Dal compito di valorizzare i talenti del settore giovanile alla guida della prima squadra. In vista del prossimo campionato di Serie D, siamo andati a trovare negli impianti sportivi di via Leoncavallo il Latte Dolce, impegnato nella preparazione alla prossima stagione. Ai nostri microfoni, prima di iniziare l’allenamento è intervenuto il tecnico dei sassaresi Gabriele Setti. Di seguito le sue parole.
Mister Setti, prime settimane di lavoro in vista della prossima stagione in Serie D. Che clima si sta respirando in questi giorni?
”Il clima è molto bello anche perché la squadra è molto giovane e questo mi consente di lavorare in serenità. Stiamo cercando di allestire una squadra fatta per lo più di ragazzi giovani e questo ci consente di operare con serenità per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Il gruppo ha risposto bene di ritorno dalle vacanze estive, avevamo predisposto anche un programma pre-season da seguire per farsi trovare al meglio. Questo ci ha permesso di lavorare sin da subito a pieno ritmo, siamo molto contenti di questo”.
Tanti giovani, ma anche alcuni innesti importanti come Riccardo Pinna, Simone Sorgente o Dudù Kone. Che Latte Dolce dovremo aspettarci?
”L’obiettivo è quello di esaltare le doti di ogni calciatore, tutti tecnicamente sono molto validi. Vogliamo giocare un calcio che ci permetta di controllare il gioco, sviluppando attraverso la gestione del pallone diverse azioni offensive. Allo stesso tempo con una solida base difensiva grazie alla tanta esperienza di capitan Cabeccia e Pinna, con quest’ultimo che sin da subito si è integrato alla perfezione. Dobbiamo essere protagonisti, perché così facendo l’avversario diventa uno spettatore. Questa è l’idea di gioco che abbiamo per quest’anno.
Ora un mese di agosto ricco amichevoli, quale sarà l’aspetto principale che vorrà sempre vedere dalla sua squadra?
”L’idea che abbiamo sposato sia io che Tommaso Movilli è quello di vedere un gruppo compatto, che si aiuta e che nei momenti di difficoltà dimostra di essere una squadra. Dobbiamo essere una famiglia, siamo una gruppo giovane e in quest’ultimo aspetto dobbiamo eccellere. Voglio vedere lo spirito di abnegazione, non solo in partita ma anche negli allenamenti. Commetteremo degli errori, come è giusto e lecito che sia, in quei momenti ogni membro della squadra dovrà avere la mano tesa per il compagno, perché quando si sbaglia si cresce”.
Siamo nel vivo della preparazione, ma anche nel vivo del mercato. In quale reparto secondo lei serve intervenire in questo momento?
”Partendo dal presupposto che i giovani che abbiamo inserito sono stati delle ottime sorprese, qualche profilo andrà inserito in avanti e in mezzo al campo, ma al momento la squadra è abbastanza competitiva. Se vogliamo evitare i playout sarebbe opportuno intervenire in questi due reparti, sebbene siamo contenti della squadra che abbiamo al momento”.
Abbiamo parlato della clima che si sta respirando, del mercato e degli obiettivi stagionali, ora parliamo un po’ di lei. Che sensazioni sta provando in queste prime giornate di allenamenti?
”Ho rivissuto le stesse emozioni di quando ho disputato a 16 anni il mio primo ritiro con la Torres. Ci sto mettendo lo stesso entusiasmo e la stessa passione. Queste sensazioni le sto trasmettendo ai ragazzi. Loro in questo periodo devono essere delle spugne e devono assimilare quanto più possibile in questa fase della stagione. Con il mio staff vogliamo trasmettere tutti gli aspetti positivi e le sensazioni positive che poi i giocatori riporteranno in campo”.
Andrea Olmeo