astensione.

Le considerazioni finali di Massimo Zedda. “Ribadisco che ci saranno altri passaggi dopo questo, non stiamo approvando oggi in extremis il progetto definitivo del Cagliari Calcio. Ci sarà un’altra conferenza di servizi e altri pareri da parte degli organi competenti. Il Cagliari a novembre ha comunicato al Comune l’interesse a modificare il progetto recependo l’indicazione della FIGC. A dicembre si è svolta la prima conferenza di servizi che vede tutte le istituzioni coinvolte. Il 13 dicembre la prima conferenza di servizi è stata riaggiornata al 7 febbraio per verificare le integrazioni presentate dal Cagliari Calcio che se le era viste richieste. A quel punto è stato dato parere positivo, con i documenti arrivati nel corso delle settimane successive. Il 25 marzo il verbale della conferenza di servizi è arrivato al Comune di Cagliari, quello è stato l’ultimo atto che ha completato la documentazione da allegare. L’elenco degli atti allegati è quello che ho qui in mano, ed è solo parziale, qualcosa è arrivato prima, qualcos’altro dopo. La fretta? Noi siamo chiamati a rispondere in tempi rapidi, tenendo conto che non stiamo valutando il progetto, ma se l’idea di avere uno stadio da 30 mila posti sia di interesse pubblico per la comunità o meno. Tutti gli altri aspetti verranno verificati in una fase successiva. Rispondo alla consigliera Martinez che non abbiamo avuto le Olimpiadi della Vela, unite ai Giochi Olimpici in Italia (Roma 2024, ndr) per via del niet del sindaco di Roma, Virginia Raggi, del 5 Stelle come la Martinez. Perché c’era la convinzione che tutto fosse un magna magna… Per queste convinzioni ci siamo trovati senza le Olimpiadi, vogliamo fare gli stessi errori?”.

Aurelio Lai (Autonomisti per Lussu): “Questa amministrazione ha messo tutti nelle condizioni di votare secondo coscienza. Nessuno ha ricattato nessuno, tutti hanno potuto lavorare serenamente, invito tutti a votare a favore, anche il consigliere Massidda che festeggerà il centenario”.

Piergiorgio Massidda (Forza Italia): “Non potete metterci in questo imbarazzo, non possiamo votare al buio all’ultimo minuto, e spero che non lo stiate facendo nemmeno voi della maggioranza. Lo dico con grande dolore, da cagliaritano che ha a cuore questa città e la squadra di calcio. Ma non potete chiederci quello che ci chiedete oggi. Vivo una sofferenza, faccio parte del comitato che deve festeggiare il centenario del Cagliari Calcio, amo questa squadra, ma ci ponete oggi davanti ad un ricatto morale”.

Si riprende, ora le dichiarazioni di voto e poi il voto definitivo sul pubblico interesse del nuovo stadio di Cagliari, con all’oggetto la variante relativa al progetto preliminare proposto dal Cagliari Calcio.

Ore 20.40 – Sospensione di 10 minuti chiesta da Alessio Mereu (Riformatori) per ragionare sul voto con il suo gruppo.

Andrea Dettori (Progressisti Sardi): “Se si leggesse il frontespizio della proposta di deliberazione di oggi si capirebbero quali sono le novità odierne, ovvero la possibilità di ampliare la capienza del nuovo stadio, con qualche novità rispetto alla delibera precedente. Le superfici commerciali rimangono invariate; il podio commerciale viene sostituito da un’opera esterna allo stadio; il nuovo progetto prevede inoltre una struttura ricettiva direzionale al posto della foresteria inizialmente prevista; e poi il verde pubblico e gli spazi adibiti al praticare sport. Oggi si certifica chi è favorevole e chi contrario a quest’opera, a queste modifiche di cui abbiamo parlato”.

Roberto Tramaloni (Partito dei Sardi): “Le dichiarazioni che ho sin qui sentito sono ingenerose verso il sindaco e il suo operato in questi 8 anni. Il lavoro fatto è stato corposo, i giudizi sono eccessivamente severi. E lo dico da consigliere non del partito del sindaco. Non si è avuto il tempo necessario per approfondire, è vero, ma la nostra regione ha bisogno di investimenti, di coraggio, di questo tipo di opere, di fiducia verso gli uffici. Votare oggi significa risparmiare non tre mesi, ma molto di più. Sono molto convinto di votare favorevole”.

Gabriella Deidda (Psd’Az): “Signor sindaco, il gesto vostro di oggi è voler tirare fuori il coniglio dal cilindro in extremis. Se si fosse deliberato su un campo da ping pong il risalto non sarebbe certo lo stesso… Eppure sarebbe stato ugualmente importante occuparsi di periferie e tante altre vicende molto importanti per la città. Per noi è inammissibile votare oggi su una materia che non conosciamo, sulla quale non siamo stati informati a tempo debito”.

Antonietta Martinez (Movimento 5 Stelle): “A tutti deve essere chiaro che il dilemma non è: stadio sì e stadio no. Ma il tema è: se la materia è tanto urgente perché ci ritroviamo a votare in extremis e in queste condizioni, senza vedere la documentazione? Non è accettabile. Ci dispiace, signor sindaco, che abbia preferito guardare alle sue esigenze private anziché al bene pubblico, decidendo di lasciare il mandato e quindi non risolte alcune questioni molto importanti”.

Raffaele Bistrussu (Psd’Az): “La fretta fa i gattini ciechi. Ho preso possesso di questo faldone alle 18.20, ho provato a fatica a capirci qualcosa nonostante qualcosa in materia di stadi la capisca, e ne ho parlato spesso con il sindaco Massimo Zedda. Non sono contrario al progetto stadio, ci mancherebbe. Il Cagliari ha chiuso l’ultimo bilancio con 2 milioni di euro di utile. Non vedo perché il Comune di Cagliari debba regalare un’opera che vale 50 milioni di euro come il vecchio Sant’Elia ad un privato di queste caratteristiche. In quest’opera  ci sono molti metri quadri dedicati ad attività commerciali, e questo accade in un momento dove le attività commerciali cittadine agonizzano”.

Raffaele Onnis (Riformatori): “Il 2 agosto il Cagliari Calcio annunciava la variante di progetto. Io, da appassionato e da buon amministratore, mi ero informato sugli sviluppi della vicenda, facendo parte della Commissione Lavori Pubblici avevo anche invitato i colleghi ad approfondire il tema. E invece, se vedete le sedute, mai si è approfondito. Oggi ci ritroviamo qui a discutere e lo facciamo con grande imbarazzo. Mai, signor sindaco, mi sarei aspettato di arrivare a parlare nel mio ultimo intervento in questo ciclo di consiliatura di una argomento tanto delicato. Siamo chiamati qui a votare con cognizione di causa, con responsabilità verso i cittadini, degli elettori che rappresentiamo, delle tematiche. Non vedo, a fronte di tutti questi anni inseguendo un sogno, quali siano le urgenze di votare oggi in modo così rocambolesco, anziché farlo tra qualche mese con più cognizione di causa”.

Alessio Mereu (Fratelli d’Italia): “Questa proposta somiglia ad una proposta che viene fatta al chirurgo affinché operi di cardiochirurgia ma in non più di 20 minuti, poi quel che succede succede… Le vicende sugli stadi, anche non troppo lontane, non ci hanno insegnato nulla in merito alla frettolosità di prendere determinate decisioni. Oggi non possiamo che votare con un atto di fede, ma questo potrà farlo la maggioranza, non chiedete a noi dell’opposizione di votare a favore di una materia tanto delicata in queste condizioni. Non si può sempre arrivare all’ultimo per votare cose tanto importanti”.

Alessandro Balletto (Cagliari nel Cuore): “Chi non è tifoso del Cagliari e non ne ha a cuore le sorti? Il sindaco Zedda non può mettere di fronte il Consiglio di fronte ad una votazione tanto importante a pochi giorni dal rompete le righe. Non si può decidere su un tema tanto importanza in questa situazione. Non sono d’accordo quando il sindaco dice che con il nostro voto facciamo solo un atto di indirizzo. Facciamo un atto di responsabilità. Non è che non vogliamo il nuovo stadio e la riqualificazione dell’intero rione, però parliamo di una delibera delicata per analizzare la quale ci sarebbe bisogno di settimane. Dobbiamo esprimere un voto consapevole, questa delibera da votare oggi ci mette in imbarazzo. Cosa avrebbe cambiato se avessimo votato dopo l’estate? Vorrei una risposta a questo… Quest’amministrazione non ci mette nelle condizioni di lavorare opportunamente con piena consapevolezza”.

Fabrizio Marcello (Partito Democratico): “Quei metri quadrati sui quali stiamo discutendo racchiudano i sogni e le speranze dei tifosi, dei cittadini di Cagliari, della Sardegna e per la stessa Italia. Oggi si va a dibattere su un ampliamento da 21 mila a 25 mila e quindi a 30 mila, e bisogna ricordare che l’economia si muove anche se si fanno adeguati investimenti, e qui parliamo di un investimento di 77 milioni di euro. La non decisione o il dubbio da parte di qualcuno di noi sarebbe vista da tutta la città come un simbolo di divisione tra noi, una divisione che già c’è in Italia sul fare o non fare certe opere. La “legge stadi” arriva proprio perché in Italia c’è forte richiesta di tempistica celere e certa. In Italia le grandi opere richiedono non meno di 8 anni, per colpa di non decisioni da parte di chi di dovere. Sento parlare addirittura di danno erariale per colpa di chi vota favorevole, contrario o si astiene; io non ho paura di votare, di esprimere il mio parere. Di fronte ad un’opera di questo tipo non si possono avere dubbi, e ricordo che in caso di mancato operato del Comune è previsto l’intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio per dare speditezza da parte della legge nazionale sugli stadi. Se non si vuole decidere è meglio non fare politica, non candidarsi nemmeno. Serve una nuova sfida per Cagliari, per una città moderna e turistica”.

Ore 20 – Si riprende. “Il documento prevede al suo interno materia soggetta alla privacy. Non può essere diffuso e distribuito se non agli addetti ai lavori e ai consiglieri strettamente coinvolti. C’è bisogno di riservatezza. Questo passaggio deve essere molto chiaro”.

Ore 19.50 – Seduta sospesa in seguito alla richiesta di Alessandro Sorgia. A tra poco! Rimanete nel live di www.centotrentuno.com

Alessandro Sorgia (Gruppo Misto) chiede di vedere la documentazione sul piano economico finanziario, citata dallo stesso Zedda, perché i consiglieri non l’hanno avuta a disposizione per consultarla.

Anna Puddu: “L’esborso a carico del Comune di Cagliari rimane di 10 milioni di euro, è previsto un canone di concessione, il Comune tornerà in possesso dell’opera dopo la fine della concessione”.

Anna Puddu, presidente della Commissione Lavori Pubblici, illustra l’esito della votazione del pomeriggio. (LEGGI QUI)

Massimo Zedda: “Il Comune si approprierà di quel progetto che verrà presentato dal Cagliari Calcio, e lo sottoporrà a gara pubblica per l’assegnazione. Non è un provvedimento votato in extremis all’ultimo giorno, non è l’ultimo passo prima del progetto, ma ci saranno altri progetti che coinvolgeranno tanti enti, nel corso dell’iter”.

Ore 19.36 – Parla il sindaco uscente, Massimo Zedda: “Visto il poco tempo, vado subito al punto chiave. Non voglio portare all’attenzione temi fuorvianti o non contenuti nella delibera che riguarda il futuro del Sant’Elia. La FIGC ha inviato una serie di indicazioni circa l’opportunità di valutare – nell’ambito dei progetti sugli stadi che potessero ospitare almeno 30 mila spettatori – la possibilità che Cagliari sia sede degli Europei del 2028 in caso di assegnazione degli stessi all’Italia. A quel punto il Cagliari Calcio, nel novembre 2018, ha inviato una nota al Comune di Cagliari nella quale esplicitava la volontà di adeguare il suo progetto sulla base dell’indicazioni della FIGC. Da qui la procedura che è oggi all’oggetto. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di una struttura ricettiva da 8 mila metri quadri, in sostituzione della piccola foresteria inizialmente prevista. A dicembre è stata svolta una prima conferenza di servizi, che ha richiesto alcune integrazioni sulla base di alcune criticità inerenti le cubature in altezza, che il Cagliari ha provveduto a garantire nella seconda conferenza di servizi del 7 febbraio 2019. La nuova proposta propone un costo totale di 76,7 milioni più IVA (quella precedente, votata dal Consiglio comunale nel 2016, prevedeva un investimento di 55 milioni più IVA). Questa fase odierna serve solo a ribadire l’interesse pubblico ad uno stadio da 30 mila posti, con le cubature già esistenti e senza cambiare le linee del progetto guida, che guarda alla contestuale riqualificazione del quartiere di Sant’Elia e il suo ricollegamento al resto della città”.

Si parte!

Ore 19.30 – Ancora qualche minuto di attesa prima di introdurre in aula il tema stadio. Rimanete qui su www.centotrentuno.com

Ore 19 – Consiglio comunale convocato per le 18 e iniziato qualche minuto dopo l’orario previsto. La delibera sullo stadio è il secondo tema all’ordine del giorno. Seguite la diretta, partiremo non appena inizierà la discussione che precederà la votazione.

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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Appuntamento nell’aula consiliare di Palazzo Bacaredda per la votazione che segue l’ok del pomeriggio da parte della Commissione Lavori Pubblici (leggi qui). Si tratta di un passaggio importante e fondamentale per l’iter verso la realizzazione dell’impianto che dovrà essere casa del Cagliari Calcio nonché fiore all’occhiello del capoluogo, in sintonia con la riqualificazione del quartiere di Sant’Elia. Un’opera da quasi 77 milioni di euro (rispetto ai 65 del precedente studio di fattibilità), 10 dei quali a carico del Comune di Cagliari, che concederà l’opera per 51 anni.

La votazione dell’aula consiliare ha all’oggetto la variante che parte dal passaggio dai 21 mila posti del precedente preliminare già approvato ai 25 mila attuali, predisponendo – già in sede progettuale e di pianificazione economica-finanziaria – l’ampliamento a 30 mila in caso di assegnazione degli Europei 2028 all’Italia, come da indicazione della FIGC. Quella che ha convinto il Cagliari a fermarsi, rivalutare e ripartire.

Determinante l’inserimento della delibera nell’ordine del giorno del Consiglio comunale nel pomeriggio di mercoledì, agli sgoccioli della consiliatura che chiude i battenti in anticipo per via delle dimissioni di Massimo Zedda, pronto a passare in Consiglio regionale da capo dell’opposizione, come conseguenza del voto del 24 febbraio scorso.

a cura di Fabio Frongia