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Andrea Alessandrini, patron della FC Alghero | Foto Luigi Canu

Fc Alghero, Alessandrini: “Avere Zola con noi è un orgoglio. Stadio? Siamo nomadi sportivi”

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Nella mattinata di oggi 14 novembre si è tenuta presso l’Aeroporto di Alghero la presentazione del progetto della società calcistica algherese Fc Alghero che con la presenza di un ospite d’onore come Gianfranco Zola ha ufficializzato la realizzazione della Fc Alghero Special, squadra che prenderà parte al campionato nazionale con una squadra di ragazzi e ragazze diversamente abili. Un progetto importante che porta tra tutti il nome del presidente della società giallorossa Andrea Alessandrini, intervenuto così ai nostri microfoni prima dell’inizio della presentazione. DI seguito le sue dichiarazioni

Presidente Alessandrini oggi nasce la Fc Alghero Special: di che progetto si tratta e quanto è soddisfatto per la sua realizzazione?
“Questo è il progetto che ci dà più soddisfazione e che ricorderemo di più di tutti senza nulla togliere agli altri progetti sportivi, ben sette in questo 2024. Questo progetto è stato pensato appena tre mesi fa e oggi è ufficialmente realizzato. È un iniziativa che fondamentalmente permette di avere un vero progetto inclusivo. la Fc Alghero Special dopo il calcio a Undici, la femminile, la Futsal Fc Alghero nel campionato di Serie B quest’anno è il nostro ultimo progetto e averlo realizzato ci rende felici. Siamo una realtà nata solo due anni fa e oggi contiamo già duecento tesserati. A tutto questo abbiamo la grande soddisfazione di annettere Fc Alghero Special, una squadra, ma ancora prima un chiaro messaggio di sensibilizzazione che attraverso un calcio vuole abbattere tutte le disabilità. Riusciamo ad avere un’attività che permette a tutti di provare e avere la sensazione che solo lo sport regala. Fc Alghero al momento è tanto calcio, ma in futuro vi garantisco non sarà soltanto questo. Siamo una società sul territorio che ha la volontà di emozionare, trasferire passioni e incuriosire in particolare ai giovani ma non solo all’interno di un gruppo sportivo che ha ancora tanto da dimostrare”.

Nel corso dei mesi avete lavorato sodo per far sì che questo progetto prendesse vita. Quanto è stato difficile arrivare a questo traguardo?
“Difficoltà nel concreto non ne ho viste troppe. Ma se siamo qua oggi vuol dire che le abbiamo superate. È un progetto speciale sotto tutti i punti di vista anche per tutte le autorizzazioni necessarie. Credo che tutti noi possiamo e dobbiamo essere soddisfati del lavoro fatto, perché in soli tre mesi abbiamo realizzato qualcosa di importante trovando anche un Padrino di eccezione. Quanto tempo Zola ha impiegato per accettare? Era una torrida giornata di agosto di quest’anno, ci siamo incontrati da me e dopo aver spiegato il progetto in breve ho ricevuto un “sarò uno dei vostri con piacere”. È un icona internazionale e avere una persona come lui al nostro fianco ci inorgoglisce”.

L’Fc Alghero, dopo il calcio a undici e quello a cinque, adesso ha una squadra anche in un campionato nazionale per diversamente abili. Come si ottiene tutto questo?
“Per ottenere questo l’ingrediente principale è la passione e la voglia. Da parte mia garantisco sempre il massimo supporto ai miei collaboratori locali che lavorano nel dettaglio su tutto. Ci contraddistingue la voglia di dimostrare al territorio che si può e si vuole fare tanto per questa terra anche se al momento noi non ci sentiamo troppo ricambiati in questo senso perché ancora non possiamo vantare una casa. Questo mi rammarica molto perché siamo dei nomadi sportivi che affrontano le domeniche di campionato e le giornate di allenamento con incertezza elemosinando campi di gioco in giro per la provincia. Forse, al momento, è il nostro unico “record” negativo”.

Parlando di campo invece, come valuta questo inizio di campionato da parte dei suoi ragazzi?
“Ci stanno mettendo tanto impegno, è una categoria diversa: almeno questo è quello che mi viene riportato, ma vedo tanto impegno. Forse dobbiamo trovare ancora un po’ la quadra de gruppo perché abbiamo delle difficoltà nel creare una squadra sinergica ben focalizzata sull’obiettivo. Le troppe vittorie degli ultimi anni forse ci hanno fatto adagiare sugli allori”.

Parentesi infrastrutture: siete tornati a giocare ad Alghero, disputando i match interni al Pino Cuccureddu. Quanto è concreta la possibilità di vedervi giocare definitivamente in città e cosa manca eventualmente per realizzarla?
“Ciò che manca non lo so e non sarei nemmeno la persona adatta per rispondere perché sono strutture pubbliche lasciate in gestione. Al momento ho molti dubbi sulla possibilità di giocare definitivamente in città perché non vedo grosse novità in merito. Speriamo di poter finire questo campionato “in affitto” al Pino Cuccureddu ma se il prossimo le cose non dovessero cambiare allora sarebbe un problema perché l’entusiasmo inizierebbe a mancare e questo non è mai buono”. 

Giuseppe Meloni

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